Bernardo Bellotto in mostra

Courtesy of Pinacoteca di Brera | Bellotto
 

26/02/2004

E’ questo un fortunato momento per gli artisti di veduta veneziani, i cosiddetti vedutisti, quel gruppo di pittori che, nel corso del XVIII secolo, operarono da “fotografi” in giro per le più importanti capitali europee. Il Museo Correr a Venezia si appresta a ospitare, da sabato 10 febbraio, l’attesa retrospettiva su Bernardo Bellotto, “Bernardo Bellotto 1722-1780”. Lo stesso giorno alla Fondazione Cini si inaugurerà la mostra su “Canaletto prima maniera”, organizzata nella città lagunare in coincidenza non casuale con l’altro evento espositivo. Al Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, infine, dal 14 febbraio al 29 aprile, sarà ospitata, a cura di André Corboz e di Lionello Puppi, l’esposizione “Canaletto. Una Venezia immaginaria”. La retrospettiva del Museo Correr, ripartita secondo un criterio cronologico e geografico, si propone di offrire alla fruizione del pubblico internazionale l’intera produzione pittorica di Bellotto, dalle prime prove veneziane, presso la bottega dello zio Canaletto, fino alle ultime creazioni polacche, realizzate alla corte di Stanislao Augusto Poniatowski. Il progetto scientifico tiene conto dei più recenti risultati della ricerca sull’artista, orientati ad affermarne l’originalità e l’indipendenza dal celebrato maestro. Accanto alle più note opere della maturità, i cicli di Dresda, Vienna e Varsavia, i curatori hanno voluto così presentare numerose tele “inedite” del periodo giovanile, provenienti in larga misura da collezioni pubbliche e private britanniche e nordamericane. Nel “Capriccio veneziano” con Santa Maria dei Miracoli, ora ad Hannover (Niedersächsisches Landesmuseum), realizzato alla vigilia del viaggio a Roma, Bellotto, appena diciannovenne, dà prova di talento trasformando la realtà lagunare in modo radicale: allontana le case, allarga il canale, semplifica l’architettura della chiesa rinascimentale e dà rilevanza alla spoglia abside di Santa Maria Nuova, quasi infastidito dallo sfarzo degli edifici religiosi e interessato piuttosto alla resa dei valori atmosferici e delle profondità spaziali. Ombre pesanti si affacciano sul primo piano, movimentato dalla presenza di borghesi affaccendati in traffici commerciali e chiacchiere. Nella precoce veduta di “Piazza della Signoria a Firenze” e in quella di “Piazza San Martino a Lucca” (provenienti rispettivamente dal Museo Nazionale di Budapest e dalla Art Gallery di York) il pittore raggiunge l’espressione del suo “realismo” introspettivo utilizzando quei colori freddi (grigi, verdi e azzurri), caratteristici pure della produzione successiva. I poco noti capricci e vedute di fantasia della maturità, finiti nel corso dell’ultimo secolo nei più sperduti angoli del mondo, costituiscono l’altra novità della mostra. Realizzati tra Dresda e Vienna, essi trasformano suggestioni reali (attinte in gran parte dal paesaggio classico e rinascimentale di Roma e Venezia) in pastiche architettonici dai sottinsù e dagli scorci prospettici esuberanti: si veda la composizione che evoca la scala dei Giganti di Palazzo Ducale con i Dioscuri al posto di Marte e Nettuno. Il fascino esercitato sull’artista dalla campagna trova infine espressione nelle insuperate vedute di Pirna, cittadina a diciassette chilometri da Dresda. La “Piazza del Mercato” è tra i più alti raggiungimenti dell’arte di Bellotto: la ripresa del fitto intrecciarsi di severe architetture medievali e barocche si coniuga in essa con il gusto per la rappresentazione del vivace affaccendarsi degli uomini e delle donne di campagna. Bellotto lavora lontano dai canoni dell’estetica rococò, talvolta teatrale e ammiccante, orientandosi verso un’immedesimazione totale con il paesaggio rurale. Nel catalogo dell’esposizione, edito da Electa e curato da Anna Bozena Kowalczyk e Monica da Cortà Fumei, quattro saggi ripercorrono le tappe dell’originalissimo percorso del pittore. Pubblicato in italiano e in inglese, accompagnerà l’esposizione nella successiva tappa al Museum of Fine Arts di Houston, tra luglio e ottobre. Bernardo Bellotto 1722-1780 Venezia, Museo Correr 10 febbraio-27 giugno 2001 Orario 9-19 (biglietteria 9-18). Informazioni: tel. 041-2747619 Biglietto d’ingresso: intero £ 15000, ridotto (studenti dai 15 ai 29 anni) £ 10000.

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