Lungo la nuova Bruegel Street Art Route
Bruegel cambia pelle sui muri di Bruxelles
Intervento di street art a Bruxelles, opera del collettivo Hell'O dal titolo Patience
Francesca Grego
25/10/2019
A 450 anni dalla scomparsa di Pieter Bruegel il Vecchio, Bruxelles brulica di iniziative dedicate all'arte del maestro: mostre e percorsi speciali in città, installazioni multimediali, cacce al tesoro, itinerari fuori porta alla scoperta dei luoghi dell'artista hanno portato all'attenzione di tutti – e non solo degli art lover conclamati – le meraviglie di una pittura che non smette di stupire.
Nasce con lo stesso spirito la Bruegel Street Art Route, un viaggio nel cuore della capitale belga scandito da murales ispirati al grande pittore cinquecentesco. Negli ultimi mesi talenti locali e internazionali si sono dati appuntamento qui, dove la street art è di casa da tempo, per ripensare attraverso i linguaggi del presente l'eredità di uno dei più amati protagonisti dell'arte fiamminga.
Ne parliamo con Guillaume Desmarets del collettivo Farm Prod di Bruxelles, vera e propria anima di questa avventura.
“Con Farm Prod abbiamo seguito l'intero processo di ideazione e realizzazione del progetto, una campagna di street art per l'Anno di Bruegel”, racconta Desmarets: “L'idea era costruire un percorso di 11 muri nel Marolles, il centralissimo quartiere di Bruxelles dove il maestro visse e lavorò per molti anni. Toccava a noi identificare i muri, chiedere il permesso ai proprietari e seguire ogni dettaglio logistico per trasformare il progetto in realtà. Ma soprattutto immaginare un itinerario vario e interessante da esplorare a piedi passeggiando per la città, che fosse in grado di sorprendere anche un visitatore casuale”.
Come avete scelto di procedere?
“Siamo attivi in città da 15 anni come collettivo e di solito realizziamo insieme i nostri murales. Questa invece è stata un'occasione per esprimerci anche individualmente, dando risalto agli stili di ognuno. Così sui muri del Marolles troverete le opere personali di Arnaud Debai, Alexis Corrand, Guillaume Desmarets, Nelson Dos Reis, Fred Lebbe e Piotr Szlachta e potrete osservare quanto siano diverse nonostante tutti insieme formiamo una squadra ben affiatata. Come team stiamo anche lavorando a un enorme murales collettivo.
Gli ultimi murales sono stati dipinti da quattro ospiti che abbiamo scelto per la diversità di stili e punti di vista. Lazoo per esempio è un artista parigino di graffiti old school, mentre il collettivo Hell'O è basato in città e ha uno stile molto astratto e moderno. Poi c'è Créons, una leggenda dei graffiti nelle strade di Bruxelles. Infine Delicious Brains è un artista svedese con un'immaginazione davvero potente. Ciascun artista ha scelto un dipinto o una stampa di Bruegel e ha dato vita alla sua versione. Il risultato sono 11 modi diversi di guardare al lavoro del pittore. Un'accattivante galleria di street art contemporanea creata a partire da elementi dell'universo di Bruegel”.
Da quali opere siete stati ispirati?
“Siamo partiti da opere molto diverse tra loro. Ciascun artista ha la sua sensibilità e il lavoro di Bruegel è così ampio! Alcuni sono stati attratti dalle forme grafiche delle sue stampe, altri dai paesaggi dipinti o dalla fantasmagoria dei temi... La cosa migliore è percorrere l'intero itinerario per scoprirle tutte!”
Quali spunti può offrire un maestro come Bruegel a un urban artist contemporaneo? Come avete rielaborato questi stimoli?
“Posso dirti che cosa è successo nella mia reinterpretazione di Cacciatori nella neve, un grande paesaggio innevato popolato da un gruppo di cacciatori che tornano a casa con i cani. Bruegel spesso conferiva alle scene popolari o quotidiane un'atmosfera in qualche modo magica. Io ho ritagliato una parte del dipinto, quella con i cacciatori, sono entrato nel flusso della composizione e ho cercato di rendere il tutto surreale. Il potere della composizione rimane intatto, ma ho trasformato la neve in nuvole, i cani in topi, ho inserito un veleno rosa nelle cerbottane dei cacciatori. Ho usato dei colori piatti per tutto il dipinto. È stata un'opportunità per creare una scena intima e misteriosa, che chi passerà da quelle parti potrà interpretare in diversi modi.
Per il resto, ogni artista ha il suo modo di rileggere il lavoro di Bruegel, è questa la parte più interessante del progetto!”
Bruxelles è una città ricca di murales. A parte Bruegel, quali sono i muri che un visitatore di passaggio deve assolutamente vedere?
“Bruxelles ha una lunga storia di murales. Ci sono molti muri legati ai più famosi personaggi del fumetto belga. Dal 2015, poi, la città ha sviluppato un itinerario di street art che comprende un ampio range di street artist contemporanei locali e internazionali... Anche la scena illegale è ancora molto vitale. Mi è difficile scegliere quali siano le opere migliori... Solo dandoti il tempo di guardarti intorno troverai quella che ti fa veramente battere il cuore”.
Nasce con lo stesso spirito la Bruegel Street Art Route, un viaggio nel cuore della capitale belga scandito da murales ispirati al grande pittore cinquecentesco. Negli ultimi mesi talenti locali e internazionali si sono dati appuntamento qui, dove la street art è di casa da tempo, per ripensare attraverso i linguaggi del presente l'eredità di uno dei più amati protagonisti dell'arte fiamminga.
Ne parliamo con Guillaume Desmarets del collettivo Farm Prod di Bruxelles, vera e propria anima di questa avventura.
“Con Farm Prod abbiamo seguito l'intero processo di ideazione e realizzazione del progetto, una campagna di street art per l'Anno di Bruegel”, racconta Desmarets: “L'idea era costruire un percorso di 11 muri nel Marolles, il centralissimo quartiere di Bruxelles dove il maestro visse e lavorò per molti anni. Toccava a noi identificare i muri, chiedere il permesso ai proprietari e seguire ogni dettaglio logistico per trasformare il progetto in realtà. Ma soprattutto immaginare un itinerario vario e interessante da esplorare a piedi passeggiando per la città, che fosse in grado di sorprendere anche un visitatore casuale”.
Come avete scelto di procedere?
“Siamo attivi in città da 15 anni come collettivo e di solito realizziamo insieme i nostri murales. Questa invece è stata un'occasione per esprimerci anche individualmente, dando risalto agli stili di ognuno. Così sui muri del Marolles troverete le opere personali di Arnaud Debai, Alexis Corrand, Guillaume Desmarets, Nelson Dos Reis, Fred Lebbe e Piotr Szlachta e potrete osservare quanto siano diverse nonostante tutti insieme formiamo una squadra ben affiatata. Come team stiamo anche lavorando a un enorme murales collettivo.
Gli ultimi murales sono stati dipinti da quattro ospiti che abbiamo scelto per la diversità di stili e punti di vista. Lazoo per esempio è un artista parigino di graffiti old school, mentre il collettivo Hell'O è basato in città e ha uno stile molto astratto e moderno. Poi c'è Créons, una leggenda dei graffiti nelle strade di Bruxelles. Infine Delicious Brains è un artista svedese con un'immaginazione davvero potente. Ciascun artista ha scelto un dipinto o una stampa di Bruegel e ha dato vita alla sua versione. Il risultato sono 11 modi diversi di guardare al lavoro del pittore. Un'accattivante galleria di street art contemporanea creata a partire da elementi dell'universo di Bruegel”.
Da quali opere siete stati ispirati?
“Siamo partiti da opere molto diverse tra loro. Ciascun artista ha la sua sensibilità e il lavoro di Bruegel è così ampio! Alcuni sono stati attratti dalle forme grafiche delle sue stampe, altri dai paesaggi dipinti o dalla fantasmagoria dei temi... La cosa migliore è percorrere l'intero itinerario per scoprirle tutte!”
Quali spunti può offrire un maestro come Bruegel a un urban artist contemporaneo? Come avete rielaborato questi stimoli?
“Posso dirti che cosa è successo nella mia reinterpretazione di Cacciatori nella neve, un grande paesaggio innevato popolato da un gruppo di cacciatori che tornano a casa con i cani. Bruegel spesso conferiva alle scene popolari o quotidiane un'atmosfera in qualche modo magica. Io ho ritagliato una parte del dipinto, quella con i cacciatori, sono entrato nel flusso della composizione e ho cercato di rendere il tutto surreale. Il potere della composizione rimane intatto, ma ho trasformato la neve in nuvole, i cani in topi, ho inserito un veleno rosa nelle cerbottane dei cacciatori. Ho usato dei colori piatti per tutto il dipinto. È stata un'opportunità per creare una scena intima e misteriosa, che chi passerà da quelle parti potrà interpretare in diversi modi.
Per il resto, ogni artista ha il suo modo di rileggere il lavoro di Bruegel, è questa la parte più interessante del progetto!”
Bruxelles è una città ricca di murales. A parte Bruegel, quali sono i muri che un visitatore di passaggio deve assolutamente vedere?
“Bruxelles ha una lunga storia di murales. Ci sono molti muri legati ai più famosi personaggi del fumetto belga. Dal 2015, poi, la città ha sviluppato un itinerario di street art che comprende un ampio range di street artist contemporanei locali e internazionali... Anche la scena illegale è ancora molto vitale. Mi è difficile scegliere quali siano le opere migliori... Solo dandoti il tempo di guardarti intorno troverai quella che ti fa veramente battere il cuore”.
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