A Londra dal 13 marzo al 15 giugno
Munch ritrattista nella primavera della National Portrait Gallery
Edvard Munch, Felix Auerbach, 1906, olio su tela, 77,1 x 85,4 cm. Courtesy of Van Gogh Museum
Samantha De Martin
10/01/2025
Mondo - Raffigurata seduta e di profilo di fronte alla casa di famiglia sul fiordo norvegese dove trascorse con il fratello l'estate del 1888, Laura Munch ha lo sguardo sospeso nel vuoto, del tutto indifferente alle due figure impegnate a tirare una barca a riva nel mezzopiano.
Un anno dopo quella vacanza, sarebbe stata ricoverata in ospedale per schizofrenia, e proprio nella tela intitolata “Sera”, Edvard Munch racchiude tutto il senso di alienazione della donna.
Dipinto nel 1888, questa sorta di prototipo delle opere simboliste che Munch avrebbe creato durante gli anni '90 dell'Ottocento è solo uno dei ritratti della mostra Edvard Munch. Portrait in arrivo alla National Portrait Gallery di Londra il 13 marzo.
Con oltre 40 opere che seguono un allestimento cronologico e tematico, alcune delle quali mai esposte nel Regno Unito, la mostra guida i visitatori in un viaggio in quattro sezioni attraverso i personaggi più vicini al pittore, alla scoperta dei suoi rapporti con mecenati, collezionisti e confidenti.
Resa possibile grazie a importanti prestiti provenienti da musei e collezioni private, dal Munchmuseet di Oslo al Kode Bergen Art Museum (Bergen), dal Moderna Museet di Stoccolma al Thyssen-Bornemisza di Madrid, l’esposizione passa in rassegna i primi ritratti di famiglia di Munch, realizzati durante gli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento.
Questi quadri intimi, talvolta dipinti su piccoli pezzi di carta in modo naturalistico, introducono concetti chiave che ricorrono in tutto il corpus di opere dell'artista. Andreas Munch che studia anatomia (1886) riflette tutto il fascino esercitato sull’artista dalla medicina e l'idea di mortalità che avrebbe perseguitato l'intera sua opera. Dopo aver lasciato la casa di famiglia per dedicarsi allo studio dell’arte, a metà degli anni 1880, Munch entrò a far parte della scena bohémien di Kristiania (come al tempo veniva chiamata Oslo), una rete di artisti e scrittori con legami internazionali, con a capo l'anarchico Hans Jæger, il cui ritratto domina una delle sezioni della mostra. L'interazione di Munch con i circoli bohémien di Kristiania, Parigi e Berlino fu fondamentale per il suo sviluppo come artista, portandolo verso uno stile più espressivo conosciuto come "arte dell'anima".
The Brooch. Eva Mudocci. Eva Mudocci (1872−1953), 1902 by Edvard Munch. Lithograph. © Private collection courtesy Peder Lund
Berlino fu invece teatro dell’incontro tra Munch e lo scrittore e drammaturgo polacco Stanisław Przybyszewski. La sua monografia del 1894 Das Werk des Edvard Munch fu la prima pubblicazione a promuovere l’artista a livello internazionale e a suggerire l'idea dell' "Anima nuda" come fondamentale per il suo lavoro. Il ritratto dell'avvocato Thor Lütken sarà invece esposto per la prima volta nel Regno Unito. Guardandolo con attenzione è possibile notare la manica di Lutken trasformarsi, lungo il bordo inferiore, trasformarsi in un paesaggio rischiarato dalla luna, abitato da due figure misteriose che evocano amore e morte.
Tornato a Berlino nel 1902, il pittore ottenne il sostegno di un gruppo di ricchi e influenti collezionisti, il cui mecenatismo elevò ulteriormente il suo profilo. I ritratti di questi anni sono intrisi di colori vivaci e audaci che riflettono il dinamismo dei suoi modelli, come risulta evidente dall’opera che immortala il fisico tedesco Felix Auerbach che interagisce con l'osservatore come se stesse intrattenendo una conversazione. Un analogo senso di caloroso affetto emerge da The Brooch (1902), la litografia di della violinista Eva Mudocci, misteriosa e sensuale. Figure maschili creative sono invece i protagonisti dei ritratti simbolisti con le “teste fluttuanti”. Con la sua posa potente che imita gli iconici ritratti di Enrico VIII di Holbein, dai colori vivaci e vorticosi il ritratto del dottor Daniel Jacobson fu realizzato invece dal pittore nel 1908, anno in cui, in seguito a un crollo nervoso, l’artista fu ricoverato in una clinica privata a Copenaghen. Dopo la guarigione Munch si stabilì definitivamente in Norvegia, supportato da un gruppo di uomini tra scrittori, artisti e mecenati che chiamava i suoi "Guardiani".
Edvard Munch, L'artista e la sua modella, 1919-1921 | Courtesy of Munchmuseet, Oslo
Questo gruppo di modelli, dal pittore Ludvig Karsten allo scrittore Christian Gierløff, è celebrato nella sezione finale della mostra. Questi “Guardiani” divennero così importanti per Munch che il pittore si rifiutò di separarsi dai quei ritratti che sostituivano i soggetti in carne e ossa. In mostra sfileranno quindi i modelli che posavano di consueto per Munch, come Birgit Prestøe in Modella seduta sul divano (1924) e il sultano Abdul Karem in Modella con sciarpa verde, l'unico modello non europeo ad essere dipinto dal pittore.
"Per tutta la sua vita, Munch ha cercato di scavare dietro le maschere di coloro che ritraeva, utilizzando
pitture espressive per rivelare sentimenti e motivazioni interiori - spiega la curatrice Alison Smith -. Questa mostra offre un'opportunità unica di apprezzare il suo lavoro di ritrattista sia in termini di rapporto personale con i suoi modelli sia di come li ritraeva."
Un anno dopo quella vacanza, sarebbe stata ricoverata in ospedale per schizofrenia, e proprio nella tela intitolata “Sera”, Edvard Munch racchiude tutto il senso di alienazione della donna.
Dipinto nel 1888, questa sorta di prototipo delle opere simboliste che Munch avrebbe creato durante gli anni '90 dell'Ottocento è solo uno dei ritratti della mostra Edvard Munch. Portrait in arrivo alla National Portrait Gallery di Londra il 13 marzo.
Con oltre 40 opere che seguono un allestimento cronologico e tematico, alcune delle quali mai esposte nel Regno Unito, la mostra guida i visitatori in un viaggio in quattro sezioni attraverso i personaggi più vicini al pittore, alla scoperta dei suoi rapporti con mecenati, collezionisti e confidenti.
Resa possibile grazie a importanti prestiti provenienti da musei e collezioni private, dal Munchmuseet di Oslo al Kode Bergen Art Museum (Bergen), dal Moderna Museet di Stoccolma al Thyssen-Bornemisza di Madrid, l’esposizione passa in rassegna i primi ritratti di famiglia di Munch, realizzati durante gli anni Ottanta e Novanta dell'Ottocento.
Questi quadri intimi, talvolta dipinti su piccoli pezzi di carta in modo naturalistico, introducono concetti chiave che ricorrono in tutto il corpus di opere dell'artista. Andreas Munch che studia anatomia (1886) riflette tutto il fascino esercitato sull’artista dalla medicina e l'idea di mortalità che avrebbe perseguitato l'intera sua opera. Dopo aver lasciato la casa di famiglia per dedicarsi allo studio dell’arte, a metà degli anni 1880, Munch entrò a far parte della scena bohémien di Kristiania (come al tempo veniva chiamata Oslo), una rete di artisti e scrittori con legami internazionali, con a capo l'anarchico Hans Jæger, il cui ritratto domina una delle sezioni della mostra. L'interazione di Munch con i circoli bohémien di Kristiania, Parigi e Berlino fu fondamentale per il suo sviluppo come artista, portandolo verso uno stile più espressivo conosciuto come "arte dell'anima".
The Brooch. Eva Mudocci. Eva Mudocci (1872−1953), 1902 by Edvard Munch. Lithograph. © Private collection courtesy Peder Lund
Berlino fu invece teatro dell’incontro tra Munch e lo scrittore e drammaturgo polacco Stanisław Przybyszewski. La sua monografia del 1894 Das Werk des Edvard Munch fu la prima pubblicazione a promuovere l’artista a livello internazionale e a suggerire l'idea dell' "Anima nuda" come fondamentale per il suo lavoro. Il ritratto dell'avvocato Thor Lütken sarà invece esposto per la prima volta nel Regno Unito. Guardandolo con attenzione è possibile notare la manica di Lutken trasformarsi, lungo il bordo inferiore, trasformarsi in un paesaggio rischiarato dalla luna, abitato da due figure misteriose che evocano amore e morte.
Tornato a Berlino nel 1902, il pittore ottenne il sostegno di un gruppo di ricchi e influenti collezionisti, il cui mecenatismo elevò ulteriormente il suo profilo. I ritratti di questi anni sono intrisi di colori vivaci e audaci che riflettono il dinamismo dei suoi modelli, come risulta evidente dall’opera che immortala il fisico tedesco Felix Auerbach che interagisce con l'osservatore come se stesse intrattenendo una conversazione. Un analogo senso di caloroso affetto emerge da The Brooch (1902), la litografia di della violinista Eva Mudocci, misteriosa e sensuale. Figure maschili creative sono invece i protagonisti dei ritratti simbolisti con le “teste fluttuanti”. Con la sua posa potente che imita gli iconici ritratti di Enrico VIII di Holbein, dai colori vivaci e vorticosi il ritratto del dottor Daniel Jacobson fu realizzato invece dal pittore nel 1908, anno in cui, in seguito a un crollo nervoso, l’artista fu ricoverato in una clinica privata a Copenaghen. Dopo la guarigione Munch si stabilì definitivamente in Norvegia, supportato da un gruppo di uomini tra scrittori, artisti e mecenati che chiamava i suoi "Guardiani".
Edvard Munch, L'artista e la sua modella, 1919-1921 | Courtesy of Munchmuseet, Oslo
Questo gruppo di modelli, dal pittore Ludvig Karsten allo scrittore Christian Gierløff, è celebrato nella sezione finale della mostra. Questi “Guardiani” divennero così importanti per Munch che il pittore si rifiutò di separarsi dai quei ritratti che sostituivano i soggetti in carne e ossa. In mostra sfileranno quindi i modelli che posavano di consueto per Munch, come Birgit Prestøe in Modella seduta sul divano (1924) e il sultano Abdul Karem in Modella con sciarpa verde, l'unico modello non europeo ad essere dipinto dal pittore.
"Per tutta la sua vita, Munch ha cercato di scavare dietro le maschere di coloro che ritraeva, utilizzando
pitture espressive per rivelare sentimenti e motivazioni interiori - spiega la curatrice Alison Smith -. Questa mostra offre un'opportunità unica di apprezzare il suo lavoro di ritrattista sia in termini di rapporto personale con i suoi modelli sia di come li ritraeva."
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