Sul piccolo schermo dal 30 maggio al 5 giugno

Da Giacomo Balla a Raffaello, gli appuntamenti in tv nella settimana del 2 giugno

Giacomo Balla, Autoritratto notturno, 1909 | Courtesy Collezione Banca d'Italia
 

Samantha De Martin

30/05/2022

Il piccolo schermo si inchina a Giacomo Balla, il genio futurista, faro della più potente avanguardia del primo Novecento.
In questa calda settimana di inizio giugno, tra i protagonisti del calendario dell’arte in tv si inserisce il “Leonardo da Vinci del XX secolo”, come Balla amava definirsi, “torinese, altezza 1.60, peso 67 chili, carnagione rosea, occhi cilestri, barba ramata, capelli castagni, temperamento non si sa mai, mangia e veste a modo suo”.
Eppure la vicenda umana e artistica di questo genio del pennello è oscurata da zone d’ombra, simili a macchie indelebili. A svelarcele, assieme a tanti altri aspetti del suo carattere e della sua arte, sarà il documentario Balla. Il Signore della luce, una produzione ARTE.it Originals in collaborazione con RAI Cultura per la regia di Franco Rado, scritta da Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, con la fotografia di Angelo Cricchi, che sarà trasmessa da Sky Arte oggi, lunedì 30 maggio, alle 16.10.

Chi invece si fosse perso la più grande mostra di sempre dedicata a Raffaello Sanzio, alle Scuderie del Quirinale, interrotta dalla pandemia, potrà gustarsi dal divano di casa il documentario in prima visione Raffaello alle Scuderie del Quirinale.
Questo e molto altro nel palinsesto dell’arte in tv, nella settimana dal 30 maggio al 5 giugno.


Giacomo Balla, Marcia su Roma, 1931-1933, Pinacoteca Agnelli, Torino

Su Sky il documentario Balla. Il Signore della luce
“Nel Cinquecento mi chiamavo Leonardo o... Tiziano. Dopo quattro secoli di decadenza artistica son riapparso nel Novecento per gridare ai miei plagiatori che è ora di finirla con il passato perché son cambiati i tempi. Mi dissero pazzo: poveri tonti! Ho già creato una nuova sensibilità nell’arte, espressione dei tempi futuri che saranno colorradioiridesplendorideal luminossisssssssssimiii”. Parola di Futurballa, il futurista faro della più potente avanguardia del primo Novecento. Eppure nella luminosa parabola di questo “Leonardo da Vinci del XX secolo”, come amava definirsi, si insinuano zone d’ombra, intrecciate alle trame della storia, a offuscarne la vicenda umana e artistica. A far luce su queste macchie indelebili, ma anche su tanti altri aspetti del suo carattere e della sua arte, sarà il documentario Balla. Il Signore della luce, una produzione ARTE.it Originals per la regia di Franco Rado, scritta da Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, con la fotografia di Angelo Cricchi che andrà in onda oggi, lunedì 30 maggio, alle 16.10 su Sky Arte.
Grazie al contributo di storici dell'arte e della fotografia, di artisti e studiosi di Balla, ma anche di direttori di musei, sfoglieremo, attraverso le opere, le più importanti collezioni al mondo, dalla Galleria di Arte Moderna di Roma alla Pinacoteca Agnelli di Torino, dal MoMA di New York alla Allbright-Knox Art Gallery di Buffalo negli Stati Uniti, entrando nel vivo delle vicende storiche che hanno animato il contesto in cui Balla visse.
Oltre a concederci una piccola incursione all’interno del Bal Tik-Tak - il cabaret d’avanguardia che animava le notti romane all’inizio degli anni Venti e per il quale l'artista aveva realizzato una serie di dipinti murali, recentemente tornati alla luce - ci addentreremo nella Casa di Via Oslavia, a Roma, l’abitazione-studio interamente decorata dal maestro, dove Balla viveva insieme alla moglie Elisa e alle due figlie, Luce ed Elica. In questo appartamento che offre uno spaccato sulla vita privata del genio, l’artista Elio Marchegiani entra nel 1967 per un viaggio di scoperta che lo porta a restituire vita all’opera Feu d’artifice, consacrando la grandezza di Balla sul palcoscenico artistico della Biennale di Venezia del 1968.


Raffaello Sanzio, Madonna Alba, 1511 circa, Olio su tavola trasportata su tela, 98 × 98 cm, Washington, National Gallery of Art

Chi invece si fosse perso a Roma la più grande mostra mai dedicata a Raffaello, più volte interrotta dalla pandemia, potrà gustarsi comodamente da casa Raffaello alle Scuderie del Quirinale, in onda in prima visione giovedì 2 giugno alle 21.15. In questo documentario ammiriamo la più grande esposizione di sempre dedicata al pennello di Urbino. Interrotta ad appena quattro giorni dall’inaugurazione a causa del lockdown, riaperta e chiusa totalizzando oltre 160 mila visitatori, tra visite notturne e aperture straordinarie che hanno fatto registrare il sold out, la mostra sbarca adesso in tv attraverso il docufilm diretto da Phil Grabsky, sfoderando un corteo di oltre 200 capolavori, dalla Fornarina alla Velata, dal Ritratto di Baldassarre Castiglione alla sublime Madonna d'Alba. Il film offre anche a coloro che non hanno avuto l’occasione (e la fortuna) di visitare la mostra romana la possibilità di ammirare nel dettaglio opere provenienti dai musei più prestigiosi al mondo, dal Louvre agli Uffizi, dal Prado alla National Gallery of Art.


Katsushika Hokusai, Lake Suwa in Shinano Province, 1830 circa. Parte della serie Thirty-six Views of Mount Fuji

Dalle sale delle Scuderie del Quirinale ci spostiamo al British Museum di Londra, punto di partenza di un appassionante viaggio tra la vita e le opere di Hokusai. L’autore de La grande onda, l’artista giapponese che più di ogni altro ha rivoluzionato la storia dell’arte moderna occidentale, sarà il protagonista di Hokusai dal British Museum, in onda su Sky Arte domenica 5 giugno alle 14.35. A guidare il pubblico alla scoperta del celebre pittore saranno i contributi di studiosi, artisti e appassionati che - da David Hockney al giapponese Ideguchi Yuki - hanno subito l'influenza del grande maestro. Lo spettatore sarà coinvolto in una visita esclusiva alla grande mostra del British Museum di Londra, dal titolo Hokusai: beyond the Great Wave, accolta nel 2017 dal museo londinese.

Art Night e i misteri del Salvator Mundi
Rovinato, restaurato, contestato. Con la sua vendita da Christie's per 450 milioni di dollari nel 2017, dopo essere scomparso per decenni e poi altrettanto misteriosamente ricomparso, il Salvator Mundi, attribuito a Leonardo, fa discutere ancora oggi tutti gli studiosi d'arte al mondo, mentre qualcuno dubita persino della sua paternità. Venerdì 3 giugno alle 21.15 la puntata di Art Night - il programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori e condotto da Neri Marcorè - farà luce sulla piccola tavola attribuita a Leonardo da Vinci. La storia esplora l'influenza che un dipinto può esercitare sugli interessi personali e geopolitici, oltre a tessere legami tra le case d'asta di New York, un venerato esperto di da Vinci, un opportunista intermediario svizzero, un oligarca russo, il Louvre di Parigi e un principe arabo. 

Salvator Mundi attribuito a Leonardo da Vinci, 1490-1519. Olio su tavola. Collezione privata, Abu Dhabi I Presumably Leonardo da Vinci, Public domain, via Wikimedia Commons

Marcel Duchamp e l’arte del possibile su Arte tv
Senza Marcel Duchamp l’arte contemporanea come la intendiamo probabilmente non esisterebbe. Ma chi è veramente il genio che rivoluzionò i codici dell’arte, dell’estetica e della cultura? Lo scopriremo su Arte tv grazie a Marcel Duchamp: l'arte del possibile, un viaggio nella vita e nell’opera del pittore, scultore e scacchista francese naturalizzato statunitense, ideatore del ready-made.

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