Da Luca Cambiaso a Magnasco
Dipinto del museo Ermitage
09/05/2002
Pittore e scultore Luca Cambiaso, (Oneglia 1527 - Madrid 1585) fu allievo di suo padre, Giovanni, durante la sua giovinezza studiò il “chiaroscuro dai Lombardi e il colore dai Veneziani”.
Insieme a G.Alessi e G.B.Castello si può considerare il creatore della decorazione murale genovese.
Fu un capace disegnatore e si distinse per la forte quadratura del segno.
La sua opera di pittore è sparsa nelle chiese genovesi di San Lorenzo (1559-1562), di San Francesco di Paola, di San Bartolomeo degli Armeni, nei Palazzi Grimaldi ( della Meridiana), Lercari Doria(via Garibaldi), nella Villa Imperiale(“Il ratto delle Sabine” suo capolavoro).
Come scultore modellò la statua della Prudenza nel duomo. Nel 1583 fu chiamato da Filippo II per le decorazioni dell’ Escorial.
Alessandro Magnasco detto il “Lissandrino” nacque a Genova 1667( ivi morì nel 1749).
Nei suoi quadri più caratteristici, si animano scene di monasteri con fantomatiche figure di frati, paesaggi e marine sinistre e tempestose.
La materia plastica si muove in imprevedibili ed instabili armonie, dando ai soggetti di genere un tono drammatico, irreale e fortemente evocativo. Gli antecedenti del Magnasco vanno cercati soprattutto nella pittura lombarda e grande rilievo ebbe l’influsso esercitato attraverso l’allievo S.Ricci, sulla Pittura Veneziana del XVIII secolo.
Il primo importante nucleo di quadri del Magnasco, stimato in tutta Europa per la sua grande 'modernità', arriva in Russia addirittura prima dell’età di Caterina II. Nel 1745 il pittore Georg Christophr Groot, conservatore dei quadri degli Zar, fu incaricato dalla imperatrice Elisabetta (1709 - 1762) di andare a Praga per cercare opere da destinare a una delle sue residenze di campagna. Groot acquistò 115 opere fra le quali compaiono quattro composizioni "di nuova e gradevole architettura" il cui autore è chiamato "Alexandrien". La scelta sembra proprio essere stata guidata da una puntuale attenzione all’originalità del pittore genovese: del Magnasco si lodava infatti la "nuova e gradevole architettura". In realtà poi i quattro dipinti di Magnasco non vennero destinati alla residenza di campagna, ma andarono a decorare lo studio della casa di Ivan Šuvalov, il favorito dell’Imperatrice Elisabetta.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno
Picasso "lo straniero" presto in mostra a Roma
-
Mostre e aperture straordinarie da Roma a Reggio Calabria
Dall'archeologia alla street art, sei appuntamenti di Capodanno con la bellezza
-
Mondo | A Palazzo Reali, sede del Museo d’arte della Svizzera italiana
Al MASI di Lugano arrivano oltre 650 opere della Collezione Jocelyne e Fabrice Petignat
-
Mondo | Duemila anni in un unico sito
Nell’Egitto della regina Hatshepsut. Nuova scoperte a Luxor
-
Mondo | Al Museo Paul Klee dall'8 febbario al 22 giugno
L'ordine delle cose: Le Corbusier artista e architetto si racconta a Berna
-
Gli eventi da non perdere in Europa
Da Bruxelles a Milano è l’ora dell’Art Déco