Dialogo tra le arti

oleografia don chisciotte di mimmo Paladino
 

12/12/2005

Mimmo Paladino affonda le sue radici negli anni Settanta, quando l’artista muoveva i primi passi nell’ambito di una figurazione ricca di elementi simbolici. Da tale atteggiamento discende l’attitudine a lavorare sulle diverse articolazioni espressive del linguaggio dell’arte, lungo percorsi linguistici sorprendenti e secondo tecniche diverse. Tele, bronzi, terrecotte, incisioni, acquerelli traducono infatti il romanzo di Cervantes in un “lessico di segni sintetici di grande potenzialità evocative”, alla ricerca di un significato profondo.

Paladino ha esplorato l’epica di Cervantes anche attraverso un mezzo per lui inconsueto, il cinema: con Quijote l’artista apre un nuovo fronte disciplinare, in cui la sua poetica indaga altre forme di espressività. Un film “onirico e lunare”, un’opera prima per il grande pittore che prende in mano la macchina da presa come fosse un pennello e “dipinge” la sua visione del romanzo di Cervantes. Come dichiara il maestro: “qui mi sono trovato a svolgere un lavoro collettivo come quello che si faceva in una bottega d’arte rinascimentale”.

Paladino ha realizzato il film nella sua terra, il Sannio, e ha chiamato a interpretarlo i personaggi della sua vita d’artista. Lucio Dalla è Sancho Panza, Peppe Servillo interpreta Don Chisciotte, Alessandro Bergonzoni e Enzo Cucchi sono i maghi Festone e Merlino, Ginestra Paladino è Dulcinea, Enzo Moscato interpreta il Curato e Mimmo Cuticchio introduce le vicende dell’eroe. 

Il film si affianca, come opera compiuta, alle opere presentate nella nuova sala espositiva del Museo di Capodimonte: due grandi trittici su cui segni e figure evocano, senza mai raffigurarle, il mondo illusorio di Don Chisciotte. Paladino invita gli spettatori a scoprire quante forme possa assumere la figura, che non è solo quella oleografica della tradizione ottocentesca, ma anche immagine che riassume le insicurezze della nostra epoca.

Riguardo al libroDon Chisciotte di Mimmo Paladino, Corrado Bologna, professore di Filologia Romanza all’Università di Roma Tre, così scrive: “Editalia, coraggiosa masnada donchisciottesca en quête di supreme avventure, ha accettato la sfida più ardita: dare sostanza concreta alla celeste fantasia di un libro d’artista semplice e complesso, imprendibile, necessario come un mulino a vento”. In questo volume Paladino compone una sua originalissima idea del Chisciotte in più di sessanta incisioni, con le più svariate tecniche (acqueforti, acquetinte e collage). Il libro sarà accompagnato da un disco di Mimmo Cuticchio, grande artista-artigiano legato alla tradizione dei pupari e dei narratori orali.