Il 3, 4 e 5 aprile nelle sale cinematografiche
Effetti speciali per Raffaello in 3D al cinema
La ricostruzione della Cappella Sistina nel film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D", prodotto da Sky (con i canali SKY 3D, SKY Arte HD e SKY Cinema HD) in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital
Samantha De Martin
22/03/2017
In attesa dell’uscita nelle sale cinematografiche il 3, 4 e 5 aprile del film “Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D”, prodotto da Sky (con i canali SKY 3D, SKY Arte HD e SKY Cinema HD) in collaborazione con i Musei Vaticani e distribuito da Nexo Digital, ARTE.it ha partecipato alla presentazione del film nel Salone di Raffaello presso i Musei Vaticani.
Sarebbe stato molto felice, Raffaello, di conoscere la “decima musa” del cinema, attraverso il film che ripercorre la sua vita, presentato nel Salone dei Musei Vaticani che porta il suo nome, tra i magnifici arazzi realizzati dall'artista - costati a papa Leone X 70mila ducati d'oro - e la sublime Trasfigurazione, l'ultima opera eseguita dall'urbinate poco prima di morire.
“Raffaello - il Principe delle Arti”, la prima trasposizione cinematografica mai realizzata sul genio di Urbino, è il quarto film d'arte per il cinema, presentato da Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital, in collaborazione con Magnitudo Film dopo il successo di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e dei “Musei Vaticani in 3D”.
“Una prova del fatto che, al di là dei luoghi comuni, il cinema è ancora in grado di generare prodotti di livello” spiega Andrea Scrosati, Executive vice President Programming di Sky. E non è detto che il film sugli Uffizi non venga selezionato per il Festival Internazionale del Cinema di Pechino, anche se la notizia manca ancora dell'ufficialità.
Alla tessitura di questo inedito e innovativo dialogo tra il mondo dell'arte e quello del cinema - che non avrebbe mai visto la luce senza il supporto dei Musei Vaticani - hanno contribuito storici dell'arte come Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016, Vincenzo Farinella e Antonio Natali.
IL SET ALLESTITO AL PALAZZO APOSTOLICO
Per la prima volta il Palazzo Apostolico apre le sue preziose stanze alle riprese realizzate in 3D e 4K, svelando alla cinepresa alcuni luoghi straordinari, come le Stanze di Raffaello, le Logge e l'appartamento del cardinal Bibbiena, tuttora residenza privata del Governatorato.
A Milano invece le riprese effettuate presso la pinacoteca di Brera hanno reso possibile l’accostamento di due pale, normalmente collocate in luoghi diversi, raffiguranti lo Sposalizio della Vergine, secondo la mano di Perugino e di Raffaello.
Backstage del film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D"
UNA CAPPELLA SISTINA INEDITA
Tra i capitoli di approfondimento che il film dedica alle opere di Raffaello, uno dei più interessanti è dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello presso i Musei Vaticani, commissionati all'artista da Papa Leone X alla fine del 1514. Un lavoro immane, realizzato in soli quattro anni, che mise a dura prova l'urbinate il quale mai prima di allora si era cimentato con questo tipo di opera.
Dovette essere raggiante, Raffaello, quella famosa notte del 26 dicembre 1519, quando, alla presenza del Papa, avvenne quello che Vasari definì un autentico “miracolo”: l'esposizione dei primi sette arazzi all'interno di una Cappella Sistina che, al posto del Giudizio Universale, realizzato in seguito, sfoggiava opere del Perugino e di Michelangelo, andate in seguito distrutte.
“Di questa parete - spiega Cosetta Lagani, direttore di Sky 3D- coperta ad oggi da uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono testimonianze pittoriche. L'aspetto precedente si può solo dedurre dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici dell'arte. In occasione del film la produzione ha commissionato a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate perdute, per piazzarle virtualmente sulla parete adesso occupata dal Giudizio Universale. Si tratta della prima testimonianza, dopo 500 anni, di come doveva apparire la Cappella Sistina quella fatidica notte”, probabilmente la più bella per Raffaello.
Le riprese del film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D" sono state effettuate in oltre 20 location tra luoghi d'arte e ricostruzioni storiche.
RICOSTRUZIONI STORICHE, COSTUMI DI SCENA E LOCATION
A tutela dell'attendibilità storico-scientifica, le ricostruzioni del film si sono ispirate ad alcuni dipinti dell' '800, come i lavori di Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme, Auguste Dominique Ingres.
I costumi sono oltre 40 di cui 10 originali, mentre oltre 20 sono i siti - tra i luoghi d'arte e le ambientazioni delle scene di ricostruzione storica - diventati altrettanti set del film. Tra le location toccate dal film, compaiono Urbino - dove Raffaello scoprì, durante la sua infanzia, tele e pennelli come compagni di giochi, e ancora gli Uffizi e gli ambienti di quella Roma che lo avrebbe consegnato eternamente al mito, come Villa Farnesina, il Pantheon, Palazzo Barberini.
Sono oltre 70 le opere d'arte “prestate” al cinema in questo fecondo sodalizio. Oltre 40 sono di Raffaello e includono i principali capolavori dell'artista, dallo Sposalizio della Vergine alla Madonna del Cardellino, dalla Scuola di Atene alla Fornarina, dalla Velata alla Trasfigurazione.
LA DISTRIBUZIONE DEL FILM IN 60 PAESI
Il film, che esordirà nelle sale italiane il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo Digital, approderà nei cinema di 60 Paesi, tra Russia, Giappone, Cina, India, Australia, Nuova Zelanda, oltre che nelle sale di tutta Europa.
“Quello che più mi ha colpito di questo personaggio - confessa l'attore Flavio Parenti che veste i panni dell'urbinate - è la sua capacità politica e imprenditoriale, la capacità di iniziare un'opera e delegarla ad altri, oltre che la sua straordinaria intelligenza. Adopt, adapt, improve sembra essere il motto di questo artista che osserva, imita i modelli, come ad esempio quelli di Leonardo, facendoli propri”.
La scena più bella che Flavio si è divertito a girare? “Quella in cui Raffaello ammira per la prima volta la Gioconda svelatagli da Leonardo. Indubbiamente uno dei momenti più emozionanti”.
Sarebbe stato molto felice, Raffaello, di conoscere la “decima musa” del cinema, attraverso il film che ripercorre la sua vita, presentato nel Salone dei Musei Vaticani che porta il suo nome, tra i magnifici arazzi realizzati dall'artista - costati a papa Leone X 70mila ducati d'oro - e la sublime Trasfigurazione, l'ultima opera eseguita dall'urbinate poco prima di morire.
“Raffaello - il Principe delle Arti”, la prima trasposizione cinematografica mai realizzata sul genio di Urbino, è il quarto film d'arte per il cinema, presentato da Sky, Musei Vaticani e Nexo Digital, in collaborazione con Magnitudo Film dopo il successo di “Firenze e gli Uffizi in 3D” e dei “Musei Vaticani in 3D”.
“Una prova del fatto che, al di là dei luoghi comuni, il cinema è ancora in grado di generare prodotti di livello” spiega Andrea Scrosati, Executive vice President Programming di Sky. E non è detto che il film sugli Uffizi non venga selezionato per il Festival Internazionale del Cinema di Pechino, anche se la notizia manca ancora dell'ufficialità.
Alla tessitura di questo inedito e innovativo dialogo tra il mondo dell'arte e quello del cinema - che non avrebbe mai visto la luce senza il supporto dei Musei Vaticani - hanno contribuito storici dell'arte come Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani fino al 2016, Vincenzo Farinella e Antonio Natali.
IL SET ALLESTITO AL PALAZZO APOSTOLICO
Per la prima volta il Palazzo Apostolico apre le sue preziose stanze alle riprese realizzate in 3D e 4K, svelando alla cinepresa alcuni luoghi straordinari, come le Stanze di Raffaello, le Logge e l'appartamento del cardinal Bibbiena, tuttora residenza privata del Governatorato.
A Milano invece le riprese effettuate presso la pinacoteca di Brera hanno reso possibile l’accostamento di due pale, normalmente collocate in luoghi diversi, raffiguranti lo Sposalizio della Vergine, secondo la mano di Perugino e di Raffaello.
Backstage del film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D"
UNA CAPPELLA SISTINA INEDITA
Tra i capitoli di approfondimento che il film dedica alle opere di Raffaello, uno dei più interessanti è dedicato agli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello presso i Musei Vaticani, commissionati all'artista da Papa Leone X alla fine del 1514. Un lavoro immane, realizzato in soli quattro anni, che mise a dura prova l'urbinate il quale mai prima di allora si era cimentato con questo tipo di opera.
Dovette essere raggiante, Raffaello, quella famosa notte del 26 dicembre 1519, quando, alla presenza del Papa, avvenne quello che Vasari definì un autentico “miracolo”: l'esposizione dei primi sette arazzi all'interno di una Cappella Sistina che, al posto del Giudizio Universale, realizzato in seguito, sfoggiava opere del Perugino e di Michelangelo, andate in seguito distrutte.
“Di questa parete - spiega Cosetta Lagani, direttore di Sky 3D- coperta ad oggi da uno dei più celebri affreschi di Michelangelo, non esistono testimonianze pittoriche. L'aspetto precedente si può solo dedurre dai disegni sopravvissuti e dalle supposizioni degli storici dell'arte. In occasione del film la produzione ha commissionato a un pittore professionista la realizzazione delle opere andate perdute, per piazzarle virtualmente sulla parete adesso occupata dal Giudizio Universale. Si tratta della prima testimonianza, dopo 500 anni, di come doveva apparire la Cappella Sistina quella fatidica notte”, probabilmente la più bella per Raffaello.
Le riprese del film "Raffaello - Il Principe delle Arti - in 3D" sono state effettuate in oltre 20 location tra luoghi d'arte e ricostruzioni storiche.
RICOSTRUZIONI STORICHE, COSTUMI DI SCENA E LOCATION
A tutela dell'attendibilità storico-scientifica, le ricostruzioni del film si sono ispirate ad alcuni dipinti dell' '800, come i lavori di Horace Vernet, Jean-Léon Gérôme, Auguste Dominique Ingres.
I costumi sono oltre 40 di cui 10 originali, mentre oltre 20 sono i siti - tra i luoghi d'arte e le ambientazioni delle scene di ricostruzione storica - diventati altrettanti set del film. Tra le location toccate dal film, compaiono Urbino - dove Raffaello scoprì, durante la sua infanzia, tele e pennelli come compagni di giochi, e ancora gli Uffizi e gli ambienti di quella Roma che lo avrebbe consegnato eternamente al mito, come Villa Farnesina, il Pantheon, Palazzo Barberini.
Sono oltre 70 le opere d'arte “prestate” al cinema in questo fecondo sodalizio. Oltre 40 sono di Raffaello e includono i principali capolavori dell'artista, dallo Sposalizio della Vergine alla Madonna del Cardellino, dalla Scuola di Atene alla Fornarina, dalla Velata alla Trasfigurazione.
LA DISTRIBUZIONE DEL FILM IN 60 PAESI
Il film, che esordirà nelle sale italiane il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo Digital, approderà nei cinema di 60 Paesi, tra Russia, Giappone, Cina, India, Australia, Nuova Zelanda, oltre che nelle sale di tutta Europa.
“Quello che più mi ha colpito di questo personaggio - confessa l'attore Flavio Parenti che veste i panni dell'urbinate - è la sua capacità politica e imprenditoriale, la capacità di iniziare un'opera e delegarla ad altri, oltre che la sua straordinaria intelligenza. Adopt, adapt, improve sembra essere il motto di questo artista che osserva, imita i modelli, come ad esempio quelli di Leonardo, facendoli propri”.
La scena più bella che Flavio si è divertito a girare? “Quella in cui Raffaello ammira per la prima volta la Gioconda svelatagli da Leonardo. Indubbiamente uno dei momenti più emozionanti”.
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