Ercole Ramazzani sulle vie dell’arte marchigiana
© courtesy of comune Arcevia |
Cristo e i discepoli di Ercole Ramazzani
03/09/2002
Ercole Ramazzani (1535-1598), “lo pittore de Rocha Contrada”, è il protagonista di una mostra itinerante ("Ercole Ramazzani de la Rocha. Aspetti del Manierismo nelle Marche della Controriforma") che, coinvolgendo alcuni tra i centri storici più importanti di Arcevia, celebra l’attaccamento dell’artista alla sua terra di origine.
Arcevia, l’antica Rocca Contrada evocata nel soprannome dell’artista, è uno dei centri più caratteristici dell’entroterra anconetano, ricco di storia, di monumenti e di castelli racchiusi entro cinta murarie rimaste pressoché intatte, dove sono dislocate alcune opere della mostra.
Allievo del grande pittore veneto Lorenzo Lotto, Ramazzani si rivela, attraverso questa mostra che espone circa 40 tra le sue opere, artista tanto eclettico quanto colto e attento: la sintesi manieristica tra arte “intellettuale” e arte “popolare”, lungi dall’essere una mescolanza confusa di stili, si riversa nella sua opera con uno stile originale inconfondibile.
Sede principale dell’esposizione è la chiesa settecentesca di San Francesco di Piazza, nel centro storico, dove si trovano i capolavori del Maestro ispirati al clima della Controriforma, come “San Martino in maestà” (1564) e “Cristo e i discepoli” (1595), tra le prime opere dell’artista dove è maggiore l’adesione ai modi manieristici e formalmente severi.
A pochi metri, nella barocca collegiata di San Medardo, sono esposte altre nove opere, tra cui il “Battesimo di Cristo” (1592), con evidenti accenti espressionistici, e il “Giudizio Universale” (1597), testamento spirituale dell’artista, ispirato a Michelangelo.
Nella chiesa castellana di San Sebastiano a Piticchio, castello quattrocentesco dell’arceviese, si può ammirare un dossale di legno intagliato e dorato su cui sono incastonate tre tele e due tavolette, capolavori della maturità di Ettore Ramazzani.
Il percorso nei “luoghi di Ramazzani” conduce poi nella chiesa castellana di Sant’Agata che conserva la “Madonna del Rosario” (1589) con l’altare originario su cui sono incastonati la tela e i quindici tondi con i misteri del Rosario.
La prima pala d’altare dipinta da Ercole Ramazzani è custodita nella chiesa dell’ex convento francescano di San Martino, insieme a una “Madonna con Bambino e quattro santi” (1571).
Di netta impostazione rinascimentale è l’elegante “Madonna col Bambino e i santi Ginesio e Antonio Abate” del 1572, che si trova nella parrocchiale di San Ginesio.
L’itinerario artistico del Maestro può concludersi a Montefortino, nella parrocchia nuova di Sant’Apollinare, dove è esposto un “Crocifisso fra l’Addolorata e sant’Apollinare” databile 1585.
"Ercole Ramazzani de la Rocha. Aspetti del Manierismo nelle Marche della Controriforma"
Fino al 3 novembre 2002
Informazioni, prenotazioni, visite guidate, itinerario nei Castelli di Arcevia: tel. 0731.98 45 37
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | A Roma dal 26 novembre al 30 marzo
Tiziano, Lotto, Crivelli, Guercino. Ai Musei capitolini arrivano i capolavori della Pinacoteca di Ancona
-
Roma | Dal 7 dicembre a Palazzo Chigi di Ariccia
Bernini e la pittura del Seicento, una storia da riscoprire
-
Mantova | I progetti da non perdere
Palazzo Te compie 500 anni. La festa del 2025