Est/ Ovest: il moto di Akram Khan

Akram Khan
12/11/2007
Londinese di origini bengalesi, Akram Khan è la stella che ha sovvertito lo scenario della danza contemporanea internazionale. La sua idea di danza multiculturale, scaturita dalla fusione degli stilemi del contemporaneo occidentale con il kathak indiano, appreso in tenera età, ha rivelato il suo talento unico la cui realtà, e illusione, guarda a Oriente come a Occidente. “Non è importante che i danzatori cinesi parlino un inglese limitato, e i miei ballerini non parlino cinese, cercheremo di comunicare con il linguaggio del corpo”. Nitin Sawhney, compagno di avventura nella piece Zero Degrees, provvederà anche alla musica di Bahok. E per la prima volta, in questa sua nuova fatica, Khan non danzerà: “ Ho 33 anni e voglio avere la chance di lavorare in altri progetti” .
Nessuna paura perché in Italia lo vedremo danzare, ed è probabile che sarà entusiasmante assistere a metà novembre, a Roma, agli spettacoli Third catalogne e Zero Degrees, inclusi all’interno del bel programma del Romaeuropa Festival.
In Third Catalogue, Khan si esibirà in una coreografia di kathak tradizionale. Un potente guerriero, un cantore di storie ancestrali, uno strumento del ritmo: sono molte gli aspetti e i volti che Akram Khan assumerà nella piece, ultimo episodio della sua trilogia sui miti Indù. In Zero Degrees, la danza cresce attorno a un viaggio dell’artista tra Bangladesh e India: una ricerca di radici culturali e un percorso interiore, fino al grado zero.
E nell’aprile 2008 il suo nuovo progetto, ponte fluidificante tra Occidente e Oriente, arriverà finalmente in esclusiva in Italia al Teatro Comunale di Bolzano: cinque elementi della sua compagnia londinese e quattro ballerini classici provenienti dal Balletto Nazionale della Cina alla ricerca di una lingua del corpo universale.
Sempre nel 2008, e più precisamente nell’autunno, sarà impegnato al fianco di Juliette Binoche in una piece presso il London's National Theatre, dove suonerà la chitarra e debutterà come cantante. “Ho preso lezioni di chitarra per una anno - incalza Khan – sarà un suicido per la mia carriera” .
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