Gainsborough: in vetrina l’aristocrazia inglese
paesaggismo
24/02/2001
Alla metà del Settecento non esisteva nel Regno Unito alcuna forma di organizzazione accademica per gli artisti e la professione, pur riconosciuta, era considerata all’ultimo gradino delle occupazioni colte o al primo di quelle artigiane. I ricchi collezionisti acquistavano preferibilmente opere di pittura italiana (emblematico il successo di Canaletto nel genere della veduta e quello di Pompeo Batoni nel genere del ritratto) insieme a quadri di paesaggio o di genere olandesi. La vita era insomma piuttosto dura per gli artisti locali, in difficoltà nel competere con tradizioni figurative antiche e ancora straordinariamente floride.
Fu in questo contesto che esplose il talento di Thomas Gainsborough (1727-1788), uno dei più grandi pittori dell’epoca, formatosi a Londra tra il 1740 e il 1748 nello studio del disegnatore e incisore francese Hubert Gravelot. Specializzatosi da subito nel genere del ritratto, Thomas, accanito rivale di Joshua Reynolds, sviluppò da subito un linguaggio innovativo, decisamente anticlassico, fatto di una pennellata rapida, vibrante, che suggerisce piuttosto che descrivere analiticamente. Per stare più vicino al pubblico degli acquirenti trasferì nel 1759 il suo studio a Bath, famosa stazione di acque termali, luogo prediletto dall’aristocrazia britannica per la villeggiatura. Qui realizzò decine di ritratti a mezzo busto, ceree carnagioni e di gentiluomini dai modi impeccabili, degni rappresentanti della nazione più potente al mondo. Quando ebbe l’opportunità di partire per l’Italia non lo fece e, al momento della fondazione della Royal Academy, nel 1768, si tenne in disparte, divenendo così l’artista di riferimento per quella larga schiera di pittori stanchi delle rigide direttive classiciste là impartite. Operò dal 1774 a Londra, ricco, con il desiderio costante di dedicarsi alla pittura di paesaggio e l’obbligo di soddisfare le richieste di ritratti che gli arrivavano da ogni angolo del paese.
Nello stupendo Mr e Mrs William Hallett (La passeggiata mattutina), conservato alla National Gallery a Londra, ritrae la giovane coppia, noncurante dello spettatore e accompagnata dal fedele cane, all’interno di un rigogliosissimo parco. Sembra un’apparizione: i protagonisti, quasi nuove icone laiche, dichiarano, nell’atteggiamento e nell’espressione, una distanza assoluta dallo spettatore e dallo scorrere del tempo. Il colore è steso sulla tela con corpose pennellate e colpi di spatola che esaltano il carattere sfuggente della rappresentazione.I dipinti di Gainsborough sono conservati nei più importanti musei del mondo. La mostra ferrarese ne presenterà cinque, tutti di soggetto
bucolico.
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