Nuove tendenze del mercato dell'arte
I collezionisti più innovativi secondo Artnet

Imago Mundi, Luciano Benetton
L.S.
05/11/2014
Artnet News, piattaforma di informazione dedicata al mercato dell’arte, stila un elenco dei collezionisti più innovativi su scala internazionale, adottando come criterio una nuova tendenza che guida gli acquisti: la specializzazione.
Per orientarsi in un mercato popolato da attori sempre nuovi, il sistematico mecenatismo verso artisti esordienti non è più il coefficiente utilizzato per valutare una collezione. Un fenomeno che invece si pone più a Nord è la scelta sempre più in voga tra i collezionisti di focalizzare gli acquisti intorno ad un argomento specifico. Una scelta di carattere, dunque, che contribuisce a comporre delle collezioni-rassegna spesso anche eccentriche che definiscono il collezionista del futuro.
Nella top list figurano nomi del jet set come Leonardo di Caprio che oltre a collezionare arte (tra i suoi primi acquisti: un disegno di Basquiat), possiede fossili e poster di film dell'epoca d'oro di Hollywood; e Victoria e David Beckham, che potenziano l’immagine di power couple dedicandosi alla raccolta di opere che hanno come tema l’amore con particolare attenzione alla scena giovanile britannica.
Scorrendo ancora l’elenco si incontra il nome di Peter Marino, architetto che inaugurò l’attività progettando la casa e la factory di Andy Warhol e che oggi figura tra i più importanti collezionisti di bronzi italiani e francesi del Rinascimento e del Barocco; e figure emergenti come il filippino Robbie Antonio, fanatico del ritratto che si è fatto immortalare da artisti come Marina Abramovi?, Zhang Huan e dal collettivo The Bruce High Quality Foundation; o ancora l’australiano David Walsh, ossessionato dai temi dell’eros e del thanatos, che nel suo museo privato in Tasmania ha esposto 151 sculture di organi genitali femminili, centinaia di carcasse di animali, i resti di un attentatore suicida fatti con il cioccolato e l'opera di Wim Delvoye “Cloaca Professional” che riproduce l'apparato digerente umano e si è guadagnata il titolo di installazione più visitata del museo.
Una menzione d’onore a margine della top 20, la merita l’unico italiano citato, Luciano Benetton, che attira l’attenzione di Artnet con il progetto Imago Mundi, una sorta di transfert dello spirito di United Colors nel mondo del collezionismo grazie ad una raccolta di opere provenienti da 50 paesi (che entro la fine del 2015 diventeranno 80) e assimilate dal piccolo taglio 10x12 cm, che hanno la vocazione di viaggiare in tutto il mondo generando un dialogo interculturale.
Per orientarsi in un mercato popolato da attori sempre nuovi, il sistematico mecenatismo verso artisti esordienti non è più il coefficiente utilizzato per valutare una collezione. Un fenomeno che invece si pone più a Nord è la scelta sempre più in voga tra i collezionisti di focalizzare gli acquisti intorno ad un argomento specifico. Una scelta di carattere, dunque, che contribuisce a comporre delle collezioni-rassegna spesso anche eccentriche che definiscono il collezionista del futuro.
Nella top list figurano nomi del jet set come Leonardo di Caprio che oltre a collezionare arte (tra i suoi primi acquisti: un disegno di Basquiat), possiede fossili e poster di film dell'epoca d'oro di Hollywood; e Victoria e David Beckham, che potenziano l’immagine di power couple dedicandosi alla raccolta di opere che hanno come tema l’amore con particolare attenzione alla scena giovanile britannica.
Scorrendo ancora l’elenco si incontra il nome di Peter Marino, architetto che inaugurò l’attività progettando la casa e la factory di Andy Warhol e che oggi figura tra i più importanti collezionisti di bronzi italiani e francesi del Rinascimento e del Barocco; e figure emergenti come il filippino Robbie Antonio, fanatico del ritratto che si è fatto immortalare da artisti come Marina Abramovi?, Zhang Huan e dal collettivo The Bruce High Quality Foundation; o ancora l’australiano David Walsh, ossessionato dai temi dell’eros e del thanatos, che nel suo museo privato in Tasmania ha esposto 151 sculture di organi genitali femminili, centinaia di carcasse di animali, i resti di un attentatore suicida fatti con il cioccolato e l'opera di Wim Delvoye “Cloaca Professional” che riproduce l'apparato digerente umano e si è guadagnata il titolo di installazione più visitata del museo.
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