Il cerchio magico

Il cerchio magico
 

25/02/2004

Il Museo di Roma in Trastevere propone la personale del fotografo Massimo Siragusa. L’esposizione, allestita lungo il perimetro del cortile del palazzo sede del museo, presenta immagini raccolte dall’artista siciliano nei principali circhi del mondo. Siragusa ha seguito sia le grandi produzioni che i piccoli tendoni a conduzione familiare: spiccano così i nomi degli Orfei, dei Togni, il Medrano, il Circo Americano, Città di Roma, Circo Roncalli. Questo reportage, già vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso World Press Photo 1999 per la categoria Arts, arriva a Roma, nella mostra trasteverina, dove offre trentadue fotografie a colori di grande formato (190x130 e 70x100). Tali immagini intendono rievocare la magia, i colori, le atmosfere e le suggestioni del circo, da intendere come spazio sospeso, fatto di terra battuta, segatura e lustrini, in cui uomini e animali rendono possibile l’impossibile. Non a caso il catalogo de “Il cerchio magico” raccoglie la testimonianza di Terry Gilliam, che si sofferma nel narrare i propri ricordi d’infanzia legati al circo, oltre a riconoscere alle foto esposte il pregio di cogliere “fino in fondo la vera magia del circo”. Il regista statunitense, ex Monty Python, è l’ideatore di alcuni tra i film più visionari degli ultimi vent’anni, come “Brazil” o “Le avventure del Barone di Munchausen”, che hanno proprio nelle mirabolanti imprese e nella logica del “tutto è possibile” i loro fondamenti strutturali: caratteristiche, queste, profondamente vicine al mondo circense, cui Gilliam sembra debitore. In effetti le atmosfere che si raccolgono di fronte alle foto di Siragusa sono quelle fatte di colori, suoni e odori dei tendoni girovaghi, i cui protagonisti vengono avvolti in masse fumose e colori sgargianti, talvolta fluorescenti, che lasciano lo spettatore in una sorta di tempo sospeso. Toni psichedelici appaiono in “Elefanti”, con pachidermi difficilmente riconoscibili tra fiamme di luci colorate; o ancora in “Quadrante aereo” con esercizi d’equilibrismo fatti da figure in costumi dai colori fluorescenti. Il fumo avvolgente accompagnato da una tonalità azzurra è l’elemento che caratterizza “Cavalli in libertà”, ma circonda anche la scena di “Saluto finale” e di tante altre immagini. Sembra di avere davanti raffigurazioni con le quali si può entrare in contatto pensando alle opere di Chagall, in cui è plausibile vedere una mucca volare. Così nelle istantanee di Siragusa vengono ritratti una donna con un pericoloso squalo tra le braccia (“Vasca di squali”), uomini che si librano in volo sorretti da enormi lenzuoli bianchi (“Prese aeree al tessuto”) o a mezz’aria grazie ad esercizi funambolici (“Salti acrobatici di corde”). In una mostra d’immagini sognanti è forse giusto lasciare andare la fantasia e giocare con i riferimenti più arditi, magari quelli colti da ogni singolo visitatore, senza che l’autore abbia nemmeno previsto tutto ciò. Ecco perché davanti a “Cavallo e inserviente” viene da pensare ad una versione moderna delle due figure della “Conversione di San Paolo” di Caravaggio in S. Maria del Popolo. E continuando con le suggestioni, non si può far a meno di pensare che questa mostra sarebbe indubbiamente piaciuta a Federico Fellini. Qua e là infatti tornano temi che nell’immaginario collettivo italiano restano connessi a lui: qualche figura che ricorda la Giulietta Masina de “La strada” (“Fantasia di hula hoop”), e i clown ispiratori dell’omonimo film-documentario del compianto cineasta riminese. Splendida immagine di un clown è quella presente in mostra, intitolata “Clown bianco”, in cui un Pierrot è colto di spalle, al centro di uno spazio illuminato in cui domina la massa bianca del suo costume che contrasta col buio circostante. Ma certamente l’autore di “Amarcord” avrebbe amato la donna giunonica presente in “Oche ammaestrate” e che, vestita da guerriero romano, fa un numero con questi piccoli animali da cortile. IL CERCHIO MAGICO Fino al 7 ottobre 2001 Museo di Roma in Trastevere – Piazza S. Egidio 1/b Tutti i giorni 10-20 Chiuso il lunedì Ingresso: L. 8000 Tel. 06 5816563 Fax 06 5884165

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