Nuovi accordi con il MoMA, il Musée d’Orsay, il Quai Branly e il Centre Pompidou

Il Musée Picasso di nuovo in corsa

Hôtel Salé, sede del Musée Picasso
 

L.S.

08/10/2014

“Datemi un museo e ve lo riempirò”, soleva dire Picasso. Una scommessa che è stata messa a dura prova dai ritardi e dalle lotte che hanno contraddistinto l’opera di rinnovamento del Musée a lui riservato sotto la guida di Anne Baldassarri, rimossa dall’incarico lo scorso maggio e sostituita da Laurent Le Bon.

Il nuovo direttore, appena insediatosi, ha però avviato un serio programma per rimediare alle numerose frustrazioni accumulate e per tessere relazioni virtuose che rilanciassero la fama sempre più appannata della galleria, custode di una collezione di oltre cinquemila pezzi tra dipinti, sculture e ceramiche.

Prima di tutto firmando un accordo pacifico con la stessa Baldassari, al lavoro sulla mostra di apertura fissata per il 25 ottobre, giorno del compleanno di Picasso; e poi generando accordi straordinari per il trentennale del museo con grandi istituzioni mondiali come il MoMA a cui nel 2015 verrà concesso il più ampio prestito di sculture mai visto per una mostra che tornerà a Parigi in un’edizione più limitata nel 2016; con il Musée d'Orsay che dedicherà un’esposizione ai periodi rosa e blu; con il Quai Branly che esplorerà il primitivismo; e con il Centre Pompidou con cui verrà inaugurata una partnership ancora in via di definizione.