Il Palazzo Ducale di Colorno

Lanfranco
 

15/10/2001

La mostra che celebra l’opera di Giovanni Lanfranco è ospitata in trentasei sale del piano nobile del Palazzo Ducale di Colorno, residenza “estiva” dei signori che si sono succeduti nel governo di Parma dal XVII secolo all’Unità d’Italia. Si tratta di una struttura complessa fatta di corti e cortili, serrata da un corso d’acqua, un parco, una piazza, una chiesa, un monastero. La fondazione del sito si data al 1337 circa quando Azzo da Correggio vi fece erigere una rocca con funzioni preminentemente difensive. Nel corso del Rinascimento essa si trasformò in residenza di campagna della famiglia Sanseverino. Con il passaggio ai Farnese, nel 1612, cominciò la ristrutturazione dell’edificio. I lavori del 1663, coordinati dal duca Ranuccio II, conferirono alla struttura l’aspetto di residenza signorile: divenne la celebre Delizia Farnesiana, abitata dalla famiglia nei mesi estivi. Alla fine del XVII secolo vennero promossi ulteriori cambiamenti. Ferdinando Galli Bibbiena, noto architetto e scenografo bolognese, si occupò della ristrutturazione degli interni, costruì un teatrino di corte, ridisegnò “all’italiana” il giardino, inzeppandolo di pergolati e recinti mistilinei. Nel 1731 il governo del ducato passò a Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta Farnese e di Filippo V che, quando cinque anni dopo si trasferì a Napoli, portò via con sé tutti gli arredi seicenteschi. Nel 1749 Don Filippo, fratello di Carlo, promosse il rinnovamento degli interni. La cappella ducale di San Liborio, compresa nell’itinerario di visita della mostra, è uno dei massimi esiti del rococò italo-francese. Occupata e abbellita dai napoleonidi, la residenza godette dell’ultimo periodo di gloria sotto Maria Luigia d’Austria, dopo il 1815. Il giardino “all’italiana” venne trasformato in parco “all’inglese” secondo la moda romantica del tempo. Dopo il 1862, con l’unità d’Italia, iniziò il declino del complesso: furono dispersi per le varie residenze reali dei Savoia (Quirinale, Palazzo Pitti, Stupinigi) gli oggetti d’arredamento settecenteschi e dopo il 1870 fu trasferito nel palazzo un Ospedale Psichiatrico. Finalmente restituito all’agibilità e riappropriato del fascino aristocratico di dimora settecentesca, l’edificio si propone oggi come tappa obbligata degli itinerari turistici e culturali nella pianura padana. In concomitanza con la mostra “Giovanni Lanfranco. Un pittore fra Parma, Roma e Napoli” l’associazione culturale Antea propone (il sabato e la domenica, fino al 30 ottobre) una serie di itinerari cultural-gastronomici nel territorio parmense. Sono previste visite ai luoghi correggeschi (Camera di San Paolo, Duomo, San Giovanni Evangelista), alla Rocca Meli Lupi di Soragna, a quella di Fontanellato (dove è conservato il ciclo di affreschi col mito di Diana e Atteone di Parmigianino), al museo “Giovannino Guareschi” di Diolo. Attenzione particolare sarà riservata alla visita del Palazzo Ducale di Colorno. Degustazioni e pranzi con menù a base di specialità locali allieteranno le visite. Per informazioni: Antea c/o Reggia di Colorno, tel.0521-312545/46.

 
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