Inediti contemporanei al Museo del Corso
Tesori nascosti
26/02/2004
L’identificazione di Roma con l’antico, con le straordinarie testimonianze del periodo classico e rinascimentale-barocco, ha spesso oscurato il suo volto moderno.
Teatro della mondanità e del potere, la città ha ospitato nel corso dei secoli artisti rivoluzionari (Michelangelo, Caravaggio, Bernini, David tanto per citarne qualcuno) per finire ai margini della storia ottocentesca, isolata, causa l’oscurantismo papista, dal flusso degli eventi.
Designata capitale dello stato italiano, nel corso del Novecento Roma ha recuperato la centralità perduta e ospitato, anche per brevi periodi, personaggi come Lucio Fontana, Alberto Burri, Mario Schifano ed Andy Warhol, i quali l’hanno scelta come dimora temporanea per lavorare a diretto contatto con la sua storia millenaria e il suo patrimonio monumentale. Ognuno di loro, non diversamente dai grandi geni del passato, ha lasciato in città testimonianze straordinarie del suo percorso artistico. Fino ad oggi però soltanto alcuni dei capolavori del ventesimo secolo hanno trovato spazio nei musei e nelle collezioni pubbliche cittadine, mentre la gran parte di essi appartiene a collezioni private, sconosciuta dunque al grande pubblico.
La mostra inaugurata il 25 maggio scorso presso il Museo del Corso, Tesori nascosti. Sedici collezioni private mostrano i loro capolavori, tenta di colmare la lacuna dell’oscurantismo capitolino in merito a tanta parte della produzione artistica contemporanea e di sottolineare, nel contempo, la centralità della capitale come luogo di creazione dell’arte d’oggi. Attraverso la selezione di alcune significative opere provenienti da sedici collezioni d’arte contemporanea (tra le più importanti della città), il curatore Ludovico Pratesi si è occupato dunque di rendere pubblici alcuni “inediti” curiosi. Da Magritte a Warhol, dagli esponenti dell’Arte povera agli autori della Transavanguardia, dall’arte concettuale americana alla ricerca astratta italiana, i collezionisti romani hanno saputo scegliere davvero bene, con sguardo lungimirante e intuizioni coraggiose. Ognuno ha marchiato la propria raccolta di un gusto e di una personalità diversi.
L’esposizione apre, forse, un capitolo nuovo nel rapporto di collaborazione, tradizionalmente difficile, tra musei pubblici e collezionisti privati. L’intangibilità tra i due poli, giustificata in linea generale dalla necessità del “distacco critico” dello storico dell’arte impegnato nelle istituzioni, si rivela infatti, sempre più spesso, un subdolo espediente per trattative private e fruizioni d’élite.
Tesori nascosti. Sedici collezioni private mostrano i loro capolavori
Museo del Corso – Caveau
Via del Corso 320, Roma
Tel. 06-6786209
Sito internet: www.museodelcorso.it
Catalogo: Charta
L’evento espositivo rientra con evidenza all’interno del programma di attività promosso dall’associazione culturale Futuro. L’associazione, fondata nel 1997 da Ludovico Pratesi e Costantino D’Orazio, si è posta all’attenzione dei cittadini e della pubblica amministrazione sotto una duplice forma: da una parte come una sorta di vivace e dinamico osservatorio sulla realtà socio-culturale giovanile, e dall’altra come un punto di raccordo per catalizzare energie nuove nella realizzazione di eventi dedicati alla cultura contemporanea e alla città. Negli ultimi quattro anni ha realizzato numerose iniziative, alcune delle quali sono diventate appuntamenti fissi nel calendario culturale romano: la scoperta dei quartieri periferici (Invito a…), le mostre dei giovani artisti contemporanei nei padiglioni dell’ex Mattatoio di Testaccio (La festa dell’Arte), l’azione combinata di gruppi teatrali emergenti e artisti affermati nel panorama capitolino (Esplor/azioni).
Ass. Culturale Futuro
Piazza M. Fanti 40, 00185 Roma
Tel. 06-44702861
e-mail: futuro2000@tiscalinet.it
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