Intervista a Marco Maria Lussoso
 
										
										 
										
										
																		
																	Copyright © 2003 Marco Maria Lussoso | 
																									Nina Moric
															
							15/03/2004
							 Nato nel 1962 a Roma, Marco Maria Lussoso studia fotografia dall’età di 14 anni. Si diploma in fotografia e grafica pubblicitaria a Pescara, iniziando a collaborare come fotoreporter per importanti quotidiani. Nel 1992 si trasferisce a Milano dove si avvicina al mondo della moda. Dal 1997 al 2000 è fotografo ufficiale, a Torino, della Juventus. Tornato a Milano decide di dedicarsi quasi elusivamente alla moda e allo show business, fotografando star del calibro di Naomi Campblell, Madonna, Michael Jackson, Airton Senna. Le sue foto sono apparse su Cipria, Repubblica, New York Times, Panorama, Espresso e Gazzetta dello Sport. E’ inoltre tra i fotografi in prima linea a Milano Moda Donna e Uomo e Roma Alta Moda. Ha al suo attivo 6 libri fotografici. 
Lei ha detto che una foto per essere bella deva accendere qualcosa dentro…
“Come tutti i fotografi o chi fa arte, mi auguro di suscitare emozioni, di mettere far pensare la gente che vede una mia foto.”
Ma l’emozione da cosa nasce? 
“Penso siano tanti i motivi che portano ad emozionarsi davanti a una foto. Sicuramente può essere un ricordo. Spesso e volentieri è lo stato d’animo del momento.”
Come si ferma l’emozione in una foto?
“I fattori sono tanti. Molte volte è anche casualità. Soprattutto bisogna conoscere ciò che si fotografa, che si tratti di una partita di calcio, di un evento di cronaca, di una sfilata o di un backstage. Bisogna sapersi muovere nelle situazioni, senza farsi notare e senza essere d’intralcio alle persone che lavorano nello stesso momento in cui tu stai realizzando le foto.”
Alcune foto sono volutamente sfocate…
“Sì alcune sono state scattate sfocate, altre invece le ho sfocate post produzione, con accorgimenti per accentuare anche l’effetto del movimento. Perché mi piace l’immagine non standard, non nitida ma che susciti nelle persone la curiosità di soffermarsi sulla foto.”
Lei è abituato a lavorare con modelle e attrici… Chi è stata la più bella che ha fotografato?
“Sembrerò banale, ma le donne sono tutte belle, anche quella che si incontra sotto casa. Mi colpisce soprattutto l’intensità dello sguardo, il particolare, più che la bellezza vera e propria.”
Tra i personaggi che ha immortalato, chi l’ha colpita di più? 
“Uno che mi ha affascinato per modo di fare e con cui lavoro sempre con piacere è Alessandro del Piero, fotogenico e disponibilissimo.”
Il nudo fa ancora notizia? 
“Purtroppo sì. Basta guardare una edicola per vedere le copertine dei giornali che pullulano di foto di nudo. Evidentemente il nudo fa ancora vendere.”
Qual è la sua foto preferita del libro?
“Quella che ha scattato mio figlio Luca quando aveva 5 anni (ora ne ha 16). Una foto fatta per caso che ritrae un bambino davanti a una modella.”
L’ultima pagina del libro è dedicata a Francesco Trussardi, scomparso nel gennaio 2003…
“Avevo con lui un bel rapporto di amicizia. L’ho visto l’ultima volta a una partita di calcio tra la Nazionale Stilisti e la Nazionale Piloti. L’ho fotografato a bordo campo e mi è sembrato doveroso ricordarlo.”						
						
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