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L’Agenda dell’Arte – dal 20 al 26 aprile

Una "rete" di rami all'Arte Sella, Trento | Foto: Pava (Own work), via Wikimedia Creative Commons
 

Francesca Grego

20/04/2017

IN TV

Arte Sella – La città delle idee. Sky Arte HD, sabato 22 aprile alle 21.15

Un sorprendente documentario a cura di Luca Bergamaschi e Katia Bernardi svela l’intreccio fra creatività umana e mondo naturale che è al centro di Arte Sella, la rassegna di arte contemporanea nel cuore delle Dolomiti che da poco ha compiuto 30 anni.
Le voci dei protagonisti e l’emozionante natura del Trentino raccontano l’avventura di questo straordinario progetto, che fra le montagne della Val di Sella ha visto più di 300 artisti condurre le proprie sperimentazioni in simbiosi con l’ambiente circostante. Il risultato? Opere realizzate con tronchi, rami, foglie, pietre, installazioni effimere che prima di dissolversi nel ciclo della natura danno vita a un insolito e suggestivo museo a cielo aperto.
 
Klimt. Rai5, domenica 23 aprile alle 23.25

La Vienna della Belle Époque, la vita da bohémien, lo scandalo, la Secessione ma soprattutto l’universo pittorico sinuoso e cangiante di Gustav Klimt sono al centro della pellicola di Raoul Ruiz.
Fra sogno e realtà, una serie di flashback tratteggia le vicende esistenziali dell’artista, interpretato da un impeccabile John Malkovich.
Sullo sfondo le atmosfere della capitale austro-ungarica, gli esordi della psicanalisi, la moda dell’Oriente, mentre realtà e finzione, erotismo e spiritualità, discussioni sull’arte e incontri romantici s’incrociano in un pattern oscuro e misterioso proprio come le opere di Klimt, che con il loro fascino atipico hanno stregato gli spettatori di ogni tempo.

IN LIBRERIA

Marco Romano, Le belle città. Cinquanta ritratti di città come opere d’arte. Utet
ISBN: 9788851134945 ; € 35,00

Dotto urbanista e instancabile camminatore, Marco Romano ci guida in un viaggio intorno al mondo alla scoperta dell’anima delle città.
Da Torino a Jaipur, da New York a Ostuni, il senso di una città è nascosto nelle sua forma, nelle sue case e nei suoi monumenti, ma soprattutto nella disposizione e nei rapporti reciproci tra gli elementi, negli scarti dagli schemi storici consolidati che permettono di coglierne le peculiarità.
Riconoscerlo è un’operazione molto simile alla critica artistica o letteraria, un misto di inventiva, cultura e istinto, o come realizzare un ritratto, in cui il pittore non lavora fermo davanti al suo soggetto, ma lo percorre in lungo e in largo senza alcuna mappa, con la curiosità e l’intuito come uniche guide, fino a quando non ne avrà incorporato l’anima nei propri passi.
 

Dario Del Bufalo, Murrina Vasa. A Luxury of Imperial Rome. L’Erma di Bretschneider
ISBN : 978-88-913-0997-6 ; 210 pagine, 70 illustrazioni in bianco e nero, 350 illustrazioni a colori, hardcover 21,5 x 28 cm, Collana: Bibliotheca Archaeologica (54), € 130,00

Un’incursione tra i lussi segreti dell’Antica Roma. Amati, ambiti, contesi e soprattutto costosissimi, i cosiddetti “murrina vasa” o vasi di murrha sono stati per secoli avvolti dal mistero.
Scrittori come Properzio, Plinio e Giovenale ne hanno tramandato la fama, lasciando insoluto l’enigma della materia prima alla base di oggetti tanto raffinati.
Studiosi di tutti i tempi si sono accapigliati nel tentativo di scoprire la natura del prezioso mestolo che Petronio, famigerato arbiter elegantiarium, distrusse in punto di morte per sottrarlo agli appetiti di Nerone. Alabastro, ambra, fluorite, diaspro? Nessuna ipotesi è risultata abbastanza convincente.
Dopo una ricerca ampia e documentata, Dario Del Bufalo promette di svelare l’arcano. Fra oltre 300 vasi presi in esame, la testimone più illustre è la famosa Tazza Farnese, capolavoro delle arti applicate conservato al Museo Archeologico di Napoli.