L’alba del rinascimento

L’alba del rinascimento
18/06/2009
Pregava prima di dipingere, Fra Giovanni da Fiesole, pittore e frate domenicano, meglio noto come il Beato Angelico, attivo a Firenze dal 1417 e morto a Roma nel 1455. Una meditazione ravvisabile nei volti, nelle attitudini, nelle posture di figure rivelatrici della bontà del suo animo e di una sincera fede nella religione cristiana.
A conclusione delle celebrazioni per il 550° anniversario della sua morte, è stata organizzata a Roma un’importante esposizione: Beato Angelico. L’alba del Rinascimento. Attraverso un’esauriente selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, documenta la lunga e feconda attività di fra’ Giovanni da Fiesole, dalla giovinezza, ispirata alle più squisite eleganze tardogotiche, fino all’ultima fase romana, umanistica, monumentale e classicheggiante.
Le opere selezionate vogliono essere una significativa campionatura delle varie fasi della produzione dell’Angelico, contribuendo anche a far conoscere opere meno note, raramente o, addirittura, mai esposte, per offrire agli studiosi e al grande pubblico le differenti espressioni della produzione dell’artista.
Con la mostra è possibile, infatti, esplorare i diversi periodi della versatile vita dell’artista: il suo essere pittore, attraverso tavole, tabernacoli, scomparti di pale e di polittici, tele; miniatore, con i più importanti codici decorati dall’Angelico e dai suoi collaboratori; disegnatore, attraverso uno studio monografico, che viene dedicato, per la prima volta, a questo importante settore dell’arte del Beato Angelico.
Delicati i colori pastello, come il rosa impiegato per la Vergine, presentata nella duplice veste di Regina dei cieli e Madonna dell’umiltà; e brillante il giallo, che si declina in sfumature diverse fino a mutarsi in oro. La luce che avvolge le figure è caratterizzata da una immobilità, quasi sacrale.
Il lapislazzulo, colore amato dal pittore, utilizzato per i pannelli, e con abilità del disegno, attraverso pennellate armoniose, sobrie ed eleganti, descriveva l’esistenza stessa di Dio, la bellezza di quanto da Lui creato e modellato a Sua immagine.
Esposti per la prima volta la notevole e complessa predella di Zagabria (Stimmate di san Francesco e Martirio di san Pietro martire), l’Annunciazione di Dresda (riassemblata nel XVI secolo), il pregevole frammento con San Giovanni Battista di Lipsia (forse collegabile alla pala di San Marco). Pressoché inedite sono l’Imago pietatis su pergamena di Collezione privata torinese; i due raffinati laterali di trittico con i Beati e i Dannati (1430 c.) oggi in collezione privata americana.
Beato Angelico. L’alba del Rinascimento
Fino al 05/07/2009
Roma, Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli
Piazza del Campidoglio, 1
Orari: Dal martedì alla domenica 9:00-20:00
(la biglietteria chiude alle 19.00)
Chiuso lunedì, 1 maggio
Biglietti: Intero: € 6,00
Ridotto: € 4,00
A conclusione delle celebrazioni per il 550° anniversario della sua morte, è stata organizzata a Roma un’importante esposizione: Beato Angelico. L’alba del Rinascimento. Attraverso un’esauriente selezione di opere provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, documenta la lunga e feconda attività di fra’ Giovanni da Fiesole, dalla giovinezza, ispirata alle più squisite eleganze tardogotiche, fino all’ultima fase romana, umanistica, monumentale e classicheggiante.
Le opere selezionate vogliono essere una significativa campionatura delle varie fasi della produzione dell’Angelico, contribuendo anche a far conoscere opere meno note, raramente o, addirittura, mai esposte, per offrire agli studiosi e al grande pubblico le differenti espressioni della produzione dell’artista.
Con la mostra è possibile, infatti, esplorare i diversi periodi della versatile vita dell’artista: il suo essere pittore, attraverso tavole, tabernacoli, scomparti di pale e di polittici, tele; miniatore, con i più importanti codici decorati dall’Angelico e dai suoi collaboratori; disegnatore, attraverso uno studio monografico, che viene dedicato, per la prima volta, a questo importante settore dell’arte del Beato Angelico.
Delicati i colori pastello, come il rosa impiegato per la Vergine, presentata nella duplice veste di Regina dei cieli e Madonna dell’umiltà; e brillante il giallo, che si declina in sfumature diverse fino a mutarsi in oro. La luce che avvolge le figure è caratterizzata da una immobilità, quasi sacrale.
Il lapislazzulo, colore amato dal pittore, utilizzato per i pannelli, e con abilità del disegno, attraverso pennellate armoniose, sobrie ed eleganti, descriveva l’esistenza stessa di Dio, la bellezza di quanto da Lui creato e modellato a Sua immagine.
Esposti per la prima volta la notevole e complessa predella di Zagabria (Stimmate di san Francesco e Martirio di san Pietro martire), l’Annunciazione di Dresda (riassemblata nel XVI secolo), il pregevole frammento con San Giovanni Battista di Lipsia (forse collegabile alla pala di San Marco). Pressoché inedite sono l’Imago pietatis su pergamena di Collezione privata torinese; i due raffinati laterali di trittico con i Beati e i Dannati (1430 c.) oggi in collezione privata americana.
Beato Angelico. L’alba del Rinascimento
Fino al 05/07/2009
Roma, Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli
Piazza del Campidoglio, 1
Orari: Dal martedì alla domenica 9:00-20:00
(la biglietteria chiude alle 19.00)
Chiuso lunedì, 1 maggio
Biglietti: Intero: € 6,00
Ridotto: € 4,00
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