L’arte delle origini del Vecchio Continente all’Art Institute di Chicago ampliato da Renzo Piano

Art Institute Chicago
 

14/11/2012

"Of Gods and Glamour". Con questa mostra dal titolo breve e musicale il secondo più grande museo statunitense dopo il Metropolitan di New York, l'Art Institute di Chicago, ha appena riaperto al pubblico le sue  gallerie dedicate all’arte greca, romana e bizantina.

La ristrutturazione delle gallerie, realizzata da Yantrasast Kulapat dello studio di architettura Why che ha sedi a New York e Los Angeles, è stata finanziata grazie ad una donazione di 10 milioni di dollari da parte di una fondazione privata, quella della famiglia di Maria e Michael Jaharis e rappresenta l'ultima fase dei lavori che ad inizio del 2009 videro la realizzazione della  Modern Wing (Ala Moderna) di Renzo Piano, ossia l’ampliamento della parte storica dell’Art Institute con gallerie da dedicare all’arte contemporanea.

La struttura del museo, situata al centro di un grande parco sulle sponde del lago Michigan è divenuta più articolata grazie all’aggiunta della nuova ala realizzata in acciaio, vetro e pietra calcarea con una originale copertura “a tappeto volante”, che ha trasformata l’edificio in uno dei nuovi simboli di Chicago. A completare il suggestivo scenario c’è il Nichols Bridgeway, anche questo progettato da Renzo Piano. Si tratta di un ponte pedonale dalla struttura sottile e leggera in acciaio lungo quasi 190 metri che collega il museo con il vicino Millenium Park.

"Of Gods and Glamour" presenterà oltre 550 opere d'arte, di cui 150 provengono da prestiti di collezioni private e istituzioni pubbliche internazionali. Una mostra complementare, "Tesori tardo romano e bizantino dal British Museum" ha aperto nello stesso giorno, l’11 novembre, nella Corte McKlinlock dove rimarrà fino al 25 agosto 2013, con molti pezzi in esposizione mai visti prima negli Stati Uniti.

Nicoletta Speltra



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