La Sindrome di Tamerlano

My brother my enemy di Yerbossyn Meldibekov
 

07/06/2005

La Sindrome di Tamerlano è una malattia cronica, mortale, infettiva o è semplicemente psicosomatica? Come si configura una nuova identità islamica in Asia Centrale nell’epoca di un conflitto che attraversa larghe parti del Medio Oriente, del Caucaso e del Sub-Continente Indiano? La “Via della Seta” non è piuttosto la “Via dell’Oppio” o la “Via dei Conflitti”?

Le ricerche più innovative di una nuova generazione di artisti centroasiatici, tra i migliori dell’attuale scena artistica centroasiatica, si confrontano con queste e molte altre questioni, attraverso opere spesso di grandi dimensioni, a volte di carattere installatorio, allestite in una mostra che sarà ospitata, dal 9 luglio, nelle sale del Palazzo dei Sette di Orvieto.

Questa nuova generazione utilizza linguaggi innovativi, spesso inediti, in un contesto fortemente conservativo sul piano estetico, come lo era quello sovietico e come continua ad essere quello delle nuove entità nazionali. Gli artisti definiscono uno spazio di riflessione, che argina il disastro che li circonda nutrendosi di una libertà espressiva, animata dai nuovi linguaggi performativi, installatori, fotografici e tecno-mediali di matrice occidentale, pur in contiguità con le profonde radici culturali dell’Asia Centrale.

Media tecnologici, quali video e fotografia, insieme a materiali tradizionali come il feltro, e a linguaggi canonici come pittura e scultura, vengono impiegati per affrontare questioni nodali quali la violenza e il conflitto, lo sciamanesimo e l’Islam. La “Sindrome di Tamerlano”, cioè la conflittualità come principale determinazione del mondo contemporaneo, è affrontata con radicalità e tensione poetica. Anche la recentissima “Rivoluzione dei tulipani” in Kirgizistan (marzo 2005) è oggetto di un lavoro in forma di video, girato in presa diretta.

Tra gli artisti scelti per questa rassegna: Said Atabekov, Smail Bayalev, Muratbek Dzhumalev, Alimzhan Gorobaev, Gulnara Kasmaleva, Rhustam Khalfin, Roman Maskaliov, Erbosyn Meldybekov, Almagul Menlibaeva, Saken Narynov, Gennady Ratushenko, Georgy Tryakin-Bukharov, Alexander Ugai. Valeria Ibraeva, direttrice del Soros Center for Contemporary Art di Almaty (Kazakhstan) e principale studioso e animatore delle più audaci ricerche artistiche in Asia Centrale, si distingue  invece tra i curatori dell’iniziativa.

La Sindrome di Tamerlano.
Arte e conflitti in Asia Centrale
Dal 9 Luglio al 2 Ottobre 2005
Centro espositivo Palazzo dei Sette, corso Cavour, 87 – Orvieto (TR)
www.palazzodeisette.it    info@palazzodeisette.it
Orari: Dalle 10.00 alle 13.00; dalle 16.00 alle 20.00  - Chiuso il Lunedì
Catalogo: Skirà Editore
Mostra a cura di Valeria Ibraeva, Enrico Mascelloni e Sarenco
Organizzazione: tel. 0763/314222



 

 

 


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