Le ceramiche di Palazzo Venezia

Ceramiche Orvieto
 

16/11/2001

Il Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma possiede una ricca collezione di ceramiche dalle più disparate provenienze. Oggi la raccolta consta di oltre 2500 pezzi. La prima acquisizione risale al 1920, quando giungono nel palazzo marciano le maioliche già esposte per la grande Esposizione Internazionale d’Arte svoltasi a Castel Sant’Angelo. Parte dell’intera collezione (il resto è nei depositi) trova posto oggi nel cosiddetto “passetto dei cardinali”, il passo che collega il palazzo al palazzetto di Venezia, allestita in due gruppi di vetrine. Le manifatture rappresentate sono molte: in Italia spiccano Castelli, Deruta, Montelupo, Pesaro e Urbino, Savona, Pavia, Faenza, Venezia, Roma, in Europa Delft (Olanda) e Manises (Spagna). Menzione a parte merita il bellissimo piatto con lo stemma Barbo che un tempo decorava la torre del Palazzo, databile intorno agli anni ’60 del XV secolo. Nel secondo blocco è possibile ammirare le porcellane più moderne, quelli neoclassiche, a partire da Capodimonte con i suoi temi legati alle fonti classiche (“Giudizio di Paride” e “Educazione d’Achille" tra gli altri), si prosegue con Meissen, Frankenthal, Vienna, Sèvres, Pietroburgo, Wedgwood, Derby, Doccia. Della manifattura napoletana del Buen Retiro sono esposti i santi Andrea e Pietro, copie delle statue per S. Giovanni in Laterano. La collezione si è costituita grazie a molti lasciti e donazioni, oltre agli acquisti fatti dal museo. Al 1933 risale il munifico lascito Wurts: la coppia di ambasciatori statunitensi lascia al museo vari oggetti d’arte (dipinti, pastelli, ceramiche). Grazie a loro lascito nella sezione delle ceramiche sono presenti esemplari nipponici, russi, inglesi, nonché lo splendido tondo di scuola robbiana raffigurante Vergine Bambino S. Giovannino e Angeli. Del 1935 è la donazione di Gustavo Corvisieri, oggi testimoniata dalla collezione ispano-moresche e altre italiane. Infine non si può dimenticare l’ampia donazione di Don Fabrizio Ruffo principe di Motta Bagnara, che nel 1915 cede allo Stato la sua raccolta i quadri, stampe, ceramiche e mobili. Delle collezioni giunte a Palazzo Venezia oltre ai dipinti vanno citati i 1500 pezzi in porcellana: rappresentata l’attività della Real Fabbrica di Napoli, fondata da Ferdinando IV di Borbone nel 1772.