Dal 6 febbraio a Palazzo Reale
Le Signore dell'Arte presto in mostra a Milano

Elisabetta Sirani, Cleopatra, 1664 circa. Olio su tela, 110 x 91 cm. Collezione Privata
Francesca Grego
29/12/2020
La loro arte non ha nulla da invidiare ai più celebri maestri, eppure sono moltissime le grandi pittrici dimenticate dalla storia ufficiale. Palazzo Reale si prepara a ricordarle in una mostra foriera di sorprese, in programma dal 5 febbraio al 6 giugno. Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni sono solo alcune delle protagoniste di un atteso appuntamento previsto per l’autunno appena trascorso e poi rimandato a causa delle misure anti-pandemia.
A cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 riunirà oltre 150 dipinti in arrivo da 37 prestigiose collezioni italiane e internazionali: dagli Uffizi al Museo di Capodimonte, dalla Galleria Borghese ai Musei Reali di Torino, la Pinacoteca di Brera, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan. Ci saranno opere che non hanno mai partecipato a una mostra, come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata a Paternò, in Sicilia, e rimasta per sempre sull’isola, oggi fresca di un importante restauro realizzato in collaborazione con il Museo Ala Ponzone di Cremona. Per la prima volta la ammireremo a confronto con la Partita a scacchi, autentico capolavoro dell’autrice lombarda conservato in Polonia. Conosceremo meglio talenti da star tornati di recente alla ribalta, primo tra tutti quello di Artemisia, al centro di una grande mostra alla National Gallery di Londra che al momento è accessibile soltanto online, e ci accosteremo alle tele di pittrici totalmente sconosciute al grande pubblico, come la nobile romana Claudia del Bufalo, la fiorentina Lucrezia Quistelli, citata da Giorgio Vasari nelle sue Vite, e la siciliana Rosalia Novelli, il lato femminile del Barocco sull’isola.

Ginevra Cantofoli, Giovane donna in vestiti orientali, seconda metà del XVII secolo. Olio su tela. Padova, Museo dell'Arte Medievale e Moderna
Accanto alle realizzazioni dei loro pennelli, emergeranno storie e figure di incredibile modernità. Figlie, mogli, sorelle di pittori, o anche donne di religione, le Signore dell’Arte sono riuscite a farsi largo in ambienti maschili fino ad affermarsi nelle grandi corti europee, diventando imprenditrici dei propri talenti grazie a passione e determinazione, abilità artistiche e relazionali. Se la bolognese Lavinia Fontana sposa il pittore Giovan Paolo Zappi a condizione di poter continuare a dipingere e fa del marito il proprio assistente, Sofonisba Anguissola viaggia tra Madrid, Genova e Palermo, dove è apprezzata dal grande Antoon Van Dyck.

Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne, 1601. Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Galleria Borghese
Nei quadri delle 34 artiste in mostra rappresentazioni di coraggio e ribellione convivono con un’acutezza psicologica non comune e con espressioni di delicatezza e sensualità, tra scene mitologiche, ritratti, episodi storici e religiosi. E nell’allestimento non mancheranno indagini condotte con i più moderni strumenti della scienza e della tecnologia, capaci di svelarci i segreti del backstage di un quadro: ne è esempio lo studio condotto da Fondazione Bracco in collaborazione con le università di Milano sul Ritratto di Carlo Emanuele I Duca di Savoia di Giovanna Garzoni, un prezioso olio su pergamena di proprietà dei Musei Reali di Torino.

Elisabetta Sirani, Venere e Amore, 1664. Olio su tela. Collezione privata
A cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié, Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 riunirà oltre 150 dipinti in arrivo da 37 prestigiose collezioni italiane e internazionali: dagli Uffizi al Museo di Capodimonte, dalla Galleria Borghese ai Musei Reali di Torino, la Pinacoteca di Brera, il Musée des Beaux Arts di Marsiglia e il Muzeum Narodowe di Poznan. Ci saranno opere che non hanno mai partecipato a una mostra, come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata a Paternò, in Sicilia, e rimasta per sempre sull’isola, oggi fresca di un importante restauro realizzato in collaborazione con il Museo Ala Ponzone di Cremona. Per la prima volta la ammireremo a confronto con la Partita a scacchi, autentico capolavoro dell’autrice lombarda conservato in Polonia. Conosceremo meglio talenti da star tornati di recente alla ribalta, primo tra tutti quello di Artemisia, al centro di una grande mostra alla National Gallery di Londra che al momento è accessibile soltanto online, e ci accosteremo alle tele di pittrici totalmente sconosciute al grande pubblico, come la nobile romana Claudia del Bufalo, la fiorentina Lucrezia Quistelli, citata da Giorgio Vasari nelle sue Vite, e la siciliana Rosalia Novelli, il lato femminile del Barocco sull’isola.

Ginevra Cantofoli, Giovane donna in vestiti orientali, seconda metà del XVII secolo. Olio su tela. Padova, Museo dell'Arte Medievale e Moderna
Accanto alle realizzazioni dei loro pennelli, emergeranno storie e figure di incredibile modernità. Figlie, mogli, sorelle di pittori, o anche donne di religione, le Signore dell’Arte sono riuscite a farsi largo in ambienti maschili fino ad affermarsi nelle grandi corti europee, diventando imprenditrici dei propri talenti grazie a passione e determinazione, abilità artistiche e relazionali. Se la bolognese Lavinia Fontana sposa il pittore Giovan Paolo Zappi a condizione di poter continuare a dipingere e fa del marito il proprio assistente, Sofonisba Anguissola viaggia tra Madrid, Genova e Palermo, dove è apprezzata dal grande Antoon Van Dyck.

Fede Galizia, Giuditta con la testa di Oloferne, 1601. Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Galleria Borghese
Nei quadri delle 34 artiste in mostra rappresentazioni di coraggio e ribellione convivono con un’acutezza psicologica non comune e con espressioni di delicatezza e sensualità, tra scene mitologiche, ritratti, episodi storici e religiosi. E nell’allestimento non mancheranno indagini condotte con i più moderni strumenti della scienza e della tecnologia, capaci di svelarci i segreti del backstage di un quadro: ne è esempio lo studio condotto da Fondazione Bracco in collaborazione con le università di Milano sul Ritratto di Carlo Emanuele I Duca di Savoia di Giovanna Garzoni, un prezioso olio su pergamena di proprietà dei Musei Reali di Torino.

Elisabetta Sirani, Venere e Amore, 1664. Olio su tela. Collezione privata
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