Dal 21 gennaio nuova veste per il cortile d'onore e una mostra alla Braidense
Luci e colori su Brera: dalla nuova illuminazione del cortile d'onore ai libri della Collezione Adler alla Braidense
La nuova illuminazione nel cortile d'onore | Courtesy Pinacoteca di Brera
Samantha De Martin
21/01/2021
“Occhi aperti” sul cortile d’onore di Brera e sulla Biblioteca Braidense, per due esperienze all’insegna del colore, nel tempo buio delle chiusure.
Mentre la Braidense inaugura un’originale mostra - al momento visibile solo online per gli abbonati sulla piattaforma Brera Plus+ - dedicata alla Collezione Adler, un nuovo abito a tinte rosse, verdi, blu, con scenografie cangianti è pronto a brillare sotto lo sguardo vigile di busti e statue nel cortile d’onore.
La nuova illuminazione nel cortile d'onore | Courtesy Pinacoteca di Brera
Una nuova illuminazione per raccontare la storia del cortile
A partire da questa sera, giovedì 21 gennaio, una nuova illuminazione farà brillare il cortile d’onore del palazzo di Brera, fulcro del complesso braidense. In attesa che il museo riapra i cancelli, il visitatore, entrando di sera da via Brera, potrà calarsi in una dimensione emozionale grazie ad una nuova esperienza che offrirà una maggiore enfasi ai lineamenti delle statue, consentendo “di leggere e di sentire con gli occhi la storia del cortile”.
Così la loggia a doppio ordine sovrapposto, capolavoro dell’architetto Francesco Maria Richini - nonché prototipo barocco dei cortili di area lombarda - le colonne tuscaniche, la teoria di archi e volte riemergono grazie a una luce diffusa ed equilibrata.
Attraverso il nuovo progetto nato dal lavoro degli architetti interni del museo, Alessandra Quarto e Angelo Rossi, l’illuminazione d’accento, riservata alle statue e ai busti lungo il perimetro del loggiato superiore, a quelli nelle nicchie, ai due monumenti lungo lo scalone di accesso alla Pinacoteca, metterà in risalto le figure e i volti della storia di Brera.
Il nuovo impianto sarà, infine, integrato con un sistema di illuminazione scenografica utilizzata in occasione di eventi e scenari temporanei, evitando di volta in volta l’installazione di luci aggiuntive.
I libri colorati della Collezione Adler, alla Biblioteca Braidense dal 21 gennaio al 20 marzo
Un'altra luce, quella dell'infanzia e dei libri d'artista, si appresta ad accogliere il pubblico nelle sale, al momento chiuse, della Biblioteca Braidense.
“Il libro per bambini è una delle armi più potenti dell’educazione socialista delle giovani generazioni” scriveva Nadežda Krupskaja, moglie di Lenin.
E proprio all’importanza dell’infanzia, ribadita dai coloratissimi libri sovietici per bambini della collezione Adler, appena acquisita tramite donazione, è dedicata la mostra Tempi Terribili – libri belli, allestita dal 21 gennaio al 20 marzo.
Allestimento della mostra “Tempi Terribili – libri belli” - Collezione Adler - alla Biblioteca Braidense | Courtesy Pinacoteca di Brera
Il percorso, a cura di Federica Rossi - al momento visibile solo online per gli abbonati sulla piattaforma Brera Plus+ - raccoglie 140 opere, 123 della collezione Adler, provenienti da collezioni private, accanto alle colorate terracotte di Vjatsk, ai giocattoli popolari russi, ai manufatti utili a comprendere un particolare periodo storico.
La storia della collezione Adler inizia con una valigia malconcia di pelle marrone contenente un autentico tesoro: 257 libri sovietici per bambini, di cui 169 in russo, 85 in ucraino e tre in yiddish, per la maggior parte pubblicati fra la fine degli anni Venti e il 1933. Fu trovata in soffitta da Susan Adler, figlia dell’architetto Hedwig Adler, fuggito nel 1939 in Inghilterra dalla Germania Nazista assieme ad Hans Edward.
Questi volumi sono testimonianze preziose di un periodo unico della storia del Novecento, quando, nella terra dei Soviet, nei primi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, un’attenzione particolare fu rivolta all’infanzia.
Per creare un nuovo paradiso socialista bisognava innanzitutto forgiare i nuovi cittadini sovietici. Da qui l’importanza attribuita ai libri per i piccoli, con i loro colori vivaci, i caratteri calligrafici in grado di infondere allegria e fiducia nel futuro, stimolando la fantasia.
Vitalij Bianki, Palude (Boloto), “Tempi Terribili – libri belli” alla Biblioteca Braidense
Ma, tornando alla storia della valigetta, cosa ci facevano due giovani architetti arrivati in Unione Sovietica dalla Germania, in possesso di quella enorme quantità di libri per bambini?
Negli anni Venti artisti-architetti di fama si cimentarono nel genere della letteratura infantile. I volumi per i piccoli, molto significativi dal punto di vista estetico e formale, potevano diventare fonte di ispirazione nel loro lavoro di designer e progettisti. Non stupisce quindi il “tesoretto” posseduto da Hans Edward ed Hedwig Adler.
E poi la collezione Adler, oltre a essere una delle poche, forse l’unica, di questo genere in Italia, offre un interessante spaccato del panorama editoriale di quell’epoca. Al suo interno vi sono anche edizioni rare e di maestri come Vladimir Lebedev, definito dai contemporanei il “re del libro per bambini”, e ancora di Vera Ermolaeva, succeduta a Marc Chagall nella direzione della scuola popolare d’Arte di Vitebsk.
Tra le edizioni preziose esposte in mostra, provenienti da collezioni private, i volumi di Ivan Bylibyn che nel suo lavoro di illustratore si rifece all’arte popolare russa, e ancora gli Indovinelli di Samuil Maršak.
Vladimir Lebedev, Le avventure di uno spaventapasseri, mostra “Tempi Terribili – libri belli” - Collezione Adler - Biblioteca Braidense | Courtesy Pinacoteca di Brera
Leggi anche:
• Brera guarda al 2021 "con coraggio": da Picasso a Mafai gli appuntamenti in vista della ripartenza
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La nuova illuminazione nel cortile d'onore | Courtesy Pinacoteca di Brera
Una nuova illuminazione per raccontare la storia del cortile
A partire da questa sera, giovedì 21 gennaio, una nuova illuminazione farà brillare il cortile d’onore del palazzo di Brera, fulcro del complesso braidense. In attesa che il museo riapra i cancelli, il visitatore, entrando di sera da via Brera, potrà calarsi in una dimensione emozionale grazie ad una nuova esperienza che offrirà una maggiore enfasi ai lineamenti delle statue, consentendo “di leggere e di sentire con gli occhi la storia del cortile”.
Così la loggia a doppio ordine sovrapposto, capolavoro dell’architetto Francesco Maria Richini - nonché prototipo barocco dei cortili di area lombarda - le colonne tuscaniche, la teoria di archi e volte riemergono grazie a una luce diffusa ed equilibrata.
Attraverso il nuovo progetto nato dal lavoro degli architetti interni del museo, Alessandra Quarto e Angelo Rossi, l’illuminazione d’accento, riservata alle statue e ai busti lungo il perimetro del loggiato superiore, a quelli nelle nicchie, ai due monumenti lungo lo scalone di accesso alla Pinacoteca, metterà in risalto le figure e i volti della storia di Brera.
Il nuovo impianto sarà, infine, integrato con un sistema di illuminazione scenografica utilizzata in occasione di eventi e scenari temporanei, evitando di volta in volta l’installazione di luci aggiuntive.
I libri colorati della Collezione Adler, alla Biblioteca Braidense dal 21 gennaio al 20 marzo
Un'altra luce, quella dell'infanzia e dei libri d'artista, si appresta ad accogliere il pubblico nelle sale, al momento chiuse, della Biblioteca Braidense.
“Il libro per bambini è una delle armi più potenti dell’educazione socialista delle giovani generazioni” scriveva Nadežda Krupskaja, moglie di Lenin.
E proprio all’importanza dell’infanzia, ribadita dai coloratissimi libri sovietici per bambini della collezione Adler, appena acquisita tramite donazione, è dedicata la mostra Tempi Terribili – libri belli, allestita dal 21 gennaio al 20 marzo.
Allestimento della mostra “Tempi Terribili – libri belli” - Collezione Adler - alla Biblioteca Braidense | Courtesy Pinacoteca di Brera
Il percorso, a cura di Federica Rossi - al momento visibile solo online per gli abbonati sulla piattaforma Brera Plus+ - raccoglie 140 opere, 123 della collezione Adler, provenienti da collezioni private, accanto alle colorate terracotte di Vjatsk, ai giocattoli popolari russi, ai manufatti utili a comprendere un particolare periodo storico.
La storia della collezione Adler inizia con una valigia malconcia di pelle marrone contenente un autentico tesoro: 257 libri sovietici per bambini, di cui 169 in russo, 85 in ucraino e tre in yiddish, per la maggior parte pubblicati fra la fine degli anni Venti e il 1933. Fu trovata in soffitta da Susan Adler, figlia dell’architetto Hedwig Adler, fuggito nel 1939 in Inghilterra dalla Germania Nazista assieme ad Hans Edward.
Questi volumi sono testimonianze preziose di un periodo unico della storia del Novecento, quando, nella terra dei Soviet, nei primi anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre, un’attenzione particolare fu rivolta all’infanzia.
Per creare un nuovo paradiso socialista bisognava innanzitutto forgiare i nuovi cittadini sovietici. Da qui l’importanza attribuita ai libri per i piccoli, con i loro colori vivaci, i caratteri calligrafici in grado di infondere allegria e fiducia nel futuro, stimolando la fantasia.
Vitalij Bianki, Palude (Boloto), “Tempi Terribili – libri belli” alla Biblioteca Braidense
Ma, tornando alla storia della valigetta, cosa ci facevano due giovani architetti arrivati in Unione Sovietica dalla Germania, in possesso di quella enorme quantità di libri per bambini?
Negli anni Venti artisti-architetti di fama si cimentarono nel genere della letteratura infantile. I volumi per i piccoli, molto significativi dal punto di vista estetico e formale, potevano diventare fonte di ispirazione nel loro lavoro di designer e progettisti. Non stupisce quindi il “tesoretto” posseduto da Hans Edward ed Hedwig Adler.
E poi la collezione Adler, oltre a essere una delle poche, forse l’unica, di questo genere in Italia, offre un interessante spaccato del panorama editoriale di quell’epoca. Al suo interno vi sono anche edizioni rare e di maestri come Vladimir Lebedev, definito dai contemporanei il “re del libro per bambini”, e ancora di Vera Ermolaeva, succeduta a Marc Chagall nella direzione della scuola popolare d’Arte di Vitebsk.
Tra le edizioni preziose esposte in mostra, provenienti da collezioni private, i volumi di Ivan Bylibyn che nel suo lavoro di illustratore si rifece all’arte popolare russa, e ancora gli Indovinelli di Samuil Maršak.
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