SPECIALE REVOLUTION - L'arte ai tempi della Rivoluzione in Russia
Marc Chagall in Italia. Dove si trovano le sue opere
2017. Foto Scala, Firenze © Chagall ®, by SIAE 2017 |
Marc Chagall, La passeggiata, 1917-1918, olio su tela, State Russian Museum, San Pietroburgo
Samantha De Martin
16/02/2017
Nonostante avesse l'impressione che, se fosse rimasto a Vitebsk, la sua città natale, si sarebbe “coperto di peli di muschio”, desideroso com'era di “vedere un nuovo mondo”, Marc Chagall provò sempre una forte nostalgia per i paesaggi della sua infanzia, al punto da raffigurarli spesso in molte sue tele.
Le poche opere dell'artista custodite in alcune collezioni museali italiane sono caratterizzate proprio dalla presenza di questi luoghi dell'anima - che il pittore dell'onirico e del fiabesco fu costretto presto ad abbandonare per recarsi a San Pietroburgo e poi a Parigi - ma anche dal tema della religione, caro all'artista.
I suoi paesaggi sono attraversati da case di legno, violini, coppie di innamorati in blu, rosa, verde grigio, sinagoghe, e uomini fluttuanti sui tetti, immersi in un linguaggio surreale carico spesso di riferimenti drammatici alle persecuzioni e alla morte dell'amata Bella, la donna in volo.
La religione è una presenza costante nelle tele dell'artista, come si evince anche dal Il Rabbino di Vitebs”, opera ospitata nella collezione della Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro di Venezia. Rabbini in preghiera, soggetti biblici, crocifissioni sono al centro di molti lavori dell'artista che considerava la Bibbia la più importante fonte di poesia e di arte.
Ecco i musei italiani che ospitano le opere del pittore che ebbe un ruolo attivo nella Rivoluzione russa e che, pur coinvolto nell'esperienza delle avanguardie, non vi aderì mai completamente.
Pioggia (1911)
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
Quando, nell'estate del 1910, si trasferisce da San Pietroburgo a Parigi, Chagall porta con sé alcuni dei dipinti raffiguranti la vita e i costumi della sua Vitebsk, frutto di quello stile neo-primitivo, vicino all'arte popolare, che caratterizzava le sue prime opere.
Del 1911 sono alcuni lavori frutto di rielaborazioni di opere precedenti, nelle quali i vecchi motivi si intrecciano al tema della nostalgia per la sua terra, maturati attraverso le nuove tecniche e i concetti appresi durante l'esperienza francese.
Pioggia, opera realizzata su tela con olio e carboncino,appartenente alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, risale proprio a quell'anno. Attraverso l'uso del bianco e del nero l'artista descrive una superficie ornamentale e vivace. Il frazionamento di alcuni elementi della composizione in piani ombreggiati, come ad esempio il tetto della casa, manifesta un influsso dell'avanguardia cubista.
Il Rabbino di Vitebsk (1914-22)
Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro
Un ebreo avvolto da uno scialle bianco con le frange, detto tallit, l'abito della preghiera del mattino, è il soggetto di questo dipinto custodito a Venezia.
L'opera, realizzata tra il 1914 e il 1922, è interamente costruita su incastri di superfici bianche e nere.
Lo stesso Chagall racconta di aver composto la prima versione a Vitebsk, la sua città natale, ritraendo un vecchio dall'espressione intensa e assorta al quale aveva fatto indossare l'abito delle preghiere del padre.
Nel 1914 l'artista aveva fatto ritorno aVitebsk. Lo scoppio della guerra lo aveva costretto a una permanenza più lunga del previsto durante la quale il pittore aveva riprodotto sulle sue tele soggetti della vita cittadina e personaggi legati alla religione ebraica.
Disegno senza titolo (1929)
Trento, Mart
È del 1929 - anno in cui Chagall si trovava già a Parigi - un disegno a matita senza titolo, realizzato dall'artista e appartenente alla collezione Paolo della Grazia del Mart di Trento.
Da leggere:
- Quando gli artisti fanno la rivoluzione
- In Italia e nel mondo, tutte le mostre sulle Avanguardie russe
- Kandinskij nelle collezioni museali italiane
- I capolavori di Malevic a Mosca, New York e Amsterdam
Le poche opere dell'artista custodite in alcune collezioni museali italiane sono caratterizzate proprio dalla presenza di questi luoghi dell'anima - che il pittore dell'onirico e del fiabesco fu costretto presto ad abbandonare per recarsi a San Pietroburgo e poi a Parigi - ma anche dal tema della religione, caro all'artista.
I suoi paesaggi sono attraversati da case di legno, violini, coppie di innamorati in blu, rosa, verde grigio, sinagoghe, e uomini fluttuanti sui tetti, immersi in un linguaggio surreale carico spesso di riferimenti drammatici alle persecuzioni e alla morte dell'amata Bella, la donna in volo.
La religione è una presenza costante nelle tele dell'artista, come si evince anche dal Il Rabbino di Vitebs”, opera ospitata nella collezione della Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro di Venezia. Rabbini in preghiera, soggetti biblici, crocifissioni sono al centro di molti lavori dell'artista che considerava la Bibbia la più importante fonte di poesia e di arte.
Ecco i musei italiani che ospitano le opere del pittore che ebbe un ruolo attivo nella Rivoluzione russa e che, pur coinvolto nell'esperienza delle avanguardie, non vi aderì mai completamente.
Pioggia (1911)
Venezia, Collezione Peggy Guggenheim
Quando, nell'estate del 1910, si trasferisce da San Pietroburgo a Parigi, Chagall porta con sé alcuni dei dipinti raffiguranti la vita e i costumi della sua Vitebsk, frutto di quello stile neo-primitivo, vicino all'arte popolare, che caratterizzava le sue prime opere.
Del 1911 sono alcuni lavori frutto di rielaborazioni di opere precedenti, nelle quali i vecchi motivi si intrecciano al tema della nostalgia per la sua terra, maturati attraverso le nuove tecniche e i concetti appresi durante l'esperienza francese.
Pioggia, opera realizzata su tela con olio e carboncino,appartenente alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, risale proprio a quell'anno. Attraverso l'uso del bianco e del nero l'artista descrive una superficie ornamentale e vivace. Il frazionamento di alcuni elementi della composizione in piani ombreggiati, come ad esempio il tetto della casa, manifesta un influsso dell'avanguardia cubista.
Il Rabbino di Vitebsk (1914-22)
Venezia, Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro
Un ebreo avvolto da uno scialle bianco con le frange, detto tallit, l'abito della preghiera del mattino, è il soggetto di questo dipinto custodito a Venezia.
L'opera, realizzata tra il 1914 e il 1922, è interamente costruita su incastri di superfici bianche e nere.
Lo stesso Chagall racconta di aver composto la prima versione a Vitebsk, la sua città natale, ritraendo un vecchio dall'espressione intensa e assorta al quale aveva fatto indossare l'abito delle preghiere del padre.
Nel 1914 l'artista aveva fatto ritorno aVitebsk. Lo scoppio della guerra lo aveva costretto a una permanenza più lunga del previsto durante la quale il pittore aveva riprodotto sulle sue tele soggetti della vita cittadina e personaggi legati alla religione ebraica.
Disegno senza titolo (1929)
Trento, Mart
È del 1929 - anno in cui Chagall si trovava già a Parigi - un disegno a matita senza titolo, realizzato dall'artista e appartenente alla collezione Paolo della Grazia del Mart di Trento.
Da leggere:
- Quando gli artisti fanno la rivoluzione
- In Italia e nel mondo, tutte le mostre sulle Avanguardie russe
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