Michelangelo nell’officina di Thomas Gronegger

Gronneger
 

25/02/2004

Dal 3 ottobre il Museo Hendrik Christian Andersen di Roma ospita una piccola ma avvincente mostra di Thomas Gronegger, artista e teorico dell’architettura nato a Monaco nel 1965 che vive e lavora a Vienna. Già oggetto di “Groneggers Werkstatt. Körper, Bild und Bau”, inaugurata lo scorso anno all’Architekturzentrum Wien, la selezione delle opere si arricchisce nell’edizione romana di almeno due nuove installazioni realizzate da Gronegger per gli ambienti neo-rinascimentali di Villa Helene, residenza e atelier dello scultore norvegese Andersen dal 1924 al ‘40. Negli ambienti espositivi al piano superiore della palazzina, ogni elemento -dalle tavole di supporto per la documentazione fotografica ai pannelli per i testi esplicativi, pure autografi- è stato disegnato e realizzato dall’artista con cura artigianale. Allo stesso modo, la qualità dei materiali (legno, gesso, polistirolo, feltro), le soluzioni espositive elegantemente asimmetriche e il loro rigoroso sistema d’illuminazione sono stati sperimentati da Gronegger direttamente in situ. La pianificazione scientifica si deve invece alla collaborazione di Richard Bösel, direttore dell’Istituto Storico Austriaco, con il Forum Austriaco di Cultura in Roma, la Soprintendenza Speciale della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Commissione Cultura della Facoltà di Architettura “Valle Giulia” e il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma. Autore tra il ‘92 e il ‘96 di uno studio interdisciplinare dedicato ai rapporti tra “Arte figurativa e Architettura” presso la Hochschule für angewandte Kunst di Vienna, Gronegger ha trascorso, in continuità con la tradizione iniziata nel Rinascimento dagli artisti dell’Europa centro-settentrionale, soggiorni formativi a Firenze e a Roma, approdando all’elaborazione di una personalissima ricerca estetico-ontologica. La densità concettuale delle sue installazioni, sedimenta man mano che dall’approccio empirico all’architettura esistente si procede verso una rarefazione formale e sostanziale di ciascuno dei suoi elementi plastici. L’esplorazione fenomenologica dei volumi di epoca rinascimentale, barocca ma anche repubblicana e tardo antica, avviene per mezzo di un’accurata indagine visiva e tattile. Due sono gli strumenti espressivi attraverso i quali l’artista traduce in immagine gli esiti della ricognizione: il disegno en plein air vasarianamente inteso come “padre delle tre arti, architettura, pittura e scultura”, e la fotografia in bianco e nero nella sua valenza insieme estetica e immaginativa. Fitte sequenze di schizzi in inchiostro di china e riproduzioni fotografiche di dettagli architettonici documentano i ritmi compulsivi della ricerca rivelando una profonda intelligenza dell’architettura italiana e un’elettiva capacità di coniugare ciò che è bello con ciò che è strutturalmente ordinato. Coerentemente con questi principi, rigorosa sistematicità e sapiente lettura delle relazioni istituite da Vitruvio tra ordine e decorum, sostanziano “Roma Decorum. Design Processes in Architecture. A Dialogue with Michelangelo, Maderno, Bernini, Borromini...” (Edizioni Pustet, Salisburgo-Monaco 2000), un poderoso resoconto dei frequenti sopralluoghi alle architetture romane più rappresentative dello stile rinascimentale e barocco. A partire dalla Basilica di San Pietro l’indagine dell’artista tedesco coinvolge le chiese borrominiane di Santa Susanna, Sant’Andrea al Quirinale, San Carlo alle Quattro Fontane e Santa Maria della Pace, per risalire allo sviluppo morfologico di prototipi tardo antichi e medievali individuando, attraverso un metodo comparativo-classificatorio, gerarchie, relazioni e interdipendenze di ciascun elemento plastico. I due volumi in edizione bilingue (inglese-tedesco), corredati da eccellenti riproduzioni di schizzi, dettagli fotografici, dépliants panoramici e da un ricco glossario illustrato, sono in vendita presso le Librerie SACS della Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed Herder di Roma. Fino al 21 novembre i contenuti della mostra troveranno approfondimento in un ciclo di conferenze romane tenute da Marcello Fagiolo, Enrico Guidoni, Richard Bösel, Andrew Hopkins, Augusto Roca de Amicis, Paolo Portoghesi, Sandro Benedetti e dall’artista stesso sul tema “Morfologia architettonica tra Rinascimento e Barocco”: Mercoledì 24 ottobre 2001 ore 17,30 Facoltà di Architettura “Valle Giulia”, Aula Magna, via Gramsci 53 Enrico Guidoni: Interessi spaziali e architettonici del giovane Michelangelo Richard Bösel: Borromini – “Tagliacantone”: a proposito della poetica di un architetto angoloso Mercoledì 7 novembre 2001 ore 17,30 Istituto Storico Austriaco, viale Bruno Buozzi 113 Andrew Hopkins: Michelangelo e Borromini: creatori di nuovi paradigmi architettonici Augusto Roca de Amicis: Ordine e quasi ordine: sintassi architettonica e livelli di rappresentatività tra tardo Cinquecento e Barocco Mercoledì 21 novembre 2001 ore 17,30 Facoltà di Architettura “Valle Giulia”, Aula Magna, via Gramsci 53 Paolo Portoghesi: Michelangelo e Borromini: “Non mi sarei posto a questa professione col solo fine di esser copista” Sandro Benedetti: Aspetti del Michelangiolismo a Roma Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla Facoltà di Architettura 06-49.91.92.39 e all’Istituto Storico Austriaco 06-36.08.26.01. “Morfologie. L’architettura di Michelangelo nell’officina di Thomas Gronegger” Roma, Museo Hendrik Christian Andersen, via P.S. Mancini 20 3 ottobre - 22 novembre 2001 Orario 9-20 da martedì a domenica Ingresso alla mostra e al museo £ 8.000; gratuito per studenti di architettura e storia dell’arte Visite guidate da Thomas Gronegger: Sabato 6 ottobre 2001 ore 11 Domenica 18 novembre 2001 ore 11

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