Dal 29 novembre a Palazzo delle Esposizioni

"Mostre in mostra": la grande pittura del Novecento incontra l'Arte Povera

Mario Merz, Vento preistorico dalle montagne gelate, 1976. Sammlung FER Collection
 

Francesca Grego

28/11/2022

Ci sono mostre che hanno scritto la storia dell’arte. Era il 1978 quando tre audaci galleristi - Luisa Laureati Briganti, Luciano Pistoi e Gian Enzo Sperone - orchestravano un dialogo mai visto prima: a Roma, nella storica Galleria dell’Oca, l’Arte Povera si confrontava per la prima volta con i grandi pittori italiani di inizio Novecento. Barriere stilistiche, cronologiche e ideologiche consolidate si scioglievano come neve al sole e una figura di spicco delle Neoavanguardie come Mario Merz, noto per aver rinunciato alla pittura in nome di un più autentico rapporto con il mondo, si ritrovava a convivere con i maestri che quel mondo lo avevano riversato nei propri quadri, rendendo incandescente la pittura italiana della prima metà del secolo: Giacomo Balla, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Alberto Savinio, Gino Severini. 

L’allestimento, allora di una novità dirompente, torna a Palazzo delle Esposizioni dal 29 novembre al 26 febbraio nell’ambito del progetto “Mostre in mostra”, che si propone di ricostruire le più interessanti esperienze espositive realizzate nella Capitale tra gli anni Settanta e Ottanta. Per quanto originale, nel ’78 l’incontro tra avanguardia e neoavanguardia si svolse senza polemiche: Mario Merz si mostrò particolarmente aperto verso gli altri, scandendo una tappa fondamentale del processo di  contaminazione tra tradizione pittorica e arte concettuale già in atto. Oggi, sottolinea la curatrice Daniela Lancioni, quel connubio potrebbe essere interpretato come una profezia: l’inizio della complessa e liberatoria fluidità che caratterizza il tempo presente. 


Giacomo Balla, Morbidezze di primavera, 1918. Galleria d’Arte Moderna, Milano © Comune di Milano - tutti i diritti riservati - Galleria d’Arte Moderna, Milano / Umberto Armiraglio


Accanto a dipinti come Morbidezze di primavera di Balla, Vele nel porto di Carrà, Cavalli impennati di De Chirico, a Palazzo delle Esposizioni troveremo quattro opere che rappresentano una sintesi significativa dei temi e dei materiali favoriti da Merz: i neon, i numeri di Fibonacci, gli igloo, le tassidermie, le fascine e le tele libere, senza telaio, oggi conservati in musei e importanti collezioni internazionali. 


Gino Severini, Studio per “Nature morte”, 1918. Collezione Franchina © Foto/Photo Antonio Idini

La mostra Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini. Roma 1978 si inserisce in un più ampio progetto portato avanti dall’Azienda Speciale Palaexpo, quello di studiare e valorizzare l’arte contemporanea attraverso le mostre che si sono tenute a Roma. Rientra in questo programma il database Mostre a Roma 1970-1989 liberamente consultabile nel sito del Palazzo delle Esposizioni – progressivamente implementato con la collaborazione della Fondazione la Quadriennale di Roma e con i materiali messi a disposizione da numerosi archivi privati – che permette di accedere ai dati e ai materiali relativi alle mostre, allestite nelle gallerie, negli spazi pubblici o alternativi, realizzate a Roma nel corso degli anni Settanta e Ottanta (https://mostrearoma1970-1989.palazzoesposizioni.it). 


Palazzo delle Esposizioni di Roma, "Mario Merz. Balla, Carrà, de Chirico, de Pisis, Morandi, Savinio, Severini. Mostre in mostra". 29 novembre 2022 - 26 febbraio 2023. Foto © 2022 Azienda Speciale Palaexpo / Monkeys Video Lab