Nobili committenze

Federico da Montefeltro
 

13/10/2001

Artefice dell’ascesa del ducato di Urbino a centro economico e culturale di spicco nell’Italia della seconda metà del ‘400, Federico da Montefeltro fu figura di primo piano nella committenza d’arte e di scienza. Nasce a Gubbio nel 1422, probabilmente figlio illegittimo di Guidantonio. Formatosi a Venezia e poi a Mantova, presso la corte dei Gonzaga, fu allievo di Vittorino da Feltre dal quale ereditò un particolare interesse per il mondo classico e per la matematica, tant’è che le scelte culturali che fece furono sempre specchio di questo suo “umanesimo scientifico”. Data anche la ingente domanda di capitani professionisti che il periodo storico richiedeva, scelse di intraprendere la carriera militare, ottenendo incarichi e notevoli successi; fondamentale fu il ruolo di mediatore nella creazione della Lega Italica, della quale in seguito divenne comandante. A metà degli anni ‘60 arrivò ad essere il condottiero più in vista del tempo. Alla morte violenta del fratello Oddantonio, avvenuta nel 1444, divenne conte di Urbino e signore del Montefeltro; nel 1474 fu investisto da Sisto IV del titolo di Duca di Urbino. Sposo in prime nozze di Gentile Brancaleoni, dopo la sua morte e quella dell’unico amatissimo figlio, sposò nel 1460 l’ancora quattordicenne Battista Sforza, figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro. Battista, donna dall’incredibile fascino e cultura, lo appoggiò in tutte le sue iniziative volte a fare di Urbino una delle corti più raffinate dell’epoca; nel 1472, dopo la nascita di ben otto bambine, gli diede il tanto desiderato erede, di nome Guidobaldo, ma solo sei mesi più tardi Battista morì improvvisamente: il dolore di Federico fu immenso, tanto che rimase in lutto per molti mesi, facendo anche sospendere tutti i lavori del Palazzo di Urbino. Amante dell’arte si circondò nella sua corte di artisti come Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, per citarne solo alcuni, artisti che hanno fatto la storia dell’arte e dell’architettura italiana. Inoltre si dimostrò affascinato dalla pittura fiamminga, ospitando a corte e commissionando opere a pittori quali Giusto di Gand e Pedro Berruguete. Inutile sottolineare la rilevanza che gli influssi della pittura fiamminga, giunta in Italia proprio grazie alle committenze private, ebbero sul nuovo linguaggio artistico italiano. Federico lasciò inoltre una splendida collezione di codici del suo tempo, ricca di decorazioni miniate. Il ritratto di Federico da Montefeltro con il figlio Guidobaldo dipinto da Pedro Berruguete intorno al 1476, è l’immagine più completa e sintetica della di questo grande uomo di armi e cultura.

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