Ombre senza pregiudizi
Un'opera di Fulvio Rendhell
27/02/2006
Fulvio Rendhell, “il pittore dell’ombra”, è ospite d’eccezione, insieme ad altri brillanti talenti del panorama artistico contemporaneo, a Palazzo Crispi di Napoli fino al 9 aprile. Artista “poliedrico e intimista”, Rendhell è pittore, scultore, regista, scenografo, costumista, alla continua ricerca nei suoi quadri dell’espressione più vicina ai propri stimoli interiori; un’introspezione tutta rivolta all’universo del femmineo, attraverso problematiche risolte su di un piano surreale ed onirico.
La fanciulla e l’ombra sono gli incubi ricorrenti nelle sue divagazioni psichico-oniriche: come il maestro stesso specifica, l’ombra non è la proiezione di una realtà esterna alla fanciulla; è piuttosto il riflettersi di realtà, angosce, entità operanti nell’intimo della fanciulla stessa, una sorta di alter ego che l’accompagna nella sua crescita di donna. A volte è un’ombra-salvifica, altre volte un’ombra-orco che incarna le prime pulsioni sessuali, gli “impulsi primordiali che vogliono trasformare la crisalide in farfalla”. Una sorta di orco polivalente incarna proiezioni interne.
La bambola e la luna compaiono di continuo nelle opere dell’artista. La luna, deità femminile, illumina pallidamente notti in cui bambole vengono fatte a pezzi dall’uomo nero, in una sorta di “frantumazione del tabù dell’innocenza”; l’impulso sessuale si trasforma in dubbio, angoscia o atto liberatorio. L’uomo nero assume le sembianze simboliche dell’orco delle favole, attualizzato nella paura del mistero. Un simbolo dal quale fuggire ma che può, nel contempo, essere tramite di evasione dagli inferi delle proprie ombre interiori.
In questo cammino, la Venere fanciulla di Fulvio Rendhell può solo intuire cosa l’aspetta alla fine della trasformazione: i suoi impulsi segreti, provenienti da un mondo archetipo, emergono pittoricamente in un gioco di reminiscenze tra classicismo e favola. La tela accoglie un vissuto spesso contraddittorio: su di essa prendono corpo le delicate forme di un sogno-incubo, in cui favola, mito, religiosità si incontrano. Rendhell rifugge la produzione quantitativa. Ogni quadro è frutto di una lunga gestazione, lontano da platee indiscrete, e avvolto da una sorta di protettivo mistero, che tutela un universo pittorico a volte denso delle fragilità che rappresenta.
Senza pregiudizi
Palazzo Crispi, Via Francesco Crispi 122, Napoli
25 febbraio 9 aprile 2006
Orari: ore 10.00-18.00 dal lunedì al sabato - chiuso la domenica
Promotori: Capricorno Gallery Arte contemporanea Capri
Mostra ideata e curata da: Antonina Zaru
Ingresso gratuito
Info: tel 081 7618721 06 32507379
La fanciulla e l’ombra sono gli incubi ricorrenti nelle sue divagazioni psichico-oniriche: come il maestro stesso specifica, l’ombra non è la proiezione di una realtà esterna alla fanciulla; è piuttosto il riflettersi di realtà, angosce, entità operanti nell’intimo della fanciulla stessa, una sorta di alter ego che l’accompagna nella sua crescita di donna. A volte è un’ombra-salvifica, altre volte un’ombra-orco che incarna le prime pulsioni sessuali, gli “impulsi primordiali che vogliono trasformare la crisalide in farfalla”. Una sorta di orco polivalente incarna proiezioni interne.
La bambola e la luna compaiono di continuo nelle opere dell’artista. La luna, deità femminile, illumina pallidamente notti in cui bambole vengono fatte a pezzi dall’uomo nero, in una sorta di “frantumazione del tabù dell’innocenza”; l’impulso sessuale si trasforma in dubbio, angoscia o atto liberatorio. L’uomo nero assume le sembianze simboliche dell’orco delle favole, attualizzato nella paura del mistero. Un simbolo dal quale fuggire ma che può, nel contempo, essere tramite di evasione dagli inferi delle proprie ombre interiori.
In questo cammino, la Venere fanciulla di Fulvio Rendhell può solo intuire cosa l’aspetta alla fine della trasformazione: i suoi impulsi segreti, provenienti da un mondo archetipo, emergono pittoricamente in un gioco di reminiscenze tra classicismo e favola. La tela accoglie un vissuto spesso contraddittorio: su di essa prendono corpo le delicate forme di un sogno-incubo, in cui favola, mito, religiosità si incontrano. Rendhell rifugge la produzione quantitativa. Ogni quadro è frutto di una lunga gestazione, lontano da platee indiscrete, e avvolto da una sorta di protettivo mistero, che tutela un universo pittorico a volte denso delle fragilità che rappresenta.
Senza pregiudizi
Palazzo Crispi, Via Francesco Crispi 122, Napoli
25 febbraio 9 aprile 2006
Orari: ore 10.00-18.00 dal lunedì al sabato - chiuso la domenica
Promotori: Capricorno Gallery Arte contemporanea Capri
Mostra ideata e curata da: Antonina Zaru
Ingresso gratuito
Info: tel 081 7618721 06 32507379
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