Pablo Neruda nel cuore
Pablo Neruda
09/04/2004
Il 12 luglio 1904 nasceva in terra cilena la voce sublime di Pablo Neruda, Premio Nobel per la poesia nel 1971. Nel 2004, anno nerudiano, il mondo rende omaggio a uno dei maggiori poeti del Novecento, con iniziative di ogni genere tra mostre, conferenze, pubblicazioni, concorsi, spettacoli. Oltre al Cile, che ha reso onore al suo poeta con diversi festeggiamenti, partecipano alle celebrazioni diversi Paesi del mondo. Il Palazzo delle Esposizioni di Ginevra, celebrerà Neruda dal 28 aprile al 2 maggio, nell’ambito del Salone Internazionale del Libro. A luglio la Francia dedicherà “Un saluto nazionale” al poeta. In Spagna, Siviglia ha organizzato l’evento “Pablo Neruda nel cuore”.
Tra le protagoniste italiane della rassegna, Roma, Siena, Napoli, Milano. Nel nostro Paese, l’ampio programma di manifestazioni, coordinato dall’Ambasciata del Cile in Italia, coinvolgerà Comuni, Regioni, Università, Associazioni e l’opera teatrale, musicale, letteraria di molti artisti, ispiratisi a Neruda. L’Italia è tra gli scenari più adatti per ripercorrere l’opera del poeta. Uomo dalla vita avventurosa e intensa (“Confesso che ho vissuto”), Pablo conobbe personalmente gran parte del nostro Paese, che amò con sincera passione. Lo testimoniano i tanti versi dedicati a luoghi italiani contenuti in L’uva e il vento e ne I Versi del Capitano (pubblicati a Napoli).
Neruda strinse rapporti di amicizia con scrittori, pittori, politici italiani. Amò le strade, la gente, le essenze tipiche della nostra cucina, i cui profumi e sapori entrarono nei suoi versi. In Italia la sua poesia riscosse un successo straordinario, confermato da riconoscimenti prestigiosi. Fulvia Trombadori, vedova dell’illustre giornalista, politico e critico Antonello Trombadori, e intima amica di Neruda, ricorda il poeta come un uomo amabilmente “conviviale”, amante della semplicità quotidiana e dello stare insieme. “Pablo ci insegnò a vedere l’Italia e non sono a guardarla, con il suo modo penetrante di attraversare il mistero delle cose e delle persone” racconta Fulvia. Il ricordo commosso della signora Trombadori ritrae un uomo imponente, misterioso, ironico, a volte intensamente silenzioso: “Le cose sono nelle emozioni di chi le guarda”, le confidava il maestro.
Voce della poesia universale e tuttora poeta di enorme attualità, punto di riferimento nella travagliata vicenda del suo Paese, Neruda cantò gli ideali di libertà ed uguaglianza, oltrepassando i limiti di ogni frontiera. “Dovrebbe occuparsi di tutto, la poesia, passando dal cuore del poeta”: coerente con questo suo intimo principio, come ricorda l’Ambasciatore cileno Jose Goñi, Neruda fu poeta d’amore e poeta civile. Cantò l’amore soggettivo in “Venti poemi d’Amore”, contestò la guerra in “Spagna nel Cuore”, fu poeta del quotidiano nelle “Odi”.
Il sito bilingue “www.pabloneruda.it”, creato in occasione delle celebrazioni, conterrà informazioni e aggiornamenti e permetterà di ascoltare le poesia di Neruda in lingua originale.
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