Palazzo Braschi
scalinata di Palazzo Braschi
19/12/2002
Nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, tra Piazza Navona e Piazza Campo dei Fiori si erge il neoclassico Palazzo Braschi, costruito per volontà di Pio VI Braschi (1775-1796), sede dal 1952 del Museo di Roma.
Il Museo di Roma raccoglie circa ottocento dipinti di autori italiani e stranieri attivi a Roma tra il XVII e il XVIII secolo, 1700 dipinti del XIX, IX, XX secolo e 1100 sculture realizzate dal XVI al XX secolo. Da menzionare è anche il nucleo di circa centosessanta frammenti di affreschi e decorazioni murali provenienti da edifici romani demoliti tra la fine dell'Ottocento e gli anni Quaranta del Novecento.
La serie di grandi tele seicentesche, commissionate dalle famiglie romane dell'epoca, raffigurano le occasioni festive e i più importanti avvenimenti storici. Molto importante è il dipinto di Andrea Sacchi e Filippo Gagliardi, che raffigura un maestoso spettacolo allestito durante il Carnevale del 1656 a Palazzo Barberini per Cristina di Svezia. Un cospicuo nucleo di quadri provenienti dalla collezione Rospigliosi, dipinti alla metà del ‘700 da Giuseppe Bottani, John Reder e Adrien Manglard, illustrano personaggi della famiglia, feste, spettacoli, attività legate ai cicli stagionali. Diversi sono i dipinti di soggetto religioso che documentano la sensibilità artistica figurativa romana tra Sei e Settecento. Sufficientemente ricca è la serie di ritratti di nobili, pontefici e prelati dipinti da Giovanni Battista Gaulli, Carlo Maratta, Ottavio Leoni, Pierleone Ghezzi, Pompeo Batoni. Considerevole è la rappresentazione della città e dei dintorni con immagini di chiese, basiliche, piazze, palazzi, rovine, vedute fantastiche, paesaggi con scene di genere, bambocciate. Documenti isolati relativi alla grande stagione della decorazione neoclassica a Roma sono tre dipinti di Gavin Hamilton con storie di Elena e Paride, provenienti dalla sala omonima di Villa Borghese per la quale furono realizzate nel 1786.
La presenza di un cospicuo fondo di bozzetti, grandi cartoni e disegni di autori come Vincenzo Camuccini, Francesco Podesti, Pietro Gagliardi, Luigi Cochetti, Guglielmo De Sanctis, Cesare Mariani documenta l'intensa ripresa e il rinnovamento della decorazione religiosa e profana avvenuto nell’800. I pontificati dei papi dell'Ottocento sono illustrati da numerosi dipinti a olio e tempere. Il museo conserva inoltre numerose vedute di Roma e dintorni di autori italiani e stranieri da Franz Ludwing Catel a Onorato Carlandi.
Uno dei nuclei più importanti delle opere scultoree è costituito da una serie di busti seicenteschi di prelati e nobili romani, realizzati, tra gli altri, da Francesco Mochi e François Duquesnoy. Tra le opere più prestigiose vanno sicuramente annoverate quelle di Francesco Mochi, tra cui il busto di Carlo Barberini, considerato uno dei capolavori della scultura a Roma nella prima metà del ‘600, e il gruppo raffigurante il “Battesimo di Cristo” (1633-’34) e le statue di S. Pietro e Paolo (1635-38/1652). Di grande interesse sono i bozzetti in terracotta di Gian Lorenzo Bernini, in particolare quello per la statua di S. Longino in S. Pietro, e quelli di Alessandro Algardi e di Melchiorre Caffà. Una testimonianza straordinaria sulla scultura del primo ‘800 è rappresentata dalla gipsoteca dello scultore Pietro Terrani (1798-1869), l'allievo di Berthel Thorvaldsen, pervenuta al museo per donazione nel 1940.
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