Piazza Venezia: una piazza mai esistita

Palazzo Venezia
 

25/02/2004

La vicenda di una delle piazze più famose di Roma è probabilmente una delle meno note a chi oggi l’attraversa ricordando solo filmati d’epoca che la vedono nel ruolo di grande platea dei discorsi di Mussolini. Eppure questi eventi hanno caratterizzato Palazzo Venezia e la zona in cui si erge per soli venti anni di una storia lunga ben cinque secoli e mezzo. La grande piazza, rispetto a come oggi si presenta, in origine aveva dimensioni ridotte. Infatti essa era la semplice “corte” del Palazzo di S.Marco che si veniva a creare nello spazio lasciato libero dalla “L” formata dal grande palazzo e dal viridario-palazzetto. Questo piccolo slargo prendeva il nome di Platea Nova cui si aggiunse il nome di Piazza della Conca, quando nel 1466 venne qui posta una vasca marmorea. Di fronte al complesso paolino sorgeva Palazzo Torlonia che continuava la serie di palazzi sull’asse di via Lata (via del Corso) in modo che questa, con l’eccezione della piazzetta marciana, giungesse fino alle pendici dell’Ara Coeli. Paolo III Farnese negli anni trenta del XVI secolo collegò il viridario di Palazzo S. Marco all’Ara Coeli tramite un lungo camminamento merlato che prese il nome di Torre di Paolo III. Questa era quindi la situazione della piazza dalla metà del ‘400 fino alla fine dell’800. Lo stravolgimento moderno è dovuto alla costruzione dell’immane Monumento a Vittorio Emanuele II (1885-1911) per il quale tutta la zona subì sventramenti che ne modificarono l’assetto urbanistico. Per creare una grande piazza, che facesse da degno proscenio al Vittoriano, si pensò bene di abbattere Palazzo Torlonia e di smontare il palazzetto di Palazzo Venezia per ricostruirlo sul lato Sud Ovest, tra via degli Astalli e via di S. Marco, dove tuttora è sistemato.