Dal 20 settembre 2014 al 1 marzo 2015

Rothko incontra Mondrian all'Aia

 

L.S.

20/09/2014

Piet Mondrian (1872-1944) e Mark Rothko (1903-1970), pionieri dell’arte astratta di prima e seconda generazione, per la prima volta vengono esposti l’uno accanto all’altro al Gemeentemuseum dell’Aia, generando una scintilla di similitudini e differenze capaci di illuminare insolite riflessioni su esperienze non così lontane nei presupposti.

In primo luogo, dall’accoppiamento dei due pittori nasce un paragone tra le interpretazioni americana ed europea dell’arte astratta in termini di formato e composizione.
Più nel particolare, il dialogo, dimostra poi che i due artisti seguirono percorsi simili in direzione dell’astrazione spingendo entrambi la ricerca oltre la forma.

Mondrian, originario dei Paesi Bassi, al Gemeentemuseum gioca in casa. Il museo dell’Aia conserva infatti circa 300 opere dell’olandese a cui Rothko, presente con circa 40 dipinti (perlopiù provenienti dalla National Gallery di Washington), senza dubbio ispirò il proprio linguaggio, e al quale riconobbe il titolo di “artista più sensuale” nell’uso del colore. Proprio lui che attraverso il colore seppe costruire vere e proprie esperienze sensoriali e trasmettere emozioni universali come l’estasi, la malinconia, il dolore e l’euforia.


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