Samuel Fosso
Courtesy of ©Samuel Fosso |
Le Chef qui a vendu l'Afrique aux colons di Samuel Fosso
25/02/2004
Una mostra che parla di Africa, di storia e tradizione con il tono sensibile dell’ironia. Organizzata dall’Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con il Comune di Verona, prima retrospettiva in Italia dedicata al fotografo africano Samuel Fosso.
Sulle pareti della Calcografia circa 120 opere fotografiche, realizzate tra il 1975 e il 2003. Oltre le diverse serie di autoritratti, che costituiscono il principale motivo di interesse della ricerca espressiva dell’autore, la mostra propone alcune immagini relative all’attività professionale e alle tecniche, che stimolano la rilettura del genere fotografico più diffuso nei paesi africani, il ritratto in studio.
“Un giornalista inglese ha dato a mio nonno la qualifica di “stregone”. Ma per noi uno stregone è qualcuno che fa del male. Si dice anche che mio nonno facesse dei miracoli, ma non confondiamo. Quaggiù i miracoli non esistono: lui utilizzava il suo potere per il bene, curava e salvava i sofferenti, tutto qua. La gente diceva di me che ero un babbeo, un incapace, perché ero malato e paralizzato ai piedi e alle mani. La medicina moderna non era riuscita a guarirmi, mentre lui ci era riuscito. Mi ha reso la vita, senza di lui io non sarei qui. Avrebbe voluto che diventassi guaritore anche io, che imparassi la sua arte”.
Così l’artista inizia il racconto della sua vita e dei primi passi mossi tra la camera oscura e le rimanenze di pellicola.
Nel 1975, a soli 13 anni, Samuel Fosso apre a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, uno studio fotografico.
Un’infanzia drammatica, paralizzato alle gambe fino all’età di quattro anni, tre anni di guerra del Biafra, la conseguente fuga dalla Nigeria alla Repubblica Centrafricana, infine le tensioni e la precarietà postcoloniali di un paese governato da Bokassa, inducono Fosso a inventarsi un proprio mondo, ad estraniarsi dalla realtà.
Lo studio, terminato il lavoro quotidiano, si trasforma in uno spazio di autorappresentazione, un laboratorio di idealizzazione e teatralizzazione.
Fosso anticipando le correnti della fotografia postmoderna inventa il suo palcoscenico di performances. Inizialmente si ispira alle star, alle icone patinate di cantanti e personaggi famosi, riprese da copertine di dischi e pagine di riviste occidentali alla moda. I suoi autoritratti praticano una vera e propria rivoluzione, esaltando i temi politici e sociali attraverso la dimensione della fantasia.
Samuel Fosso
Fino al 18 aprile 2004
CALCOGRAFIA Via della Stamperia, 6 - 00187 Roma
Tutti i giorni, ore 10.00 - 19.00
intero Euro 6.00
ridotto Euro 4.00
Ufficio Stampa Civita Tel 06 692050220
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Le novità editoriali per bambini e ragazzi
L’Agenda dell’Arte - I libri da regalare nella calza della Befana
-
I programmi da non perdere dal 6 al 12 gennaio
La settimana dell’arte in tv, da Giacomo Balla a Camille Claudel
-
Mondo | A Palazzo Reali, sede del Museo d’arte della Svizzera italiana
Al MASI di Lugano arrivano oltre 650 opere della Collezione Jocelyne e Fabrice Petignat
-
Roma | Al Museo del Corso - Polo Museale dal 27 febbraio al 29 giugno
Picasso "lo straniero" presto in mostra a Roma
-
Un anno di appuntamento con la bellezza
Da Munch a Kandinsky, le mostre in arrivo nel 2025
-
Sul piccolo schermo dal 23 al 29 dicembre
La settimana di Natale in tv, da Raffaello al viaggio notturno di Alberto Angela tra i gioielli di Roma