Schifano: vero o falso?
 
										
										 
										
										
																		
																	Courtesy of Fondazione Mario Schifano | 
																									Schifano
															
							25/02/2004
							 Nel mondo dell’arte ormai si falsifica tutto: sculture,quadri antichi, quadri moderni, incisioni, litografie, firme, autentiche. Il mercato dei falsi è stato sempre molto attivo in Italia, ma negli ultimi anni ha assunto dimensioni gigantesche, per un giro di miliardi. Un mondo affascinante e torbido che mette in crisi e disorienta studiosi e scienziati, esistono delle vere e proprie organizzazioni, costituite sostanzialmente da tre elementi: committenti, falsari, ricettatori, che grazie ai mezzi moderni,  computer, proiettori, laser, falsificano le opere con una tale maestria da rendere impossibile il riconoscimento dell’autentico. "I falsi de Chirico“ sono ormai una leggenda del passato. Guttuso confessò la sua confusione nell’attribuzione di una sua propria opera. Maccari li falsificava lui stesso. Tra i pittori più imitati abbiamo Franco Angeli, Tano Festa, Guttuso, Maccari, ma il primato spetta senza dubbio a Mario Schifano. E’ proprio di questi giorni la notizia di un blitz operato da un comando di carabinieri per la tutela del patrimonio artistico  che hanno sequestrato un migliaio di opere e ben 6400 certificazioni di autenticità  false.  A capo della banda una vecchia conoscenza nel campo della contraffazione delle opere d’arte, una vecchia conoscenza dello stesso pittore, Anna Maria Governatori Marieni, segretaria ed amica che divenne, a suo dire depositaria del diritto di autentificare le opere dell’artista.
Ma perché proprio a Mario Schifano l’onore di tale primato? Schifano fu uno dei pittori più prolifici di tutti i tempi, dipingeva di continuo.Vittima di ricatti e coinvolto in losche faccende, era sempre in cerca di denaro e più di una volta fu tradito dai propri assistenti che  dopo averlo lasciato si dedicavano a falsificare i suoi quadri.  Nella seconda metà degli anni Novanta si diceva che avesse firmato con un mercante di Milano un contratto per tremila quadri in un anno, con un compenso di tre miliardi, già a quel tempo si parlava di tele falsificate e commissionate ai vari assistenti. 
Ma come è possibile oggi acquistare riconoscere uno Schifano doc? Fortunatamente esiste una fondazione , la Fondazione Schifano che si è occupata e si sta occupando della catalogazione, conservazione e salvaguardia del patrimonio del maestro.
L’esponente italiano della pop-art, un pittore maledetto  ossessionato da uno spirito autodistruttivo, un vero peccato che invece di celebrare la sua arte si debba parlare di lui legandolo a truffe e impostori.						
						
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