Segni leggeri di un diario personale
Bourgeoise
25/02/2004
Gli spazi espositivi della Galleria Francese di Piazza Navona custodiscono, tra le bianche mura, i segni delicati di Louise, scultrice nata a Parigi nel 1911, trasferitasi dal 1938 a New York, dove attualmente vive e lavora. Leone d'Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia nel ’99, la Bourgeois è una delle massime artiste viventi e le sue opere fanno parte delle maggiori collezioni mondiali. Tra le più recenti, un lavoro di grandi dimensioni è stata la prima delle grandi opere annuali commissionate per la Unileveler Series della Tate Modern di Londra.
Le opere esposte nella Galleria Francese ci riportano tuttavia alle sottili dimensioni della linea e alle forme leggere che sembrano provenire direttamente dal linguaggio della notte, quello della psiche e dei ricordi. La memoria infatti è tema centrale nel corso di tutta la vita dell’artista francese: “Disegnare è una necessità” per rincorrere le immagini, le paure, le emozioni dei propri ricordi. “Il disegno ha le qualità della piuma. Capita di pensare a qualcosa di così leggero, così sottile, che non hai il tempo di farne nota nel tuo diario. Tutto è così volubile, e se non ci fossero i disegni a fissarlo, tutto sarebbe dimenticato”. Ecco quindi che, pur essendo una fase iniziale della carriera artistica della Bourgeois, il disegno è rimasto un’esperienza vitale anche negli anni della scultura sia per quanto riguarda la fase preparatoria delle sculture sia come lavori compiuti come quelli che possiamo vedere in questa esibizione. Opere in penna, pastello, acquerello; incisioni e litografie. Sono solo alcune delle tecniche sperimentate dall’artista nel corso della sua lunga carriera, che ha visto come momento decisivo di ispirazione il movimento surrealista nonché alcune amicizie newyorkesi tra cui Joan Mirò, Yves Tanguy e Le Corbussier. E oggi Louise Bourgeois, a 90 anni, può ancora chiedersi what is the shape of the problem? nel titolo di una serie di disegni a inchiostro qui esposti. Spesso i suoi disegni sono accompagnati da testi scritti o sul fronte del disegno o sul retro; semplici annotazioni, poesie, idee o commenti allo stesso disegno. Quasi a cercare dei parallelismi linguistici. “Mi interessano più la forma e la qualità astratta del disegno, più del soggetto. Non stiamo parlando della registrazione di eventi, della registrazione di emozioni, della registrazione di motivi. Quello di cui stiamo parlando è la registrazione di linee e forme; questo è tutto. Il soggetto è solo il soggetto; tutti i soggetti sono uguali, qualsiasi cosa io dica, potrebbe essere attribuita ad ognuno di noi. E allora non è un mistero. Il mistero risiede in quello che ci fai.”
Ed è seguendo linee e forme, a volte in un solo colore, il rosso, che sembra di poter seguire le trame dei pensieri, che si intrecciano e si aggrovigliano, per poi trovare una realizzazione formale, un’idea, una figura esile… Questa è l’arte di Louise Bourgeois, l’arte di lanciarti quel sottile “filo della memoria” capace di condurre dove le parole sono troppo pesanti.
Louise Bourgeois – La Bonne Distance
Fino al 28 ottobre 2001
Roma. Galerie Française – P.zza Navona 65. Ore 15-20. Chiuso il lunedì. Info: 06.68.60.11
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | A Roma il progetto d’arte contemporanea LAVINIA
Architettura del Seicento e arte contemporanea a confronto: a Villa Borghese riapre la Loggia dei Vini
-
Firenze | Michelangelo e il Potere: a Palazzo Vecchio fino al 26 gennaio 2025
Il manifesto politico di Michelangelo che non c'è
-
Roma | L'artista americana parla dei prossimi progetti
Kristin Jones: "Dal Tevere al Pantheon vi racconto le mie sfide impossibili, nel nome di Roma"
-
Fino al 2 marzo 2025 al secondo livello dell'Anfiteatro Flavio
Göbeklitepe tra enigma e mistero. Al Colosseo una mostra racconta il sito archeologico tra i più antichi al mondo
-
Roma | Dal 31 ottobre al 26 gennaio a Roma
Guercino ospite d'onore alle Scuderie del Quirinale
-
Roma | Fino al 23 marzo al Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma riscopre le "sue" pittrici con oltre 130 opere in mostra a Palazzo Braschi