Venezia lungo i secoli: il Museo Correr
Bellotto
03/02/2001
Come la basilica di San Marco e il contiguo palazzo Ducale aprono le porte ogni giorno a migliaia di turisti, così fa, lontano dai clamori e dalle polemiche suscitate dalle spesso interminabili file, il museo Correr, luogo simbolo della civiltà, della storia e delle espressioni d’arte della città.
Alloggiato nel Palazzo delle Procuratie Nuove (sede, fino al XVIII secolo, degli uffici dei magistrati della Repubblica, i Procuratori appunto) e nella cosiddetta Ala Napoleonica, ad occupare due lati di piazza San Marco, lo spazio dà visibilità alla lunga e affascinante avventura di Venezia nella storia. Museo Civico per eccellenza, è un bell’esempio italiano da porre a confronto con il parigino Musée Carnavalet o con il più divertente Amsterdam Historisch Museum.
Il nucleo storico della variegata collezione proviene dalla raccolta del nobile Teodoro Correr (1750-1830), infaticabile amatore d’arte, che alla morte lasciò in eredità alla città tutto il personale patrimonio di beni mobili.
Trasferito in Piazza San Marco nel 1922, dopo aver occupato la casa dello stesso Teodoro (fino al 1880) e i locali del Fondaco dei Tedeschi, il museo conserva alcuni sommi capolavori della pittura veneziana pre-tizianesca e opere giovanili di Antonio Canova accanto ad oggetti dal valore più strettamente storico, acquisiti dall’amministrazione cittadina a partire dal periodo Risorgimentale.
Il recente allestimento (1994) prevede l’ingresso ai locali dall’arioso scalone dell’Ala Napoleonica, originario accesso alla Reggia neoclassica fatta costruire di fronte alla basilica di San Marco da Bonaparte a partire dal 1807, quando Venezia, seconda città del Regno d’Italia, ospitava spesso l’imperatore e la sua corte. Il percorso si snoda poi, piegando sul lato lungo della piazza, per le trentuno sale del primo piano, alcune delle quali hanno mantenuto intatto l’assetto ottocentesco, e le venticinque del secondo, adibite ad ospitare la pinacoteca, le esposizioni temporanee e il museo del Risorgimento.
Le opere di Canova, tra cui il famoso Dedalo e Icaro, realizzato dall’artista appena ventenne, e il meno noto gesso di Paride, la cui trasposizione in marmo è conservata all’Ermitage, accolgono il visitatore nel salone da ballo, decorato nel più puro stile Impero; seguono stanze dedicate alle vedute della città (preziosa quella cinquecentesca di Jacopo de’ Barbari), al Doge, ai costumi, alle armature, alle monete della Repubblica. La celebrazione del Bucintoro, la caratteristica nave da parata su cui il Doge si recava ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, al Lido a celebrare il singolare rito dello sposalizio della città con il mare, guadagna in solitudine la ribalta.
Al secondo piano un nutrito gruppo di dipinti ricostruisce “per exempla” le vicende della pittura veneziana dalle origini più remote, sotto l’influsso egemone della tradizione bizantina, fino alla rivoluzione artistica di inizio Cinquecento. Fondamentali opere di Antonello da Messina, Giovanni Bellini (Cristo morto sorretto da due angeli, Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor), Vittore Carpaccio (Le due dame veneziane) spiccano tra tutte.
Il Museo Correr fa parte del circuito dei Musei Civici comprendente i musei di Piazza San Marco (Correr, Palazzo Ducale, Museo Archeologico Nazionale, Sala Monumentale della Biblioteca Nazionale Marciana) ed altri sparsi per la laguna (lo stupendo Museo del Settecento in Ca’ Rezzonico, la Casa Goldoni a San Polo, il Museo Vetraio a Murano, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’ Pesaro, il Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume a Ca’ Mocenigo, il Museo del Merletto, il Museo Fortuny). Un biglietto unico, valido tre mesi, consente l’accesso a tutti gli spazi; costa 18000 lire per gli adulti, 10000 per gli studenti (dai 15 ai 29 anni), 6000 per i bambini e si può acquistare all’ingresso di ogni museo sopracitato. Esso costituisce la chiave d’accesso ad uno dei patrimoni storici e artistici più importanti del mondo.
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