La croce d’oro di Agilulfo e i Longobardi nel ducato di Torino

20/09/2013

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Tra il I e il II secolo d.C. in buona parte dell’attuale Piemonte la vita municipale si caratterizzava per una particolare vivacità: i centri urbani si presentavano come “tante Beinasco, VI sec. d. C.: in una tomba viene posto il corpo del defunto avvolto nel suo sudario, il velo funebre nasconde il volto. Cucita su questo una piccola croce in lamina d’oro, con decorazione impressa su stampo, presenta intrecci animalistici e un medaglione centrale con il ritratto di un uomo, sicuramente un arimanno, dalla barba curata e dai lunghi capelli con scriminatura centrale. Alcune lettere, lateralmente, formano le parole AGU U REX.
La crocetta d’oro del Re Agilulfo condurrà all’approfondimento della cultura longobarda, testimoniata dai ricchissimi ritrovamenti delle necropoli di Testona (Moncalieri, TO), Borgo d’Ale (VC) e Collegno (TO), e alla valutazione che di questo popolo nacque nel periodo post-unitario. Crudeli invasori o civiltà in movimento, impegnata nella creazione di una nuova nazione? Il percorso si propone di scoprire le caratteristiche più interessanti di questo popolo, delineandole anche attraverso gli occhi di Ariodante Fabretti e dei fratelli Calandra, esponenti della nascita del nostro stato e dell’archeologia alla ricerca delle origini comuni dell’Italia.


Visita guidata gratuita in collaborazione con l'associazione Amici del Museo di Antichità - ONLUSDal 1 giugno 2013, la biglietteria unica del Polo Reale di cui il Museo di Antichità è parte, è a Palazzo Reale.

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