Canova e Carrara in mostra al CARMI

Canova e Carrara in mostra al CARMI

Antonio Canova, Venere e Adone, calco in gesso, 1789-1794. Accademia di Belle Arti di Carrara. Foto Michele Ambrogi
 

Francesca Grego

01/08/2019

Massa-Carrara - La capitale del marmo e il principe della scultura neoclassica, per il quale la candida pietra delle Alpi Apuane fu materia prima d’elezione: sono questi i protagonisti di Canova. Il viaggio a Carrara, che da oggi 1° agosto al 10 giugno 2020 racconterà i rapporti dell’artista con la città toscana e il ruolo fondamentale dei marmi carraresi nella sua opera al CARMI – Museo Carrara e Michelangelo.
A curarla è Mario Guderzo, direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, con il contributo di un comitato scientifico di respiro internazionale.

Nella cornice ottocentesca di Villa Fabbricotti prende vita un percorso tra opere originali e installazioni multimediali, con una chicca supplementare: preziose lettere e documenti d’epoca conservati nell’Archivio di Stato di Massa e presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, che nel 2019 celebra i 250 anni dalla fondazione. Dalle ricche collezioni della sua gypsotheca provengono anche i pezzi forti della mostra: cinque grandi gessi creati da Antonio Canova come modelli per le proprie sculture, tra cui la Maddalena giacente e il gruppo di Venere e Adone.

Di sala in sala l’itinerario accompagna il pubblico alla scoperta dei processi creativi di uno scultore geniale e della sua concezione dell’arte: dalle Tre Grazie ad Amore e Psiche, passando per Paolina Borghese, si dipana un racconto multimediale scandito dalla voce di Adriano Giannini e dalle musiche del violoncellista Giovanni Sollima in sei ambienti concepiti per emozionare. I gessi originali si fanno testimoni dell’appassionante avventura del maestro nel mondo della scultura, fissando momenti decisivi nel suo lavoro di creazione.
Uno speciale focus approfondisce poi le strette relazioni tra la capitale del marmo e il primo ambasciatore della bellezza italiana nel mondo: difficile immaginare l’arte di Canova senza lo splendore, la delicatezza levigata, la luminosa versatilità del marmo di Carrara. Tra le curiosità da non perdere, c’è un contratto finora sconosciuto ritrovato in una collezione privata di Sarzana: stipulato tra lo scultore e il conte Del Medico Staffetti nel 1783, attesta l’acquisto dei blocchi di pietra necessari per il Monumento funebre a Clemente XIV, che tuttora ammiriamo nella Basilica di San Pietro.
Fuori dalla mostra il percorso continua nella città di Carrara e all’Accademia di Belle Arti, dove sono conservati altri modelli canoviani.

Canova. Il viaggio a Carrara è ideato e prodotto da Cose Belle d’Italia Media Entertainment, che ha già firmato Magister Canova alla Scuola Grande della Misericordia di Venezia (2018) nonché l’apparato multimediale di Canova e l’Antico al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2019).



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