Dal 13 settembre al 7 gennaio il Mudec ospita una scoperta straordinaria
Amenofi II: un inedito Egitto in mostra a Milano
Samantha De Martin
06/09/2017
Milano - Mummie, gioielli, oggetti legati alla cura del corpo e una tomba straordinaria, mai esposta prima, frutto di una grande scoperta. Nel cuore di Milano approda la cultura millenaria di un popolo affascinante, che regala ai visitatori un viaggio tra le calde atmosfere nilotiche dei paesaggi egiziani del II millennio a.C., illustrando i risultati di un importante ritrovamento archeologico.
Il Museo delle culture (MUDEC) spalanca le sue sale all'Egitto, accendendo i riflettori sulla vita del faraone Amenofi II, vissuto tra il 1427 e il 1401 a.C., sovrano di una corte sfarzosa e protagonista eroico di un’epoca straordinariamente ricca.
Statue, stele, armi, ma anche corredi funerari, mummie e oggetti della vita quotidiana in prestito dalle più importanti collezioni egizie internazionali - dal Rijksmuseum van Oudheden di Leida al Museo Egizio del Cairo, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Museo Archeologico Nazionale di Firenze - comporranno, dal 13 settembre al 7 gennaio, un percorso inedito che si preannuncia affascinante.
Dagli Archivi di Egittologia dell'Università Statale di Milano giungeranno i documenti originali di scavo della tomba del faraone, esposti al pubblico per la prima volta e in un contesto “teatrale”, mentre dal Museo del Castello Sforzesco, le cui sale resteranno temporaneamente chiuse per ristrutturazione, giungono alcuni reperti della collezione egizia.
L'allestimento delle sale mira a sorprendere, grazie a un apparato scenografico e multimediale che farà vivere al pubblico un'esperienza immersiva, fortemente coinvolgente.
Ma la mostra al Mudec non sarà solo emozione scaturita dagli effetti speciali. Sarà un percorso - a cura degli egittologi della Statale, Patrizia Piacentini, e Christian Orsenigo, con il coordinamento di Massimiliana Pozzi Battaglia - che coniuga la sorpresa all'approfondimento scientifico.
L'itinerario espositivo racconta una doppia riscoperta: quella della storica figura di Amenofi II - spesso ingiustamente oscurata dalla fama del padre Thutmosi III - e la “riscoperta” archeologica del grande ritrovamento della tomba del faraone, nella Valle dei Re.
Il Mudec sarà pertanto il primo museo a dedicare un approfondimento a questo sovrano egizio, anche perché i documenti relativi al ritrovamento della sua tomba, da parte dell’archeologo Victor Loret nel 1898, erano sconosciuti fino a una quindicina di anni fa.
Grazie a una ricostruzione in scala 1:1 della sala a pilastri del sepolcro di Amenofi II i visitatori potranno entrare nella camera funeraria, scoprendo i tesori che accompagnavano il sovrano nel suo ultimo viaggio verso l'aldilà.
A scandire la visita saranno quattro sezioni. La prima offre spunti interessanti sulla genealogia di Amenofi II e accoglie il pubblico con una stele proveniente da una collezione privata, esposta per la prima volta.
Una scenografia imponente guida il visitatore attraverso reperti che illustrano la gioventù del sovrano, trascorsa in buona parte a Menfi.
La vita quotidiana dell’alta società egiziana della metà del II millennio a.C., rappresentata da beni di lusso come armi e gioielli e suppellettili legate alla cura del corpo saranno invece al centro della seconda sezione.
Il terzo momento della mostra è quello invece più articolato, in quanto espande volutamente i termini cronologici fissati dal tema dell'esposizione, soffermandosi sulle trasformazioni, talvolta profonde, maturate nelle credenze funerarie durante gli oltre tremila anni di storia egiziana, in seguito ai mutamenti politici interni o alle dominazioni straniere. Anche in questa sezione la multimedialità aiuterà a soddisfare alcune curiosità circa le tecniche di mummificazione, mentre al termine di questo approfondimento tematico si giunge all’ingresso della Valle dei Re, passando per lo scavo del Tempio ‘funerario’. L'ultima sezione è un autentico scrigno che racchiude i documenti, provenienti dagli Archivi di Egittologia della Statale, che raccontano la storia della scoperta effettuata da Loret.
Il visitatore, guidato da una voce narrante, entrerà nella sala a pilastri della tomba, ridotta in scala, e scorgerà il faraone - il primo scoperto all'interno della sua stessa tomba - ancora nel sarcofago e due mummie femminili, recentemente identificate con la madre e la nonna di Tutankhamon.
Attraverso un affascinante gioco di suoni, voci, presenze e rimandi multimediali ai contenuti in mostra il pubblico sarà “teletrasportato” attraverso un vero e proprio tunnel nell'Egitto del II millennio.
Ma per apprezzare dal vivo questo suggestivo viaggio tra il fascino e il mistero della civiltà egizia bisognerà attendere ancora qualche giorno.
Leggi anche:
• Egitto-Pompei. Un ponte tra antiche civiltà
• Al MUDEC una mostra su Frida Kahlo
• Klimt Experience
Il Museo delle culture (MUDEC) spalanca le sue sale all'Egitto, accendendo i riflettori sulla vita del faraone Amenofi II, vissuto tra il 1427 e il 1401 a.C., sovrano di una corte sfarzosa e protagonista eroico di un’epoca straordinariamente ricca.
Statue, stele, armi, ma anche corredi funerari, mummie e oggetti della vita quotidiana in prestito dalle più importanti collezioni egizie internazionali - dal Rijksmuseum van Oudheden di Leida al Museo Egizio del Cairo, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Museo Archeologico Nazionale di Firenze - comporranno, dal 13 settembre al 7 gennaio, un percorso inedito che si preannuncia affascinante.
Dagli Archivi di Egittologia dell'Università Statale di Milano giungeranno i documenti originali di scavo della tomba del faraone, esposti al pubblico per la prima volta e in un contesto “teatrale”, mentre dal Museo del Castello Sforzesco, le cui sale resteranno temporaneamente chiuse per ristrutturazione, giungono alcuni reperti della collezione egizia.
L'allestimento delle sale mira a sorprendere, grazie a un apparato scenografico e multimediale che farà vivere al pubblico un'esperienza immersiva, fortemente coinvolgente.
Ma la mostra al Mudec non sarà solo emozione scaturita dagli effetti speciali. Sarà un percorso - a cura degli egittologi della Statale, Patrizia Piacentini, e Christian Orsenigo, con il coordinamento di Massimiliana Pozzi Battaglia - che coniuga la sorpresa all'approfondimento scientifico.
L'itinerario espositivo racconta una doppia riscoperta: quella della storica figura di Amenofi II - spesso ingiustamente oscurata dalla fama del padre Thutmosi III - e la “riscoperta” archeologica del grande ritrovamento della tomba del faraone, nella Valle dei Re.
Il Mudec sarà pertanto il primo museo a dedicare un approfondimento a questo sovrano egizio, anche perché i documenti relativi al ritrovamento della sua tomba, da parte dell’archeologo Victor Loret nel 1898, erano sconosciuti fino a una quindicina di anni fa.
Grazie a una ricostruzione in scala 1:1 della sala a pilastri del sepolcro di Amenofi II i visitatori potranno entrare nella camera funeraria, scoprendo i tesori che accompagnavano il sovrano nel suo ultimo viaggio verso l'aldilà.
A scandire la visita saranno quattro sezioni. La prima offre spunti interessanti sulla genealogia di Amenofi II e accoglie il pubblico con una stele proveniente da una collezione privata, esposta per la prima volta.
Una scenografia imponente guida il visitatore attraverso reperti che illustrano la gioventù del sovrano, trascorsa in buona parte a Menfi.
La vita quotidiana dell’alta società egiziana della metà del II millennio a.C., rappresentata da beni di lusso come armi e gioielli e suppellettili legate alla cura del corpo saranno invece al centro della seconda sezione.
Il terzo momento della mostra è quello invece più articolato, in quanto espande volutamente i termini cronologici fissati dal tema dell'esposizione, soffermandosi sulle trasformazioni, talvolta profonde, maturate nelle credenze funerarie durante gli oltre tremila anni di storia egiziana, in seguito ai mutamenti politici interni o alle dominazioni straniere. Anche in questa sezione la multimedialità aiuterà a soddisfare alcune curiosità circa le tecniche di mummificazione, mentre al termine di questo approfondimento tematico si giunge all’ingresso della Valle dei Re, passando per lo scavo del Tempio ‘funerario’. L'ultima sezione è un autentico scrigno che racchiude i documenti, provenienti dagli Archivi di Egittologia della Statale, che raccontano la storia della scoperta effettuata da Loret.
Il visitatore, guidato da una voce narrante, entrerà nella sala a pilastri della tomba, ridotta in scala, e scorgerà il faraone - il primo scoperto all'interno della sua stessa tomba - ancora nel sarcofago e due mummie femminili, recentemente identificate con la madre e la nonna di Tutankhamon.
Attraverso un affascinante gioco di suoni, voci, presenze e rimandi multimediali ai contenuti in mostra il pubblico sarà “teletrasportato” attraverso un vero e proprio tunnel nell'Egitto del II millennio.
Ma per apprezzare dal vivo questo suggestivo viaggio tra il fascino e il mistero della civiltà egizia bisognerà attendere ancora qualche giorno.
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