Il 2 maggio l'apertura al pubblico
Contemplare la Pietà Rondanini nell'Antico Ospedale Spagnolo

La Pietà Rondanini di spalle ph. Roberto MAscaroni
Ludovica Sanfelice
17/04/2015
Milano - "No". Questa è stata l'unica, secca parola pronunciata dall'ingegnoso Michele De Lucchi quando gli fu chiesto di farsi carico di un nuovo allestimento per la Pietà Rondanini e portare così a compimento il lungo processo affrontato per valorizzare pienamente il testamento scultoreo di Michelangelo.
"E' vero, sono un convertito", riflette l'architetto nascondendo un lampo di ironia dietro la barba appuntita. Per convincerlo ci è voluto un sopralluogo nell'antico Ospedale Spagnolo effettuato su insistenza delle istituzioni committenti. "Li è accaduto il miracolo". L'idea di isolare l'opera e ammirarla così come Michelangelo l'aveva guardata nei giorni che precedettero la morte, lo ha smosso, insieme alla forte suggestione dell'architettura che in passato fu ricovero per i malati di peste.
Proprio la comunione tra la scultura che in un blocco di pietra unisce drammaticamente le figure di Cristo e della Vergine nel momento della perdita, e le risonanze del passato racchiuso tra le mura di un luogo in cui, in assenza di medicine, non rimaneva che la preghiera, ha ispirato nell'architetto il disegno di un allestimento ridotto all'essenziale. Quasi non allestito. Un luogo sacro per una statua sacra.
L'apparente sottrazione in realtà racchiude e abbraccia una stratificazione di emozioni sollecitate attraverso le accortezze ingegnose di un progetto che, oltre a collocare la scultura laddove sorgeva l'altare dell'ospedale, sceglie di abbandonare l'ingresso principale in favore di quello restrostante, creando una piccola camera di decompressione in cui i visitatori si prepareranno all'incontro con il capolavoro. La sorpresa arriverà quando, varcando la soglia, l'opera apparirà di spalle e lo sguardo scivolerà sulla schiena ricurva della Vergine, realizzando come in quella fusione dolorosa la madre poggi e quasi si abbandoni sul figlio morente e le due figure crollino e si sostengano a vicenda. Un'epifania capace di invertire la percezione finora diffusa di quest'icona dell'arte mondiale.
Così adesso, in un ambiente praticamente del tutto vuoto, se non per la presenza di tre panche di rovere collocate di fronte alla statua, quel "pezzo di pietra" finalmente parlerà.
I visitatori potranno ammirarla dal 2 maggio quando l'apertura del Museo della Pietà Rondanini darà il via ad "Expo in Città".
Per approfondimenti:
La Pietà Rondanini cambia casa
Guida d'arte di Milano
"E' vero, sono un convertito", riflette l'architetto nascondendo un lampo di ironia dietro la barba appuntita. Per convincerlo ci è voluto un sopralluogo nell'antico Ospedale Spagnolo effettuato su insistenza delle istituzioni committenti. "Li è accaduto il miracolo". L'idea di isolare l'opera e ammirarla così come Michelangelo l'aveva guardata nei giorni che precedettero la morte, lo ha smosso, insieme alla forte suggestione dell'architettura che in passato fu ricovero per i malati di peste.
Proprio la comunione tra la scultura che in un blocco di pietra unisce drammaticamente le figure di Cristo e della Vergine nel momento della perdita, e le risonanze del passato racchiuso tra le mura di un luogo in cui, in assenza di medicine, non rimaneva che la preghiera, ha ispirato nell'architetto il disegno di un allestimento ridotto all'essenziale. Quasi non allestito. Un luogo sacro per una statua sacra.
L'apparente sottrazione in realtà racchiude e abbraccia una stratificazione di emozioni sollecitate attraverso le accortezze ingegnose di un progetto che, oltre a collocare la scultura laddove sorgeva l'altare dell'ospedale, sceglie di abbandonare l'ingresso principale in favore di quello restrostante, creando una piccola camera di decompressione in cui i visitatori si prepareranno all'incontro con il capolavoro. La sorpresa arriverà quando, varcando la soglia, l'opera apparirà di spalle e lo sguardo scivolerà sulla schiena ricurva della Vergine, realizzando come in quella fusione dolorosa la madre poggi e quasi si abbandoni sul figlio morente e le due figure crollino e si sostengano a vicenda. Un'epifania capace di invertire la percezione finora diffusa di quest'icona dell'arte mondiale.
Così adesso, in un ambiente praticamente del tutto vuoto, se non per la presenza di tre panche di rovere collocate di fronte alla statua, quel "pezzo di pietra" finalmente parlerà.
I visitatori potranno ammirarla dal 2 maggio quando l'apertura del Museo della Pietà Rondanini darà il via ad "Expo in Città".
Per approfondimenti:
La Pietà Rondanini cambia casa
Guida d'arte di Milano
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | A Milano dal 15 novembre al 25 gennaio
La natura va in scena al Museo della Permanente con gli scatti del Wildlife Photographer of the Year
-
Roma | Dieci artisti per aprire le carceri al mondo
“Le Porte della Speranza”. Riparte con l’arte l’impegno del Vaticano per i detenuti
-
Varese | Dal 30 novembre a Gallarate
Kandinsky e l’Italia, una grande mostra nell’inverno del MA*GA
-
Milano | A Milano fino all’11 gennaio 2026
“Forme di luce”, la grande mostra su Man Ray a Palazzo Reale
-
Milano | Parla l’artista e regista Ioana Păun
Le nuove frontiere del sogno. Al Museo della Scienza per la Notte dei Ricercatori
-
Milano | Dal 3 al 30 ottobre alla Galleria Bottegantica
Boccioni e i Baer. Presto a Milano il racconto di una collezione ritrovata