Un inedito Franco Albini a Milano dal 12 maggio al 7 luglio
Gli “sguardi sul mondo” di Franco Albini fotografo
Samantha De Martin
09/05/2017
Milano - Un viaggio in Grecia compiuto nel 1955, un video sull'allestimento delle Olimpiadi invernali di Cortina d'Ampezzo, un focus su due opere di Le Corbusier, e ancora fotografie inedite che descrivono un'indagine sulla realtà analizzata con gli occhi dell'architetto.
È un inedito Franco Albini quello protagonista della mostra Sguardi sul mondo allestita dal 12 maggio al 7 luglio alla Fondazione Franco Albini.
Il rigoroso architetto esponente del Razionalismo italiano, a partire dalla metà degli anni Trenta, ha impugnato l'obiettivo aderendo a quel rinnovamento del linguaggio fotografico sdoganato da Giuseppe Pagano. Gli spazi della Fondazione che porta il suo nome - e che conserva una sezione di circa 6mila fotografie, interamente dedicata agli scatti di Albini preservati su diversi supporti - ospiteranno alcuni significativi lavori dell'architetto-fotografo, divisi in tre sezioni.
Il visitatore potrà passare in rassegna approfondimenti tematici su argomenti di ampio respiro come i materiali, le immagini della tradizione, il paesaggio. La cinepresa del celebre designer, autore di diversi importanti progetti, dalla sede romana della Rinascente alla Metropolitana Milanese, ha anche offerto un notevole focus sulle due opere di Le Corbusier, Il Padiglione Philips all'Expo di Bruxelles del 1958 e il cantiere del Campidoglio a Chandigarh nel 1960.
Le immagini di un'Italia rurale con al centro l'architettura spontanea si mescolano ai video che racchiudono un'evoluzione nella ricerca documentaria, frutto di un'indagine visiva maturata non soltanto all'interno dei confini nazionali, ma cresciuta attraverso nuovi sguardi, rinnovati dai ripetuti viaggi di Albini in giro per il mondo.
Leggi anche:
• Franco Albini architetto: la sostanza della forma
È un inedito Franco Albini quello protagonista della mostra Sguardi sul mondo allestita dal 12 maggio al 7 luglio alla Fondazione Franco Albini.
Il rigoroso architetto esponente del Razionalismo italiano, a partire dalla metà degli anni Trenta, ha impugnato l'obiettivo aderendo a quel rinnovamento del linguaggio fotografico sdoganato da Giuseppe Pagano. Gli spazi della Fondazione che porta il suo nome - e che conserva una sezione di circa 6mila fotografie, interamente dedicata agli scatti di Albini preservati su diversi supporti - ospiteranno alcuni significativi lavori dell'architetto-fotografo, divisi in tre sezioni.
Il visitatore potrà passare in rassegna approfondimenti tematici su argomenti di ampio respiro come i materiali, le immagini della tradizione, il paesaggio. La cinepresa del celebre designer, autore di diversi importanti progetti, dalla sede romana della Rinascente alla Metropolitana Milanese, ha anche offerto un notevole focus sulle due opere di Le Corbusier, Il Padiglione Philips all'Expo di Bruxelles del 1958 e il cantiere del Campidoglio a Chandigarh nel 1960.
Le immagini di un'Italia rurale con al centro l'architettura spontanea si mescolano ai video che racchiudono un'evoluzione nella ricerca documentaria, frutto di un'indagine visiva maturata non soltanto all'interno dei confini nazionali, ma cresciuta attraverso nuovi sguardi, rinnovati dai ripetuti viaggi di Albini in giro per il mondo.
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