Luci, proiezioni e ologrammi per illustrare la portata delle scoperte fatte nel corso del restauro
L'Expo riapre la Sala delle Asse decorata da Leonardo
L.Sanfelice
27/04/2015
Milano - Un paesaggio che ricorda lo scorcio inquadrato dalla finestra dietro la testa di Gesù nell’affresco del Cenacolo e che nel disegno richiama la tecnica del maestro Leonardo da Vinci è solo una parte della scoperta che predice il ritrovamento di nuove pitture sulle altre pareti della Sala delle Asse al pianterreno del torrione nord-est del Castello Sforzesco.
Lo spazio, che in occasione di Expo riapre al pubblico dal 28 aprile con un progetto multimediale realizzato da Culturanuova con il contributo di Intesa Sanpaolo, tornerà sotto i ferri dei restauratori a conclusione del semestre dell’Esposizione Universale.
La storia conservativa della Sala però merita di essere raccontata per il susseguirsi di ritrovamenti e scoperte che hanno costellato la sua vita da quando, nel 1898, sulla volta, sotto diversi strati di intonaco, riemerse il pergolato di gelso che si pensò fosse stato realizzato “su progetto” di Leonardo. A metà degli anni Cinquanta il ritrovamento del Monocromo reindirizzò l’attenzione sulla radice che spaccava la roccia, immediatamente attribuita all’unanimità alla mano di Leonardo stesso e considerata un’opera deliberatamente slegata dal contesto decorativo.
Proprio per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni che minacciavano di danneggiarlo sono stati quindi avviati i restauri che hanno condotto alle più recenti scoperte in diversi punti delle pareti della Sala. E l’emergere di nuove tracce di decorazioni ha permesso di stabilire che il Monocromo fosse in realtà un disegno preparatorio del progetto della Sala, destinato ad essere in seguito ricoperto con il colore. Una scoperta che ridefinisce il ruolo di Leonardo nel progetto e include la possibilità di rinvenire nuove tracce della sua mano nelle sessioni di restauro che riprenderanno dopo l’Expo.
La sospensione dei lavori e il parziale disallestimento dei ponteggi nel semestre milanese consentiranno ai visitatori di ammirare il Monocromo a distanza ravvicinata in un ambiente che verrà valorizzato da un sistema innovativo di proiezioni, ologrammi e illuminazione puntale volti a raccontare la storia della Sala delle Asse, il ruolo esercitato da Leonardo e diversi aspetti del restauro in corso nell’ambito di un progetto dal grande valore scientifico sostenuto da istituzioni pubbliche e partner privati.
“Un’iniziativa prestigiosa che impreziosisce il palinsesto di Expo in città con un appuntamento imperdibile, non solo per la indiscutibile bellezza della Sala delle Asse, ma anche, e soprattutto, per l’emozione che si prova nello stare al cospetto del genio di Leonardo da Vinci, che a Milano e in questo Castello lavorò per anni, lasciando testimonianze importanti della sua opera” ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Il sito www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di a2a, offre una panoramica sull’andamento dei lavori di restauro, informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, testi di approfondimento e bibliografia scaricabili e racconti multimediali. In occasione di Expo verrà perfezionata anche la fruizione per smartphone e tablet.
Consulta anche:
Le grandi mostre a Milano per Expo 2015
Guida d'arte di Milano
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La storia conservativa della Sala però merita di essere raccontata per il susseguirsi di ritrovamenti e scoperte che hanno costellato la sua vita da quando, nel 1898, sulla volta, sotto diversi strati di intonaco, riemerse il pergolato di gelso che si pensò fosse stato realizzato “su progetto” di Leonardo. A metà degli anni Cinquanta il ritrovamento del Monocromo reindirizzò l’attenzione sulla radice che spaccava la roccia, immediatamente attribuita all’unanimità alla mano di Leonardo stesso e considerata un’opera deliberatamente slegata dal contesto decorativo.
Proprio per preservare il Monocromo dalle infiltrazioni che minacciavano di danneggiarlo sono stati quindi avviati i restauri che hanno condotto alle più recenti scoperte in diversi punti delle pareti della Sala. E l’emergere di nuove tracce di decorazioni ha permesso di stabilire che il Monocromo fosse in realtà un disegno preparatorio del progetto della Sala, destinato ad essere in seguito ricoperto con il colore. Una scoperta che ridefinisce il ruolo di Leonardo nel progetto e include la possibilità di rinvenire nuove tracce della sua mano nelle sessioni di restauro che riprenderanno dopo l’Expo.
La sospensione dei lavori e il parziale disallestimento dei ponteggi nel semestre milanese consentiranno ai visitatori di ammirare il Monocromo a distanza ravvicinata in un ambiente che verrà valorizzato da un sistema innovativo di proiezioni, ologrammi e illuminazione puntale volti a raccontare la storia della Sala delle Asse, il ruolo esercitato da Leonardo e diversi aspetti del restauro in corso nell’ambito di un progetto dal grande valore scientifico sostenuto da istituzioni pubbliche e partner privati.
“Un’iniziativa prestigiosa che impreziosisce il palinsesto di Expo in città con un appuntamento imperdibile, non solo per la indiscutibile bellezza della Sala delle Asse, ma anche, e soprattutto, per l’emozione che si prova nello stare al cospetto del genio di Leonardo da Vinci, che a Milano e in questo Castello lavorò per anni, lasciando testimonianze importanti della sua opera” ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Il sito www.saladelleassecastello.it, realizzato dal Politecnico di Milano con il sostegno di a2a, offre una panoramica sull’andamento dei lavori di restauro, informazioni e immagini sulla Sala e la sua storia, testi di approfondimento e bibliografia scaricabili e racconti multimediali. In occasione di Expo verrà perfezionata anche la fruizione per smartphone e tablet.
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