Dal 14 novembre ai Chiostri di Sant'Eustorgio
"L'uomo che poteva fotografare tutto". Mario De Biasi in mostra a Milano
Mario De Biasi, Due tranvieri guardano le corse dell'Ippodromo. Milano, anni '50. Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
Francesca Grego
13/11/2023
Milano - “Mi permetto di presentarmi: ho cominciato a fotografare due anni fa e non pretendo di mettermi in gara con gli assi dell’obiettivo. Voglio solo dare testimonianza della mia passione per la fotografia”. Era il 1949 quando Mario De Biasi si affacciava sulle pagine del mensile Fotografia in occasione della sua prima mostra personale. Nel giro di qualche anno sarebbe diventato uno dei più importanti fotoreporter Italiani e in seguito uno degli autori più prolifici e più eclettici di sempre, testimone di mezzo secolo di storia, o come disse Enzo Biagi “l’uomo che poteva fotografare tutto”.
A cent’anni dalla nascita di De Biase, il prossimo autunno una grande mostra ne celebrerà il talento a Milano, la sua città d’adozione. Dal 14 novembre al 21 gennaio presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini potremo ammirare 70 fotografie vintage, provini e scatti inediti provenienti dall’Archivio Mondadori e dall’Archivio De Biasi. Un'edizione straordinaria che è una finestra sull’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma anche la testimonianza dei numerosi viaggi compiuti dal fotografo: dall’India a Budapest durante la rivoluzione, dal Giappone alla Siberia, fino allo sbarco sulla Luna con le celebri immagini di Neil Amstrong.
Mario De Biasi, Gli italiani si voltano (provini), 1954 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
Totalmente inediti i frame che precedono e seguono l’iconico scatto Gli Italiani si voltano, realizzato nel 1954 per il settimanale di fotoromanzi Bolero Film, che Germano Celant scelse per aprire la mostra Metamorfosi dell'Italia, organizzata nel 1994 al Guggenheim di New York. L’immagine immortala un gruppo di uomini che osservano Moira Orfei, inquadrata di spalle e vestita di bianco mentre passeggia per il centro di Milano.
Mario De Biasi, Gli italiani si voltano, Moira Orfei, 1954 © eredi di Mario De Biasi (© eredi di Mario De Biasi)
“Il Duomo, la città, la gente e la moda, senza ordine o punteggiatura…”, ricorda la curatrice Maria Vittoria Baravelli: “Milano è quinta e campo base, luogo di una danza infinita da cui De Biasi parte per tornare sempre, dedito a immortalare dalla Galleria ai Navigli, alla periferia, una città che negli anni Cinquanta e Sessanta si fa specchio di quell'Italia che diventa famosa in tutto il mondo".
Mario De Biasi, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano, anni Cinquanta I © Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
Con sguardo lucido, evocativo e immediato ad un tempo, De Biasi racconta la ricostruzione e il miracolo italiano con il capoluogo lombardo come epicentro. L’esposizione si snoda attraversando idealmente la città dal centro alle periferie. Ci sono i turisti che si affacciano dal tetto del Duomo e che affollano i bar della Galleria Vittorio Emanuele II, ma anche i pendolari alla stazione ferroviaria di Porta Romana. E poi San Babila, l’Arco della Pace, scorci di una Milano oggi impossibile dove le chiatte risalgono i Navigli e tutti si meravigliano del mondo che cambia.
Mario De Biasi, Arrivo dei pendolari alla stazione di Porta Romana, Milano 1955 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
L’approccio autoriale di De Biasi alla fotografia si arricchisce di acume giornalistico nel 1953, quando viene assunto come fotoreporter da Epoca, celebre rivista ideata sul modello dei periodici illustrati statunitensi e animata, tra gli altri, da Aldo Palazzeschi e Cesare Zavattini. Secondo il direttore Enzo Biagi, De Biasi era l’unico in grado di garantire sempre al giornale “la foto giusta”, anche se per guadagnarla doveva rischiare la vita tra pallottole e schegge di granata, come accadde nei tanti servizi bellici della sua carriera. Oppure confrontarsi con i grandi personaggi di allora tra intellettuali, attrici e artisti.
Mario De Biasi e Milano. Edizione straordinaria sarà visitabile presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini dal 14 novembre 2023 al 21 gennaio 2024.
Mario De Biasi, Un vetturino in attesa di clienti in piazza Castello, Milano 1957 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
A cent’anni dalla nascita di De Biase, il prossimo autunno una grande mostra ne celebrerà il talento a Milano, la sua città d’adozione. Dal 14 novembre al 21 gennaio presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini potremo ammirare 70 fotografie vintage, provini e scatti inediti provenienti dall’Archivio Mondadori e dall’Archivio De Biasi. Un'edizione straordinaria che è una finestra sull’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma anche la testimonianza dei numerosi viaggi compiuti dal fotografo: dall’India a Budapest durante la rivoluzione, dal Giappone alla Siberia, fino allo sbarco sulla Luna con le celebri immagini di Neil Amstrong.
Mario De Biasi, Gli italiani si voltano (provini), 1954 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
Totalmente inediti i frame che precedono e seguono l’iconico scatto Gli Italiani si voltano, realizzato nel 1954 per il settimanale di fotoromanzi Bolero Film, che Germano Celant scelse per aprire la mostra Metamorfosi dell'Italia, organizzata nel 1994 al Guggenheim di New York. L’immagine immortala un gruppo di uomini che osservano Moira Orfei, inquadrata di spalle e vestita di bianco mentre passeggia per il centro di Milano.
Mario De Biasi, Gli italiani si voltano, Moira Orfei, 1954 © eredi di Mario De Biasi (© eredi di Mario De Biasi)
“Il Duomo, la città, la gente e la moda, senza ordine o punteggiatura…”, ricorda la curatrice Maria Vittoria Baravelli: “Milano è quinta e campo base, luogo di una danza infinita da cui De Biasi parte per tornare sempre, dedito a immortalare dalla Galleria ai Navigli, alla periferia, una città che negli anni Cinquanta e Sessanta si fa specchio di quell'Italia che diventa famosa in tutto il mondo".
Mario De Biasi, Galleria Vittorio Emanuele II, Milano, anni Cinquanta I © Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
Con sguardo lucido, evocativo e immediato ad un tempo, De Biasi racconta la ricostruzione e il miracolo italiano con il capoluogo lombardo come epicentro. L’esposizione si snoda attraversando idealmente la città dal centro alle periferie. Ci sono i turisti che si affacciano dal tetto del Duomo e che affollano i bar della Galleria Vittorio Emanuele II, ma anche i pendolari alla stazione ferroviaria di Porta Romana. E poi San Babila, l’Arco della Pace, scorci di una Milano oggi impossibile dove le chiatte risalgono i Navigli e tutti si meravigliano del mondo che cambia.
Mario De Biasi, Arrivo dei pendolari alla stazione di Porta Romana, Milano 1955 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
L’approccio autoriale di De Biasi alla fotografia si arricchisce di acume giornalistico nel 1953, quando viene assunto come fotoreporter da Epoca, celebre rivista ideata sul modello dei periodici illustrati statunitensi e animata, tra gli altri, da Aldo Palazzeschi e Cesare Zavattini. Secondo il direttore Enzo Biagi, De Biasi era l’unico in grado di garantire sempre al giornale “la foto giusta”, anche se per guadagnarla doveva rischiare la vita tra pallottole e schegge di granata, come accadde nei tanti servizi bellici della sua carriera. Oppure confrontarsi con i grandi personaggi di allora tra intellettuali, attrici e artisti.
Mario De Biasi e Milano. Edizione straordinaria sarà visitabile presso il Museo Diocesano Carlo Maria Martini dal 14 novembre 2023 al 21 gennaio 2024.
Mario De Biasi, Un vetturino in attesa di clienti in piazza Castello, Milano 1957 © Archivio Mario De Biasi per Mondadori Portfolio
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