Dal 4 ottobre al 1° marzo a Milano
Le opere "liriche" di de Pisis al Museo del Novecento

Filippo de Pisis, Il marinaio francese, 1930, olio su tela, collezione privata © Filippo de Pisis by SIAE 2019
Samantha De Martin
02/10/2019
Milano - Nature morte e fantasie marine, paesaggi montani e ampie vedute urbane esplorano l’universo lirico di Filippo de Pisis attraverso una grande mostra al Museo del Novecento.
Oltre 90 opere del pittore versatile e viaggiatore instancabile – che percorre il Novecento attraversando paesi e movimenti pittorici senza mai in realtà aderire unicamente a una singola corrente – si susseguono, nelle dieci sale, seguendo un andamento cronologico che introduce il visitatore nell’universo dell’artista ferrarese.
Una visione internazionale – frutto anche dei suoi spostamenti tra Milano, Roma, Venezia, nel Cadore, ma soprattutto a Parigi e a Londra, luoghi per lui divenuti fucine di costanti suggestioni pittoriche – che rende unica la sua prospettiva, ispirandone la ricerca espressiva e plasmandone la pittura.
Si comincia dagli esordi, nel 1916, dall’incontro con la pittura metafisica di de Chirico, per approdare agli inizi degli anni Cinquanta, al drammatico periodo del ricovero nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita.
La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano - Cultura e dalla casa editrice Electa con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis, è curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento.
«Il Museo del Novecento – spiega la sua direttrice Anna Maria Montaldo – continua a indagare il secolo breve, un periodo denso, fecondo e attraversato da movimenti che hanno capovolto i riferimenti dell’arte. Filippo de Pisis con i suoi lavori segna una prospettiva unica, internazionale e trasversale del Novecento».
In attesa di raggiungere Roma, dove, nella primavera del 2020 sarà ospitata al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, l’esposizione vedrà a Milano alcuni capolavori dalle principali collezioni museali italiane, dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara al Mart di Trento e Rovereto, dalla Ca’ Pesaro di Venezia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Tra le opere in mostra, che ripercorrono i temi cruciali della poetica dell’artista ferrarese, anche Le cipolle di Socrate (1926) e Soldatino francese (1937).
Leggi anche:
• De Chirico De Pisis. La mente altrove
Oltre 90 opere del pittore versatile e viaggiatore instancabile – che percorre il Novecento attraversando paesi e movimenti pittorici senza mai in realtà aderire unicamente a una singola corrente – si susseguono, nelle dieci sale, seguendo un andamento cronologico che introduce il visitatore nell’universo dell’artista ferrarese.
Una visione internazionale – frutto anche dei suoi spostamenti tra Milano, Roma, Venezia, nel Cadore, ma soprattutto a Parigi e a Londra, luoghi per lui divenuti fucine di costanti suggestioni pittoriche – che rende unica la sua prospettiva, ispirandone la ricerca espressiva e plasmandone la pittura.
Si comincia dagli esordi, nel 1916, dall’incontro con la pittura metafisica di de Chirico, per approdare agli inizi degli anni Cinquanta, al drammatico periodo del ricovero nella clinica psichiatrica di Villa Fiorita.
La mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano - Cultura e dalla casa editrice Electa con il sostegno dell’Associazione per Filippo de Pisis, è curata da Pier Giovanni Castagnoli con Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento.
«Il Museo del Novecento – spiega la sua direttrice Anna Maria Montaldo – continua a indagare il secolo breve, un periodo denso, fecondo e attraversato da movimenti che hanno capovolto i riferimenti dell’arte. Filippo de Pisis con i suoi lavori segna una prospettiva unica, internazionale e trasversale del Novecento».
In attesa di raggiungere Roma, dove, nella primavera del 2020 sarà ospitata al Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, l’esposizione vedrà a Milano alcuni capolavori dalle principali collezioni museali italiane, dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara al Mart di Trento e Rovereto, dalla Ca’ Pesaro di Venezia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Tra le opere in mostra, che ripercorrono i temi cruciali della poetica dell’artista ferrarese, anche Le cipolle di Socrate (1926) e Soldatino francese (1937).
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