Leonardo Icon: l'omaggio a Milano dell'architetto della ricostruzione di Ground Zero
![](http://www.arte.it/foto/600x450/46/13366-Leonardo_Icon.jpg)
Comune di Milano |
Leonardo Icon, Daniel Libeskind, Milano 2012
28/11/2012
Milano - Dopo Piazza Porta Nuova, dove di recente è stata inaugurato l’allestimento di Alberto Garutti, Didascalia, ora si parla della riqualificazione di Piazza Pio XI. Qui, proprio dinanzi alla facciata della Pinacoteca Ambrosiana, che conserva molti degli scritti di Leonardo da Vinci, dovrebbe essere collocato il monumento “Leonard Icon”, concepito dal celebre architetto Daniel Libeskind e dal suo Studio City Edge.
Se ne è parlato lunedì in occasione della Conferenza dei Servizi, presso il Comune di Milano. Il progetto è stato ritenuto di indiscusso valore, non solo perché capace di rappresentare “uno dei luoghi storici della Milano di Leonardo da Vinci”, come ha sottolineato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde, Pierfrancesco Maran, ma anche perché progettato da Libeskind, che è uno dei principali esponenti del decostruttivismo. L’architetto, statunitense nato nel 1946 in Polonia e figlio di due sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, studia prima musica in Israele e a Tel Aviv e poi si trasferisce negli Stati Uniti, dove si iscrive alla Facoltà di Architettura. Nel 1986 è a Milano, dove fonda e dirige fino al 1989 un laboratorio didattico sperimentale no-profit, Architecture Intermundium. Tra le sue numerose opere attualmente in corso, la ricostruzione di Ground Zero a New York , il Museo Ebraico di San Francisco, l’ampliamento del Victoria & Albert Museum a Londra e, proprio a Milano, la Torre Libeskind per la CityLife, progetto di riqualificazione del quartiere storico della Fiera Campionaria, progettato insieme a Zaha Adid e Arata isozaki.
Nicoletta Speltra
Se ne è parlato lunedì in occasione della Conferenza dei Servizi, presso il Comune di Milano. Il progetto è stato ritenuto di indiscusso valore, non solo perché capace di rappresentare “uno dei luoghi storici della Milano di Leonardo da Vinci”, come ha sottolineato l’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde, Pierfrancesco Maran, ma anche perché progettato da Libeskind, che è uno dei principali esponenti del decostruttivismo. L’architetto, statunitense nato nel 1946 in Polonia e figlio di due sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, studia prima musica in Israele e a Tel Aviv e poi si trasferisce negli Stati Uniti, dove si iscrive alla Facoltà di Architettura. Nel 1986 è a Milano, dove fonda e dirige fino al 1989 un laboratorio didattico sperimentale no-profit, Architecture Intermundium. Tra le sue numerose opere attualmente in corso, la ricostruzione di Ground Zero a New York , il Museo Ebraico di San Francisco, l’ampliamento del Victoria & Albert Museum a Londra e, proprio a Milano, la Torre Libeskind per la CityLife, progetto di riqualificazione del quartiere storico della Fiera Campionaria, progettato insieme a Zaha Adid e Arata isozaki.
Nicoletta Speltra
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