Dal 23 settembre a Palazzo Reale
Milano riscopre Andrea Appiani, il pittore italiano preferito da Napoleone
Archivio Fotografico Musei Civici di Brescia - Fotostudio RapuzzI |
Andrea Appiani, Giunone assistita dalle Grazie (Toeletta di Giunone), 1810-1812 circa, olio su tela. Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia I Courtesy Fondazione Brescia Musei
Francesca Grego
07/08/2025
Milano - Milano riscopre la sua stagione artistica ottocentesca in una mostra animata da prestigiose collaborazioni internazionali. Protagonista del progetto è il pittore neoclassico Andrea Appiani (1754-1817), oggi non troppo noto al grande pubblico, ma un’autentica star ai tempi di Napoleone. Dal 23 settembre 2025 all’11 gennaio 2026 oltre 100 opere invitano a riscoprirlo a Palazzo Reale, tra prestiti in arrivo dal Louvre, dal Musée Carnavalet e Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, dal Musée National des Chateaux de Versailles, nonché da collezioni italiane come quelle della Pinacoteca di Brera, del Castello Sforzesco, dei Musei Civici di Brescia.
Un ritorno in pompa magna, insomma, per Appiani, “primo pittore” del Regno d’Italia di Napoleone e protagonista di primo piano della stagione neoclassica a cavallo tra l’Illuminismo e l’Impero. La sua produzione spazia dai ritratti agli affreschi monumentali, dalle scene storiche o religiose alle medaglie, accomunate tutte dallo stile armonioso ed elegante, improntato alla grazia, all’equilibrio, al rigore, di cui Appiani fu maestro.

Andrea Appiani, Ritratto della cantante Giuseppina Grassini, 1802. Olio su tela. Collezione privata
La mostra a Palazzo Reale offrirà uno sguardo completo e approfondito sull’opera e sull’identità culturale dell’artista, celebrato ai suoi tempi come “il pittore delle Grazie”, ma anche una finestra sulla vitalità culturale della Milano neoclassica, dove Appiani lavorò con importanti commissioni aristocratiche e religiose.
A cura di Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, Appiani. Il Neoclassicismo a Milano si inserisce nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 ed è frutto di una rete di collaborazioni internazionali che coinvolge il Louvre, il Grand Palais di Parigi e lo Chateaux de Malmaison et de Bois, oltre alla Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta.

Andrea Appiani, Ritratto di Napoleone Presidente della Repubblica italiana, 1803. Olio su tela. Collezione privata
Un ritorno in pompa magna, insomma, per Appiani, “primo pittore” del Regno d’Italia di Napoleone e protagonista di primo piano della stagione neoclassica a cavallo tra l’Illuminismo e l’Impero. La sua produzione spazia dai ritratti agli affreschi monumentali, dalle scene storiche o religiose alle medaglie, accomunate tutte dallo stile armonioso ed elegante, improntato alla grazia, all’equilibrio, al rigore, di cui Appiani fu maestro.

Andrea Appiani, Ritratto della cantante Giuseppina Grassini, 1802. Olio su tela. Collezione privata
La mostra a Palazzo Reale offrirà uno sguardo completo e approfondito sull’opera e sull’identità culturale dell’artista, celebrato ai suoi tempi come “il pittore delle Grazie”, ma anche una finestra sulla vitalità culturale della Milano neoclassica, dove Appiani lavorò con importanti commissioni aristocratiche e religiose.
A cura di Fernando Mazzocca, Francesco Leone e Domenico Piraina, Appiani. Il Neoclassicismo a Milano si inserisce nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 ed è frutto di una rete di collaborazioni internazionali che coinvolge il Louvre, il Grand Palais di Parigi e lo Chateaux de Malmaison et de Bois, oltre alla Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta.

Andrea Appiani, Ritratto di Napoleone Presidente della Repubblica italiana, 1803. Olio su tela. Collezione privata
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