Dal 12 febbraio alle Gallerie Nazionali d’Arte Antica
Bernini e i Barberini, una grande mostra in arrivo a Roma
Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Costanza Bonarelli, 1637-38. Marmo. Firenze, Museo Nazionale del Bargello
Francesca Grego
21/11/2025
Roma - Dopo la mostra evento dedicata a Caravaggio, un altro gigante del XVII secolo si prepara a calcare le scene delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica. Dal 12 febbraio al 14 giugno 2026, Bernini e i Barberini racconterà la parabola del celebre scultore barocco da un punto di vista speciale, quello del rapporto con il suo primo e più decisivo committente, il cardinale Maffeo Barberini, eletto papa nel 1623 con il nome di Urbano VIII. Il progetto riunirà a Roma eccezionali prestiti da prestigiosi musei internazionali, in coincidenza con il quattrocentesimo anniversario della consacrazione della nuova Basilica di San Pietro (1626), uno dei momenti più alti del Barocco romano e del lavoro di Bernini.
Curata Andrea Bacchi e Maurizia Cicconi, con il patrocinio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano e il sostegno di Intesa Sanpaolo, la mostra racconterà la nascita del Barocco attraverso la lente privilegiata del dialogo personale e intellettuale tra Bernini e papa Urbano VIII, figure chiave nell’affermazione del linguaggio artistico del XVII secolo. Secondo alcuni studiosi, infatti, sarebbe stato proprio l’incontro tra lo scultore e il pontefice a innescare la svolta all’origine del nuovo stile. Ma c’è di più: sarebbe stato Maffeo, colto mecenate e cardinale ambizioso, a scoprire il talento di Bernini, determinando attraverso la loro lunga collaborazione la piena maturazione dell’estetica del Barocco.

Gian Lorenzo Bernini, Busto di Papa Paolo V, 1621. Marmo. The J. Paul Getty Museum, Los Angeles
A Palazzo Barberini lo scopriremo ripercorrendo la carriera dell’artista fin dagli esordi, con una particolare attenzione al passaggio dal tardo manierismo appreso nella bottega del padre, Pietro Bernini, a un linguaggio personale di travolgente potenza espressiva. Opere fondamentali come il San Sebastiano del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e il Putto con drago del Getty Museum testimonieranno l’alba della scultura barocca, mentre prestiti eccezionali quali Le Quattro Stagioni dalla collezione Aldobrandini permetteranno di approfondire il confronto di Gian Lorenzo con il padre.
Per la prima volta, inoltre, tornerà a casa la Galleria dei ritratti degli antenati Barberini, capolavori in marmo firmati da Bernini, Giuliano Finelli e Francesco Mochi, oggi dispersi in numerose collezioni, mentre un’attenzione speciale sarà riservata alle immagini e alla memoria di Urbano VIII. Spazio poi al Bernini pittore, rappresentato anche da tele esposte per la prima volta, mentre disegni, incisioni e modelli inviteranno ad approfondire il ruolo dell’artista nei grandi cantieri di San Pietro, dal Baldacchino alla rimodellazione della crociera, fino alla Tomba di Urbano VIII. Infine, Bernini dialogherà con altri grandi artisti del suo tempo, tra cui Guido Reni, in un viaggio attraverso il gusto del XVII secolo e dei Barberini, la dinastia che cambiò il volto di Roma nell’età del Barocco.
Curata Andrea Bacchi e Maurizia Cicconi, con il patrocinio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano e il sostegno di Intesa Sanpaolo, la mostra racconterà la nascita del Barocco attraverso la lente privilegiata del dialogo personale e intellettuale tra Bernini e papa Urbano VIII, figure chiave nell’affermazione del linguaggio artistico del XVII secolo. Secondo alcuni studiosi, infatti, sarebbe stato proprio l’incontro tra lo scultore e il pontefice a innescare la svolta all’origine del nuovo stile. Ma c’è di più: sarebbe stato Maffeo, colto mecenate e cardinale ambizioso, a scoprire il talento di Bernini, determinando attraverso la loro lunga collaborazione la piena maturazione dell’estetica del Barocco.

Gian Lorenzo Bernini, Busto di Papa Paolo V, 1621. Marmo. The J. Paul Getty Museum, Los Angeles
A Palazzo Barberini lo scopriremo ripercorrendo la carriera dell’artista fin dagli esordi, con una particolare attenzione al passaggio dal tardo manierismo appreso nella bottega del padre, Pietro Bernini, a un linguaggio personale di travolgente potenza espressiva. Opere fondamentali come il San Sebastiano del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid e il Putto con drago del Getty Museum testimonieranno l’alba della scultura barocca, mentre prestiti eccezionali quali Le Quattro Stagioni dalla collezione Aldobrandini permetteranno di approfondire il confronto di Gian Lorenzo con il padre.
Per la prima volta, inoltre, tornerà a casa la Galleria dei ritratti degli antenati Barberini, capolavori in marmo firmati da Bernini, Giuliano Finelli e Francesco Mochi, oggi dispersi in numerose collezioni, mentre un’attenzione speciale sarà riservata alle immagini e alla memoria di Urbano VIII. Spazio poi al Bernini pittore, rappresentato anche da tele esposte per la prima volta, mentre disegni, incisioni e modelli inviteranno ad approfondire il ruolo dell’artista nei grandi cantieri di San Pietro, dal Baldacchino alla rimodellazione della crociera, fino alla Tomba di Urbano VIII. Infine, Bernini dialogherà con altri grandi artisti del suo tempo, tra cui Guido Reni, in un viaggio attraverso il gusto del XVII secolo e dei Barberini, la dinastia che cambiò il volto di Roma nell’età del Barocco.
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