Dal 27 al 30 maggio

Sgarbistan: la proiezione allo Spazio Oberdan

Sgarbistan
 

Ludovica Sanfelice

26/05/2015

Milano - Sono 37 (nell’arco di tre mesi) i giorni che la regista milanese Maria Elisabetta Marelli ha trascorso tallonando Vittorio Sgarbi per raccontare i ritmi frenetici che scandiscono il suo tempo e scorgere al di là dei filtri un aspetto più umano e intimo del critico d’arte più famoso d’Italia.

Senza voler compilare un’agiografia, l’obiettivo inseguito da “Sgarbistan” è quello di trasmettere la complessità di un personaggio che nel tempo concesso alla macchina da presa visita 42 mostre e 35 chiese, rilascia 73 interviste, prende parte a 27 conferenze, visiona il materiale di 25 giovani artisti, pernotta in 31 alberghi e passa a casa solo due notti. Fuori dal conto: la produzione di testi, introduzioni, prefazioni, articoli e libri.

Il film che alle occasioni pubbliche alterna i momenti privati fatti di pause e silenzi, gratta la superficie dell’uomo iracondo e insopportabile facendo largo all’uomo intelligente, appassionato e vorace che non si serve di maschere.

I contenuti che l’autrice condensa in un documentario di 75 minuti saranno presentati in anteprima dalla Fondazione Cineteca Italiana che lo proietterà allo Spazio Oberdan di Milano dal 27 al 30 maggio.




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