In Svizzera dal 10 ottobre al 21 gennaio

A Chiasso gli scatti di Oliviero Toscani

Oliviero Toscani, Andy Warhol per Polaroid 1975, “L’Uomo Vogue”, Italia, 1975 © Studio Toscani
 

Samantha De Martin

05/09/2017

Mondo - I suoi bambini sono divenuti un celebre omaggio alla multiculturalità, l'immagine di una modella, drammatica e controversa, in posa con il corpo devastato davanti all'obiettivo, ha acceso i riflettori su una delle sue tante campagne che hanno lasciato il segno.
Oliviero Toscani racconta i suoi cinquant'anni di vita professionale attraverso una mostra che porta al m.a.x. di Chiasso i lavori inneggianti al tema della multiculturalità.

Ci sono le fotografie inedite eseguite dal fotografo milanese durante il periodo di formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo nei primi anni Sessanta e quelle realizzate nei “viaggi studio” dagli Satti Uniti alla Sicilia, durante i quali inizia a manifestarsi tutta la sua verve di innovatore e visionario.

Quella che dal 10 ottobre al 21 gennaio sbarca in Svizzera, è un'antologica accattivante. Oliviero Toscani. Immaginare si preannuncia come un percorso avvincente che racconta le campagne pubblicitarie realizzate dall'artista amato, ma anche spesso criticato, per aziende internazionali, come quella che lo rese famoso in tutto il modo per United Colors of Benetton, o quelle per Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal, Jesus Jeans e Valentino, ricordate anche per un’inconsueta e originale modalità di scelta e di taglio dell’immagine.

L’esposizione si sofferma, poi, su importante capitolo della vicenda professionale di Toscani, con una sezione dedicata alla rivista internazionale Colors, concepita e diretta dallo stesso dal 1991 fino al 2000, e che affronta temi sociali di grande attualità, dall’emigrazione alla guerra, dall’anoressia all'Aids.

Un'esperienza immersiva, all'interno delle sale nelle quali verranno proiettate tutte le sue principali e controverse campagne pubblicitarie e di comunicazione, guiderà il visitatore alla scoperta di un'ampia produzione.
Ad accogliere il pubblico, intorno all’edificio del museo di arte grafica che ospita la mostra, grazie al prestito da parte delle Nazioni Unite Human Rights, un centinaio di pannelli del progetto “Razza Umana”, sui quali grandeggiano volti di donne e uomini provenienti da diversi paesi.

La mostra, resa possibile grazie al Dicastero Educazione e Attività culturali del Comune di Chiasso, col patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, è concepita come “progetto integrato” e prevede una successiva tappa a Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione a Treviso ideato da Oliviero Toscani e da lui diretto fino al 2000. Nella sede che ospita il centro, una villa del XVII secolo restaurata e ampliata dall'architetto giapponese Tadao Ando, la mostra sarà riproposta da marzo a giugno 2018.

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