Dal 22 giugno 2023 dopo 3 anni di chiusura
A Londra riapre la National Portrait Gallery
Press preview alla National Portrait Gallery - © Piero Muscarà per ARTE.it
P.M.
22/06/2023
Mondo - In una Londra incredibilmente assolata ed estiva, dopo tre anni di chiusura, il 22 giugno 2023 riapre le sue porte al pubblico la National Portrait Gallery. Il museo inglese ha realizzato una profonda ristrutturazione, firmata dallo studio Jamie Fobert Architects e sostenuta da diverse istituzioni e sponsor tra cui Blavatnik Family Foundation, National Lottery Heritage Fund, Garfield Weston Foundation, Ross Foundation e David e Molly Lowell Borthwick, per investimento complessivo da oltre 50 milioni di euro. Un nuovo ingresso su Charing Cross Road e un grande spazio dedicato ai programmi educativi. Soprattutto molto più ampio lo spazio espositivo che consentirà alla NPG di esporre oltre 1100 opere (+30% rispetto al passato) della sua vastissima collezione, che nel campo del ritratto è tra le più importanti al mondo e fa della galleria londinese uno dei musei più amati dal grande pubblico con oltre 2 milioni di visitatori ogni anno.
La galleria ospita i ritratti dei più celebri personaggi della storia e della cultura britannica nelle più diverse forme di espressione artistica: dipinti, sculture, fotografie. Nella collezione di NPG troviamo il celebre ritratto Chandos, uno dei più belli e verosimili fra quelli raffiguranti William Shakespeare. Le opere custodite coprono un lasso temporale che va dall'epoca della dinastia Tudor fino ai giorni nostri. Oltre a pregevoli opere, come gli autoritratti di Joshua Reynolds e William Hogarth, se ne custodiscono molte di importanza storica, come il ritratto anamorfico di Edoardo VI di William Scrots, di Sir Thomas More e della sua famiglia, dei partecipanti alla Conferenza di Somerset House del 1604, delle Sorelle Brontë, della Regina Vittoria e del Principe Alberto. Oltre ai ritratti storici, la National Portrait Gallery dedica ampio spazio all'arte contemporanea. Opere di artisti come David Hockney, Lucian Freud e Tracey Emin fanno parte della collezione permanente del museo, testimoniando la diversità e la vitalità dell'arte moderna.
La sensibilità dei nostri tempi vuole anche che in occasione della nuova riapertura il museo inglese sottolinei con enfasi il grande impegno preso nel "reframing" della propria collezione con quindi maggior spazio all'universo femminile , sia in termini di soggetti che di artiste (che aumentano dal 35% al 48% - spiega il comunicato stampa), e al tema di un più giusto equilibrio anche riguardo alle minoranze etniche che vengono anch'esse incrementate considerevolmente (dal 3% al 11%). Al di là dei numeri, un po' freddi, con cui si dà conto di queste novità, l'impressione dalla visita che abbiamo realizzato è sicuramente positiva. Gli spazi e gli allestimenti sono belli e confortevoli e consentiranno di apprezzare con più tranquillità l'esperienza di visita che come detto è sì artistica, ma soprattutto storica e culturale.
Parallelamente alla riapertura, la National Portrait Gallery presenta anche due importanti mostre fotografiche. La prima, intitolata Goddesses of Light: The Avant-Garde Portraits of Madame Yevonde, celebra l'incredibile talento di Yevonde Middleton, una delle prime fotografe a usare il colore nel Regno Unito. La mostra è supportata da Chanel Culture Fund ed è molto piacevole. Le foto di Yevonde coloratissime sono una testimonianza di una artista che ha certamente anticipato i tempi (tecnicamente) e che è divertente da vedere con le sue pose d'antan e quella bellezza da rotocalco di un epoca passata. La seconda esposizione è altrettanto pop. Lo si capisce sin dal titolo "Through the Lens of a Legend: The Photographs of Paul McCartney", svela il talento poliedrico di uno dei più grandi musicisti del nostro tempo. In attesa di scoprire se anche Ringo Starr abbia qualche altra dote nascosta, il mitico Paul si rivela certo anche un valente cronista fotografico. Questa esposizione offre uno sguardo intimo sulla vita del cantante dei Beatles attraverso le sue fotografie personali, che catturano momenti di gioia, creazione musicale e incontri memorabili con altre icone culturali. Un racconto apprezzabile, che sicuramente non passerà agli annali della storia della fotografia, ma che piacerà a molti data la notorietà del personaggio.
La galleria ospita i ritratti dei più celebri personaggi della storia e della cultura britannica nelle più diverse forme di espressione artistica: dipinti, sculture, fotografie. Nella collezione di NPG troviamo il celebre ritratto Chandos, uno dei più belli e verosimili fra quelli raffiguranti William Shakespeare. Le opere custodite coprono un lasso temporale che va dall'epoca della dinastia Tudor fino ai giorni nostri. Oltre a pregevoli opere, come gli autoritratti di Joshua Reynolds e William Hogarth, se ne custodiscono molte di importanza storica, come il ritratto anamorfico di Edoardo VI di William Scrots, di Sir Thomas More e della sua famiglia, dei partecipanti alla Conferenza di Somerset House del 1604, delle Sorelle Brontë, della Regina Vittoria e del Principe Alberto. Oltre ai ritratti storici, la National Portrait Gallery dedica ampio spazio all'arte contemporanea. Opere di artisti come David Hockney, Lucian Freud e Tracey Emin fanno parte della collezione permanente del museo, testimoniando la diversità e la vitalità dell'arte moderna.
La sensibilità dei nostri tempi vuole anche che in occasione della nuova riapertura il museo inglese sottolinei con enfasi il grande impegno preso nel "reframing" della propria collezione con quindi maggior spazio all'universo femminile , sia in termini di soggetti che di artiste (che aumentano dal 35% al 48% - spiega il comunicato stampa), e al tema di un più giusto equilibrio anche riguardo alle minoranze etniche che vengono anch'esse incrementate considerevolmente (dal 3% al 11%). Al di là dei numeri, un po' freddi, con cui si dà conto di queste novità, l'impressione dalla visita che abbiamo realizzato è sicuramente positiva. Gli spazi e gli allestimenti sono belli e confortevoli e consentiranno di apprezzare con più tranquillità l'esperienza di visita che come detto è sì artistica, ma soprattutto storica e culturale.
Parallelamente alla riapertura, la National Portrait Gallery presenta anche due importanti mostre fotografiche. La prima, intitolata Goddesses of Light: The Avant-Garde Portraits of Madame Yevonde, celebra l'incredibile talento di Yevonde Middleton, una delle prime fotografe a usare il colore nel Regno Unito. La mostra è supportata da Chanel Culture Fund ed è molto piacevole. Le foto di Yevonde coloratissime sono una testimonianza di una artista che ha certamente anticipato i tempi (tecnicamente) e che è divertente da vedere con le sue pose d'antan e quella bellezza da rotocalco di un epoca passata. La seconda esposizione è altrettanto pop. Lo si capisce sin dal titolo "Through the Lens of a Legend: The Photographs of Paul McCartney", svela il talento poliedrico di uno dei più grandi musicisti del nostro tempo. In attesa di scoprire se anche Ringo Starr abbia qualche altra dote nascosta, il mitico Paul si rivela certo anche un valente cronista fotografico. Questa esposizione offre uno sguardo intimo sulla vita del cantante dei Beatles attraverso le sue fotografie personali, che catturano momenti di gioia, creazione musicale e incontri memorabili con altre icone culturali. Un racconto apprezzabile, che sicuramente non passerà agli annali della storia della fotografia, ma che piacerà a molti data la notorietà del personaggio.
COMMENTI
LA MAPPA
NOTIZIE